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Edizione del 07/06/2022
Estratto da pag. 1
Gli extra costi della pandemia che lo Stato non rimborsa Spiragli sul nuovo contratto
L’assessore Donini: c’è il via libera. Resta il nodo del buco da quasi 1 miliardo
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I problemi della sanità post-Covid, in Emilia-Romagna ma non solo, sono legati ai costi della sanità per il Covid. Ovvero ai soldi spesi dalle Regioni per l’assistenza sanitaria durante la pandemia e la campagna vaccinale, rimborsati solo in parte dallo Stato. È questo il punto da cui bisogna partire per capire cosa sta succedendo alla nostra sanità e le ragioni delle proteste dei sindacati. All’appello solo per l’Emilia-Romagna mancano 400 milioni riferiti al 2021, rimborsati sono in piccolissima parte dallo Stato, e si stimano altri 500 milioni di mancata copertura per il 2022. Ieri intanto è stato approvato a Roma l’atto di indirizzo integrativo che consentirà di sbloccare il rinnovo del contratto del comparto per il triennio 2019-2021.

Le questioni apertePartiamo da qui, da quella che l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini definisce «un’ottima notizia». «Grazie all’azione combinata delle Regioni in sede di comitato di settore — spiega — si sono superate le difficoltà pregresse, giungendo a una decisione che permetterà di approvare, auspichiamo in tempi brevi, il contratto del comparto». «Questo significa — aggiunge Donini — che finalmente potremo riconoscere un aumento economico giusto e doveroso ai dipendenti del comparto, premiando le professionalità di chi lavora nel nostro servizio sanitario, in particolare degli infermieri, operatori socio-sanitari e di tutto il personale che è stato in prima linea per l’emergenza Covid. È un tassello importante in un momento di difficoltà, a cui speriamo possano seguire altri segnali da parte del Governo. Sul tavolo, infatti rimangono altre questioni aperte, in primis la copertura dei costi Covid, che le Regioni non sono in grado di coprire contando solo sui propri bilanci ordinari». È come detto questa la nota dolente che aveva rischiato già l’aanno scorso di mettere in crisi i bilanci delle aziende sanitarie e che quest’anno rischia di mandare in disavanzo anche la nostra sanità, con la prospettiva di un aumento delle tasse o di un taglio dei servizi.

Il bilancioIl presidente Stefano Bonaccini e l’assessore Donini, che è anche coordinatore della commissione Salute della Conferenza delle Regioni, lo stanno ripetendo da mesi che lo Stato deve pagare alle Regioni le spese sostenute per il Covid. Fin dall’autunno scorso quando i bilanci provvisori delle aziende sanitarie facevano intravedere uno sprofondo rosso. Nel 2021 infatti la Regione ha sostenuto circa 820 milioni di euro di spese Covid. Ha chiuso il bilancio in pareggio attingendo a risorse proprie, impiegando circa 400 milioni di euro di accantonamenti a copertura parziale dei costi Covid (mentre a livello nazionale la mancata copertura di costi Covid è stata di 3,8 miliardi). A febbraio lo Stato ha destinato alle Regioni 800 milioni per le spese Covid: della prima tranche di 400 milioni per le spese sostenute nel 2021 sono arrivati qui 30 milioni di euro. Circa altrettanti per le spese sostenute per la quarta ondata ma per il 2022 in Regione si stima una mancata copertura di costi Covid di circa 500 milioni di euro. Insomma, il baratro dei bilanci in rosso è uno spettro più che realistico visto che a differenza dell’anno scorso la Regione non ha più «tesoretti» a cui attingere.

Le speseÈ per questo che quando ai primi di maggio si è parlato di un aumento delle spese per gli armamenti Donini è balzato sulla sedia e ha scritto un messaggio sui social usando lo slogan «armiamo la sanità». E ricordando l’ultimo, ennesimo, documento sottoscritto da tutte le Regioni in cui si chiede al governo il rimborso di tutte le spese Covid. «Senza quei fondi si affosserebbero i bilanci delle Regioni», ha ripetuto in ogni occasione. Regioni che si troverebbero davanti a un bivio: alzare le tasse o tagliare i servizi». Per questo l’Emilia-Romagna ha deciso per ora di bloccare le assunzioni. In attesa che da Roma arrivi un salvagente.

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7 giugno 2022 (modifica il 7 giugno 2022 | 07:19)

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