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Edizione del 25/05/2022
Estratto da pag. 1
I 130 anni del Mattino: il grande evento live dalle 10.30 dal Palazzo Reale di Napoli
«Campione dei diritti meridionali davanti al resto della patria» sin dalla sua fondazione, il 16 marzo del 1892, Tartarin Edoardo Scarfoglio mise subito in chiaro l''impegno del...
«Campione dei diritti meridionali davanti al resto della patria» sin dalla sua fondazione, il 16 marzo del 1892, Tartarin Edoardo Scarfoglio mise subito in chiaro l'impegno del giornale: grazie al Mattino la voce di Napoli doveva «spandersi per tutta l'Italia», richiamare l'attenzione nazionale e imporre le proprie idee. E, per farlo, doveva essere «elemento di coltura e di civiltà, degnamente al paragone di quanti se ne pubblicano» nel Paese. Centotrent'anni dopo, cos'è cambiato: il mondo è appena passato attraverso la pandemia da Covid, è l'era della velocità e del web, la guerra in Ucraina fa discutere e paura più delle imprese coloniali di allora, ma l'Italia, soprattutto, oggi è unita per davvero? 



APPROFONDIMENTI

L'EDITORIALE

I 130 anni del Mattino, l'editoriale del direttore Federico...

L'INTERVISTA

Caterina Balivo star per i 130 anni del Mattino: «Napoli sempre...

LE INIZIATIVE SPECIALI

Il Mattino e Giffoni, il racconto di 130 anni di storia in un fumetto

La cerimonia per l'anniversario del quotidiano, a partire dalle 10.30 nel Palazzo Reale di Napoli, diventa occasione di riflessione su questioni irrisolte, di grande attualità, che rimandano alla storia della testata e del territorio e chiamano in causa rappresentanti delle istituzioni, imprenditori, società civile e intellettuali. Resta valido l'obiettivo di colmare i divari, misurarsi con le eccellenze, valorizzare le differenze, attraverso il confronto - ed è questa la peculiarità dell'iniziativa - con diversi e persino opposti punti di vista. Si comincia con una «strana coppia», due politici social che quanto più lontani non si può: eccezionalmente sul palco del teatrino di corte, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e il leader della Lega Matteo Salvini dialogano con il direttore del Mattino, Federico Monga. Poi, fino a sera, lungo l'asse Nord-Sud, altre undici conversazioni utili a rompere pregiudizi e a sfatare luoghi comuni. A dispetto delle scelte di studi e carriera tra le ragazze, ad esempio, le «sfide della conoscenza» sono declinate al femminile, hanno come protagoniste la scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo (nata a Milano) e Francesca Esposito (nata a Napoli), ricercatrice dell'Istituto nazionale di astrofisica impegnata nella missione su Marte.  Mantenendo questo schema, il racconto del Paese è affidato a due scrittori dall'accento e tono certamente non uguale: il vomerese Maurizio de Giovanni e la poetessa di Fiesole Dacia Maraini; mentre «il Sud che vince» è formato dagli imprenditori Manuel Grimaldi (amministratore delegato di Grimaldi Group), Alessandro Profumo (amministratore delegato di Leonardo) e Danilo Iervolino (presidente della Salernitana). Per entrare nel futuro («Che è oggi», avvisa il titolo della successiva conversazione), è decisivo il balzo in avanti dovuto alla tecnologia: lo spiegano bene Silvia Candiani, manager Microsoft Italia, e Agostino Santoni, vicepresidente Cisco nel Sud Europa. I «sapori di sempre» sono esaltati, invece, dagli chef Massimo Bottura e Rosanna Marziale, che chiudono la sessione mattutina.  In quella pomeridiana è previsto un avvicendamento nella conduzione, che introduce il prossimo cambio al vertice del giornale: a Federico Monga (torinese) subentra il direttore designato Francesco de Core (casertano), alla guida del Mattino dal prossimo 2 giugno. Affiancati entrambi da Caterina Balivo, si riprende dall'analisi degli scenari della comunicazione. Ospiti: Andrea di Fonzo (Publicis groupe), Luca Vergani (Italy Wavemarker), Marco Robbiati (Omnicom media group), Piergiorgio Manuti (Carat). Subito dopo si parla, con orgoglio e fatica, di come «governare una capitale». Dal turismo al bilancio, discutono il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il primo cittadino partenopeo Gaetano Manfredi
.    Il «big match» più atteso si gioca, però, tra Napoli e Milano: in campo il patron degli azzurri Aurelio de Laurentiis e l'amministratore delegato dell'Inter, Giuseppe Marotta. Così la giornata mescola passioni, costumi, tradizioni. E cultura: «La grande bellezza» è ricercata e opera di Ernesto Tatafiore e Michelangelo Pistoletto. Semplicità e leggerezza consistono, invece, nel saper apprezzare il «calice mezzo pieno» con Silvia Imparato (amministratrice dell'azienda agricola di Montevetrano) e Antonio Rallo (amministratore delegato Donnafugata). Quindi, i musicisti Enzo Avitabile e Alex Britti; l'attore Toni Servillo, di ritorno dalla Napoli in trionfo ai David di Donatello, e il premio Oscar Gabriele Salvatores. In sala si accede solo su invito, ma l'evento è trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul Mattino.it. E la cerimonia è intervallata dalla proiezione di filmati originali e suggestivi: un ciak sul Mattino tratto dai film di Mario Martone, le graphic novel sul giornale firmate dal team di Giffoni; e, ogni 15 del mese, continuerà la pubblicazione delle pagine storiche votate dai lettori. Uno di loro (Almerico Pagano), tra le presenze più assidue nella rubrica del direttore, viene simbolicamente premiato con «i giganti del Mattino»: Gabriella Colucci (Arterra Bioscience), Valeria Pirone (dirigente scolastico dell'istituto Vittorino Da Feltre), Fiorentino Fraganza (già direttore della terapia intensiva del Cotugno, in prima linea durante l'emergenza Covid), Caterina Meglio (ceo Materias). Con Gennaro Di Gennaro, ex ragazzo di Nisida, dalla storia che va oltre la cronaca e pure si intreccia con la voglia di riscatto della città e la sua voce, a volte dolorosa, quasi un urlo, per questo potente. 

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