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Edizione del 25/05/2022
Estratto da pag. 1
I 130 anni del Mattino: la diretta della giornata evento dal Palazzo Reale di Napoli
La storia continua: Il Mattino compie 130 anni e li festeggia con una lunga giornata evento al Palazzo Reale di Napoli, occasione di riflessione su questioni irrisolte, di grande...
La storia continua: Il Mattino compie 130 anni e li festeggia con una lunga giornata evento al Palazzo Reale di Napoli, occasione di riflessione su questioni irrisolte, di grande attualità, che rimandano alla storia della testata e del territorio e chiamano in causa rappresentanti delle istituzioni, imprenditori, società civile e intellettuali.  APPROFONDIMENTI L'EDITORIALE I 130 anni del Mattino, l'editoriale del direttore Federico... L'INTERVISTA Caterina Balivo guest star al Palazzo Reale: «Napoli e il... LE INIZIATIVE SPECIALI Il Mattino e Giffoni, il racconto di 130 anni di storia in un... Politica: L'Italia da riunire  Matteo Salvini: «Nord e Sud ancora lontani» «Oggi lo studente campano e quello lombardo hanno le stesse possibilità? No, purtroppo basta guardare la condizione degli asili nido. Bisogna fare il possibile per avvicinare. Il Pnrr può aiutare ma non è la bacchetta magica. La scuola deve avere un impianto comune da Belluno a Lampedusa, mantenendo le peculiarità di ogni territorio».   «L'obiettivo di tutti ad oggi dovrebbe essere giungere a un cessate il fuoco perché ne vale della vita di tutti noi. Questo è il terzo mese di guerra, stiamo inviando aiuti tra cui armi, ma da oggi in avanti l'arma principale deve essere la diplomazia».  Vincenzo De Luca: «Svoltare la politica meridionalista» «Permane una forte disparità per gli studenti del Nord e del Sud e per la sanità del Nord e del Sud. Nel reparto delle risorse c'è ancora una disparità intollerabile. La Campania subisce ogni anno una rapina di 220 milioni di euro nell'ambito del fondo sanitario nazionale. C'è però un livello di opportunismo tale che tutti trovano più comodo girare la testa dall'altra parte. Stiamo combattendo con il ministero della Salute».  «Nel campo riformistico c'è bisogno di un grande soggetto politico, non di questo pollaio. La legge proporzionale va bene ma con una soglia di sbarramento elevata, al 7%». «Dobbiamo dare una svolta alla politica meridionalista: dobbiamo spiegare che c'è una convenienza reciproca nell'investire al Sud. È conveniente per tutta l'Italia colmare il divario di occupazione e di infrastrutture». Scienza: Le sfide della conoscenza   Elena Cattaneo: «Studiosi, non ciarlatani» «Lo scienziato partecipa nelle decisioni politica informando i cittadini e mettendo a disposizione le prove che possono essere incorporate nelle maglie legislative. Lo scienziato studia per il Paese, è lo studioso che riempie lo spazio pubblico, altrimenti c'è il rischio che sia riempito da ciarlatani. Le opinioni rispetto alla scienza sono zero. La forza della scienza è che c'è un metodo per capire quanto sia corretta una supposizione». «Nell'ambito del lavoro credo che si debba denunciare ogni volta che si ritiene di essere stati ingiustamente considerati o messi da parte. Quindi non mettersi in fila, ma sviluppare le conoscenze tenendo in considerazione che non c'è un tappeto rosso. Le opportunità ci sono, anche al Sud».  Francesca Esposito: «Più donne al vertice» «Vedo che ci sono molto più iscritte nelle facoltà scientifiche e donne che occupano posizione al vertice, però c'è pur sempre un forte disequilibrio. Credo che ciò sia stato incentivato anche dalle quote rose. Credo che il sistema debba essere inizialmente forzato per riuscire a raggiungere una condizione di parità».  «Ai ragazzi e alle ragazze consiglio di seguire i propri interessi, a prescindere dal contesto di nascita». «Per il futuro dell'esplorazione spaziale viviamo in una golden age. Noi stiamo cercando di far sentire a livello governativo quanto è importante andare sulla Luna e su quanto è importante che l'Italia investire nello spazio. L'Italia ha un po' di rallentamento».    Letteratura: Il racconto del Paese Dacia Maraini:  «Il romanzo ha bisogno di più tempo. Molti chiedono come mai non ci siano romanzi sulla pandemia, credo che li avremo tra qualche anno perché il romanzo ha bisogno di una diversa sensibilità. Lo scrittore lavora con la memoria, non istintiva ma elaborata, deve diventare carne e pen
siero e poi si fa parole, per questo lo scrittore ha tempi lunghi» Maurizio De Giovanni «Se tu leggi e sei abituato a immaginare, allora prima o poi la racconti».