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Edizione del 03/06/2022
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3 Giugno 2022 - 13:06 - Il chirurgo: “Con il registro nazionale delle protesi al seno ci sarà più sicurezza”
In Conferenza Stato-Regioni è stato approvato il Regolamento del registro nazionale delle protesi mammarie. Il professor Benedetto Longo (Tor Vergata): "Italia prima al mondo, permetterà la tracciabilità garantendo l''anonimato"
ROMA – È stato approvato in Conferenza Stato-Regioni il Regolamento del registro nazionale delle protesi mammarie che sarà l’unico al mondo ad essere obbligatorio. “È uno strumento molto importante. Gli impianti mammari non durano in eterno e l’Italia è la prima nazione ad averlo adottato con questo carattere di obbligatorietà“. A ribadire il valore di questa novità, su cui il ministero della Salute è al lavoro da tempo e che oggi vive questo ulteriore passaggio di approvazione, è Benedetto Longo, professore associato di Chirurgia Plastica al Policlinico Tor Vergata di Roma, intervistato dalla Dire. L’esperto ha sottolineato il valore di questo strumento proprio perché ‘una protesi non è per sempre’ e va raccomandato il monitoraggio costante degli impianti.

“Dai risultati preliminari portati dal ministero della Salute a un recente congresso sulla ricostruzione mammaria sta emergendo che le protesi impiantate per ricostruzione hanno una durata inferiore ai dieci anni, mentre quelle impiantate per ragioni estetiche possono durare di più. Sono dati preliminari di una fase pilota – ha chiarito il professore – che necessitano di essere confermati, ma rappresentano un trend importante da seguire soprattutto quando il registro sarà a pieno regime”.

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Sempre a proposito del Registro, Longo sottolinea: “Quando sarà attuativo permetterà la tracciabilità degli impianti inseriti nelle pazienti, che saranno inserite nel registro in modo anonimo”. Ecco infatti che nel caso in cui un lotto dia problemi sarà facile richiamare le donne impiantate e intervenire: “Ci permette di garantire che le pazienti e i loro impianti siano monitorati nel tempo”, ha ribadito il chirurgo.

Ancora di recente i Nas hanno sequestrato oltre cento strutture in cui si faceva chirurgia estetica fuori legge e si parla spesso di esiti da incubo per il seno. Longo è tornato a lanciare un appello alle donne: “Rivolgersi a medici specialisti in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, con un’esperienza riconosciuta – ha detto – che lavorino in strutture autorizzate con strumentazione adeguata e personale medico di supporto. Spesso si sceglie dai pre e post di risultati pubblicati sui social, ma potrebbe essere più affidabile il consiglio di un’amica che ha avuto un’esperienza diretta e un buon risultato”.

“Ho operato casi da incubo – ha aggiunto il professore – e il problema è più difficile da risolvere rispetto a un caso primario, è più complesso da un punto di vista tecnico e richiede un maggior impegno biologico ed economico per la paziente”.

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