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Edizione del 17/03/2020
Estratto da pag. 1
Coronavirus Emilia Romagna, 17 marzo. Bonaccini. "State a casa o sarà una tragedia" - Cronaca
L''appello al governo del presidente della Regione: "Mancano mascherine". E sui tamponi a tappeto dice: "Pronti a farlo"
Bologna, 17 marzo 2020 - Sulle mascherine il Governo "deve accelerare". L'invito viene dal presidente dell' Emilia- Romagna e della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. "Per la sola Emilia- Romagna ogni giorno servono più di 150.000 dispositivi solo per il settore sanitario e sociosanitario. Poi ci sono le lavoratrici e i lavoratori delle aziende rimaste aperte".

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Bonaccini ha vissuto come una "cosa indecente" lo stop di altri paesi all'esportazione delle mascherine verso l'Italia. E sottolinea che la produzione interna non basterà: bene dunque il reperimento dei dispositivi di protezione anti-virus da tutto il mondo. In Emilia- Romagna, sottolinea poi il governatore, "abbiamo fatto un piano che porta a triplicare i posti letto in terapia intensiva e quelli per gli acuti. Stiamo per firmare un accordo con la sanità privata", in base al quale "anche loro come il pubblico daranno la possibilità di accogliere persone infettate. Ma i dispositivi di protezione individuale sono indispensabili e mi auguro che il Governo garantisca tutto quello che serve".

"State a casa o sarà una tragedia"

"Dobbiamo dare tutti una mano, mai come oggi i comportamenti individuali sono decisivi, perché altrimenti sarà una tragedia". A dirlo il governatore dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. "Vedo ancora troppi comportamenti irresponsabili in giro - ha sottolineato - è vero che gran parte della popolazione ha capito, e rispetto a qualche giorno fa c'è stato un scatto e un'inversione". Tuttavia, "chi non ha necessità di andare al lavoro, di rifornirsi di alimentari o per motivi di salute, stia a casa e rispetti tutte le norme indicate, perché è il modo migliore e più importante per contenere il contagio". Altrimenti, ha concluso Bonaccini, "abbiamo preso misure molto restrittive, ma se serve se ne prendano anche altre: davvero adesso sono i giorni più difficili, in cui il picco non è ancora arrivato, ma sono quelli che premettono a una discesa". 

Tamponi a tappeto

L' Emilia- Romagna, al contrario di altre regioni italiane, non sta pensando a una campagna di tamponi a tappeto per delimitare con più precisione la presenza del coronavirus. Ma "ci attrezzeremo, come qui siamo abituati a fare", nel caso dalla comunità scientifica arrivasse una richiesta in questo senso. Così, sottolinea il governatore Stefano Bonaccini è nata anche la scelta della zona rossa a Medicina (VIDEO). "Siamo sempre pronti a fare- prosegue Bonaccini- ciò che chi ha competenza, preparazione e professionalità ci indica. Noi ci mettiamo non solo a disposizione, ma siamo pronti a fare a tappeto quello che ci verrà indicato". Fin qui però, fa notare Bonaccini, i tamponi sistematici sono stati raccomandati solo in una primissima fase del contagio. 

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Il bilancio dei contagi

Ieri, lunedì 16 marzo,  erano stati registrati a Piacenza - dove verrà installata un ospedale da campo - 54 casi nuovi casi, nelle fase di picco c'è Rimini che ha registrato un incremento di 84 casi portando i positivi a quota 509. A Parma sono ora 707 (45 in più), a Modena 440 (73 in più), a Reggio Emilia 241 (56 in più), a Bologna 291, di cui del circondario imolese 90 (complessivamente 62 in più, di cui 18 a Imola e 43 a Bologna), a Ravenna 114 (14 in più), a Forlì i casi passano da 44 a 52, a Cesena da 34 a 51, a Ferrara 44  (10 in più rispetto a ieri).  

Le vittime

I decessi, sempre secondo il tragico bollettino fermo a ieri, sono  aumentati ancora, sono 62 le persone che hanno perso le vita lunedì, portando il conto totale a 346. Le vittime sono così distribuite: 23 residenti in provincia di Piacenza, 17 in quella di Rimini (il dato si riferisce alle ultime 72 ore, ndr), 7 in quella di Parma, 7 in quella di Bologna, 4 in quella di Reggio
Emilia e 4 in quella di Modena.

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