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Edizione del 31/05/2022
Estratto da pag. 1
- - Caro gasolio, Acquaroli e Carloni incontrano le marinerie ad Ancona
[808102_Cfa] 2' di lettura Ancona 31/05/2022 - “Il rischio è quello didesertificare un intero settore produttivo. Senza un massiccio intervento delGoverno nazionale, l’intera filiera ittica è a rischio”. Lo ha affermato ilpresidente della Regione Marche Francesco Acquaroli che, nel tardo pomeriggiodi lunedì, ha incontrato gli operatori della pesca presso la Cooperativapescatori al porto di Ancona, sul tema del caro gasolio. Le Marche sono l’unicaregione italiana ad aver destinato risorse proprie per fronteggiare laquestione“Abbiamo messo subito a disposizione mezzo milione di euro – ha precisato ilvicepresidente Mirco Carloni, assessore alla pesca – che saranno autorizzatinel prossimo Consiglio regionale e appena possibile, insieme a voi econcertando con le categorie, metteremo a terra il bando per destinarli alleattività ittiche più in difficoltà. Le risorse regionali da sole sonoinsufficienti a fronteggiare la criticità ma, unica Regione in Italia, abbiamovoluto dare un segnale alla categoria”.Carloni ha anche anticipato che, presiedendo le Marche la Commissione attivitàproduttive della Conferenza delle Regioni, chiederà al Governo un’audizione perindividuare soluzioni definitive.“Il Governo regionale è al vostro fianco – ha assicurato Acquaroli – Il mezzomilione stanziato è un segnale, un piccolo aiuto che però non può risolvere unproblema innescato dalla speculazione, come asseriscono tutte le istituzioni.Chiediamo al Governo una risposta immediata e definitiva per contrastare ilcaro gasolio. Il tema dell’economia del mare, nel nostro paese, è dirimente,perché l’Italia è una penisola. Senza interventi strutturali, il settore nonpuò uscire da questa grave crisi. La capacità produttiva e competitivanazionale è messa in discussione perché dall’altra parte dell’Adriatico c’è unsistema produttivo che opera in condizioni più favorevoli. Non è ammissibile”.Anche secondo Carloni, “la politica Ue sulla pesca è sbagliata. Ci chiedono diridurre lo sforzo di pesca, ma non si riduce il pescato importato. Abbiamo difronte a noi 30 milioni di euro di fondi Fearp per programmare il futuro dellapesca marchigiana: insieme a voi elaboreremo la strategia migliore”.*