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Dir. Resp.
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Edizione del 16/03/2020
Estratto da pag. 1
Dal presidente delle Regioni Stefano Bonaccini e dal suo vice, Giovanni Totirichiesti al Governo interventi straordinari e coordinati per superarel’emergenza coronavirus.“Facciamo sistema!”. Questo l’imperativo rivolto da Stefano Bonaccini,Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dopol’incontro con il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sull’emergenzacoronavirus. “Lanciamo insieme al Governo – dichiara Bonaccini – un messaggiopositivo, di rilancio del nostro Paese. Con le risorse adeguate e dei correttiinterventi studiati insieme alle Parti sociali, il sistema produttivo puòripartire. Vogliamo dimostrare così fattivamente ad aziende e cittadini colpitidi non essere soli.Sappiamo che sono gravi le conseguenze sul lavoro e ilsistema produttivo legate all’epidemia. Va quindi innanzitutto garantita lacontinuità produttiva e gli indispensabili flussi di approvvigionamento edistribuzione. Servono interventi, come lo sblocco delle opere pubbliche, chefavoriscano la tenuta dell’occupazione e il sostegno alle imprese più colpite,garantendo ammortizzatori sociali ai lavoratori, come la cassa integrazione, eil credito alle piccole e medie imprese”.“È indispensabile sveltire le procedure – afferma il vicepresidente dellaConferenza delle Regioni, Giovanni Toti – e misure speciali, come quelle per ilPonte Morandi, favorirebbero gli investimenti in infrastrutture. Servono ancheinterventi per il settore della scuola, aiuti alle famiglie e a tutti glioperatori colpiti dalla chiusura. Le attività legate al turismo sono le primead aver subito gli effetti della crisi, quindi prevediamo azioni integrateattraverso Enit, ma non sottovalutiamo gli effetti nei settori dei servizi,logistica, trasporti e quello del commercio o della manifattura. Con ilpericolo di isolamento all’estero è difficile esportare e l’operatività dellenostre imprese. Prevediamo anche Piani industriali di sostegno all’export.Regioni e Governo lavorano su strumenti di incentivazione integrati, cherafforzino l’internazionalizzazione e facciano ripartire il sistema Paese”.“Una “Task force” Governo, Regioni e Parti sociali – aggiunge Bonaccini – puòservire per programmare le azioni economiche e sociali in modo omogeneo ecoordinato, prevedendo strumenti normativi e anche specifici tavoli settoriali,come ad esempio il sostegno degli investimenti all’innovazione e per ildigitale, e quindi alle imprese per Industria 4.0”. “Sono da prevedere inoltre– evidenzia Toti – misure di natura fiscale e finanziaria per sostenerel’accesso al credito, consentendo anche alle famiglie la sospensione delrimborso dei mutui. La stessa Unione europea dovrà meglio tutelare il Made inItaly, a partire dall’agroalimentare, anche alla luce di messaggi ecomportamenti di concorrenza sleale che rischiano di far perdere importantiquote di mercato. Nel contempo l’Unione europea, e questo è un puntofondamentale, deve consentire la deroga al Patto di Stabilità, facilitando ifinanziamenti e gli investimenti sul territorio, permettendo così più larghimargini di manovra nei bilanci delle economie più colpite dalla diffusione delCoronavirus. Senza, è difficile ripartire”.Per Girolamo Turano della Commissione Attività Produttive della Conferenzadelle Regioni occorrono interventi straordinari per la promozione del Made inItaly. “Abbiamo chiesto al Governo l’adozione di un ‘pacchetto’ di misure einterventi straordinari a favore dell’internazionalizzazione delle nostreimprese. E l’emergenza Coronavirus deve servire ad accelerare questi processi”.Così Girolamo Turano (vicario coordinatore della commissione Attivitàproduttive della Conferenza delle Regioni e assessore regione Sicilia) spiegala posizione della Conferenza delle Regioni nel corso della presentazione allaFarnesina del Piano straordinario 2020 per la promozione del Made in Italy.“E’’ necessario intervenire subito perché altrimenti si perde la possibilità –spiega Turano – di entrare in nuovi mercati o di promuoverli nel mondo con lachiusura delle fiere specializzate. E’ difficile l’operatività delle nostreimprese all’
estero, rischiamo di restare isolati, proprio nell’export che è lavera forza del made in Italy e cioè della nostra economia. Dobbiamo scongiurarela perdita di quote di mercato a favore di Paesi concorrenti. Lo stesso calodelle esportazioni in Cina sottolinea l’urgenza di questi interventi. LeRegioni sono pronte ad intervenire con strumenti di incentivazione integrati,rafforzando gli stanziamenti già sostenuti per l’internazionalizzazione.Insieme agli interventi e alle strategie nazionali potremo far ripartire ilsistema Paese e sbloccare questa situazione di lenta paralisi del nostrosistema produttivo”.©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate dipubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere allaRedazione