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Edizione del 13/06/2022
Estratto da pag. 1
Caro gasolio, i pescherecci delle Marche di nuovo in mare per due giornate. Lazzari dal Leviathan: «Quantità di pesce ok, ma umore sotto zero»
Sono tornati in mare per due giornate i pescherei delle Marche dopo tre settimane di sciopero contro il caro gasolio
Di Annalisa Appignanesi - 13 Giugno 2022

ANCONA – Dopo tre settimane di sciopero per protestare contro il caro gasolio, i pescherecci delle Marche sono tornati in mare per due giornate di pesca. Le imbarcazioni sono partite a mezzanotte e faranno rientro tra le 24 e le 2 di martedì mattina.Anche le marinerie di Abruzzo, Puglia e Molise sono tornate a pesca per due giornate (lunedì e mercoledì), una decisione arrivata venerdì scorso dopo il vertice fra 200 persone, armatori e pescatori, che si era svolto a Civitanova Marche tra le marinerie del medio e basso Adriatico, di Marche, Abruzzo, Molise e parte della Puglia.Apollinare Lazzari immagine di repertorioMartedì i pescherecci dell’Adriatico di fermeranno di nuovo in concomitanza con la Conferenza Stato-Regioni, per poi tornare in mare mercoledì. «L’umore è sotto zero – dichiara Apollinare Lazzari, presidente dell’associazione pescatori di Ancona, raggiunto telefonicamente mentre è a bordo del suo peschereccio, il Leviathan 5 miglia al largo di Pesaro -, di solito parliamo sul vhf, ma oggi non è volata neanche una mosca. La quantità di pesce è ok – aggiunge -, ora bisogna vedere il prezzo all’asta».Le donne della pesca intanto sono pronte per affrontare il mercato ittico: dopo la giornata di pesca sarà la volta dell’asta: «Penso che si venderà bene, sono fiduciosa – spiega Annalisa Giordano, rappresentante delle donne della pesca di Ancona – c’è molta attesa perché le barche sono ferme da tre settimane, eccetto la pesca di lunedì scorso. Grossisti e commercianti della zona stavano aspettando il nostro pesce, ora speriamo di riuscire ad avere un buon prezzo».Annalisa Giordano, rappresentante delle donne della pesca di AnconaIl mondo degli armatori e dei pescatori spera di avere risposte alla crescita costante del prezzo del gasolio, che sta proseguendo anche in queste giornate e che mette alle strette le imprese della pesca. Il costo del carburante è arrivato ad 1,20 euro, con punte di 1,25 euro, i pescatori chiedono di uniformare il prezzo del gasolio a livello europeo, anche per evitare disparità, e di portarlo a 0,70-0,80 euro al massimo. Tra le richieste quella di estendere il fermo bellico di emergenza, per dare un sostegno al comparto.Intanto per fronteggiare la fase complessa gli armatori hanno ridotto le giornate di pesca che sono passate da tre-quattro della fese prima dello sciopero, alle attuali 2 giornate (questa settimana).