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Edizione del 01/06/2022
Estratto da pag. 1
Caro gasolio, pescatori protestano nel centro di Roma - In breve
Sono circa 200 i pescatori venuti da tutta Italia che stanno manifestando a piazza della Repubblica a Roma. L''obiettivo è richiamare l''attenzione del Governo sui rincari del carburante. Diversi i cartelloni che confermano il disagio della categoria, "Mangia sano, compra italiano", ma anche "Caro gasolio=pesca morta". Proprio oggi pomeriggio alle 15,30 è prevista la convocazione del tavolo pesca al Mipaaf con il sottosegretario Francesco Battistoni, come richiesto da varie organizzazioni di rappresentanza. (ANSA)
Sono circa 200 i pescatori venuti da tutta Italia che stanno manifestando a piazza della Repubblica a Roma. L'obiettivo è richiamare l'attenzione del Governo sui rincari del carburante. Diversi i cartelloni che confermano il disagio della categoria, "Mangia sano, compra italiano", ma anche "Caro gasolio=pesca morta". Proprio oggi pomeriggio alle 15,30 è prevista la convocazione del tavolo pesca al Mipaaf con il sottosegretario Francesco Battistoni, come richiesto da varie organizzazioni di rappresentanza. Fedriga,su caro gasolio serve azione Governo-Regioni "La protesta di tutte le marinerie del Paese per il caro gasolio che, dopo gli effetti della crisi pandemica sta mettendo in crisi il settore della pesca italiana, rappresenta un grido di allarme a cui le istituzioni sono chiamate a dare una risposta urgente": lo riconosce il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ricordando che al momento "molte istituzioni regionali si stanno attivando anche con misure di sostegno, ma è chiaro che occorre un'azione congiunta Governo-Regioni". Su questo fronte, ricorda il presidente della Conferenza delle Regioni, gli assessori regionali approfondiranno il tema nella Commissione politiche agricole e incontreranno il Ministro Stefano Patuanelli. Quindi, informa Fedriga, "la Conferenza delle Regioni si confronterà l'8 giugno sulle conclusioni che scaturiranno da tali approfondimenti e formulerà al Governo specifiche proposte per venire incontro a un settore importante per la nostra economia e per rispondere alle esigenze di imprenditori e lavoratori". Sindaco Rimini a Lamorgese, urgente garantire sicurezzaAlla luce del caro gasolio che sta pesando sul settore della pesca e alla luce del nervosismo che attraversa il comparto "a Rimini al momento non si sono verificati episodi gravi come invece purtroppo si è assistito in altre marinerie ma la prosecuzione del blocco dei pescatori, la chiusura del mercato ittico, i banchi desolatamente vuoti del mercato coperto delineano un quadro preoccupante, che può portare all'esasperazione di operatori di un settore fondamentale per questa categoria, soprattutto in assenza di segnali di supporto e di vicinanza da parte del governo". È quanto sostengono il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad e l'assessora comunale alla 'blue economy', Anna Montini secondo cui "il settore della pesca è fondamentale anche per l'intera filiera turistica e del food. Servono dunque misure urgenti per garantire la sicurezza dei nostri porti e mettere i pescatori nelle condizioni di poter tornare in mare". Le parole del primo cittadino romagnolo e dell'assessora, riecheggiano quelle contenute in una lettera inviata alla ministra dell'Internpo, Lamorgese e sottoscritta da diversi sindaci della costa emiliano-romagnola in cui si chiede, prima di tutto, tutela e garanzia per chi vuole riprendere a pescare. "Temiamo - scrivono nella missiva - per l'incolumità delle persone che potrebbero essere oggetto di violenza privata, senza che ciò possa in alcun modo rappresentare uno strumento per la tutela delle legittime istanze degli operatori della pesca professionale, che hanno tuttavia bisogno di soluzioni che consentano di continuare a lavorare producendo reddito anziché accumulare perdite". Quindi, è la chiosa della lettera, "urge una tempestiva risposta, un segnale chiaro delle istituzioni nazionali, regionali e territoriali invitando le imprese del settore a riprendere l'attività e garantendo un cordone di protezione e di sicurezza a quelle imprese che già intendono uscire in mare".