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Dir. Resp.
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Edizione del 13/05/2022
Estratto da pag. 1
TERAMO. Riportare la biblioteca “Melchiorre Delfico” al centro della vita culturale e sociale della città e dell’Abruzzo. È l’obiettivo che si è dato Dimitri Bosi, il responsabile di quello che è uno dei gioielli più preziosi del territorio. Un luogo custode di un patrimonio enorme nei numeri e altissimo nel valore, che dopo due anni di paralisi a causa della pandemia vuole ripartire.E lo fa di slancio, mettendo in campo un lavoro di pianificazione e programmazione che possa proiettare la “Delfico” verso livelli di prestigio e di più intensa vitalità aprendosi maggiormente al mondo “di fuori”. Cadute le norme Covid (resta raccomandata, ma non obbligatoria, la mascherina), la biblioteca è tornata ad accogliere il suo pubblico di studiosi e ricercatori ma anche di visitatori, e dalla prossima settimana in modo graduale riapriranno a piena capienza tutti gli spazi dell’edificio: da quello dei fondi antichi alle sale lettura all’emeroteca. E mentre si torna alla normalità, si lavora per la crescita della “Delfico” con aperture straordinarie, iniziative per le famiglie, digitalizzazione, progetti di sviluppo. Un percorso che vuole «rimettere la nostra straordinaria biblioteca al centro della vita sociale: stiamo lavorando per dare una visione e far sì che questo luogo si apra sempre più al mondo esterno», spiega Bosi. «Questi spazi devono essere di tutti, non solo degli studenti o dei ricercatori, e i progetti in campo vogliono andare verso questa direzione». Fra i progetti più importanti c’è la digitalizzazione dei fondi, attività necessaria per conservare per sempre il patrimonio documentale e renderlo accessibile sempre a chiunque. Qualcosa è stato già fatto di recente con la digitalizzazione di 15mila fondi fotografici. Resta tutto il resto. Ed è tantissimo. Bosi fa parte del gruppo di lavoro della commissione cultura della Conferenza Stato/Regioni che si occupa della gestione di risorse del Pnrr dedicati ai processi di digitalizzazione: quei fondi saranno un canale fondamentale per rendere digitale il patrimonio della “Delfico”. «Sarà un’attività di estrema importanza perché permetterà di salvaguardare i documenti che custodiamo. Ma siamo anche al lavoro per salvaguardare il patrimonio locale non confluito nella biblioteca, penso alla collezione Profeta e alle migliaia di lastre su vetro di Nardini che riusciremo ad accogliere», aggiunge Bosi. «Accanto a ciò ci sono le iniziative che portiamo avanti per favorire la lettura e, un po’ per cultura un po’ per sensibilità, scommetto soprattutto sui bambini e sulle famiglie». In quest’ottica si inseriscono le visite guidate delle scolaresche, che dopo lo stop pandemico sono tornate ad animare la “Delfico”, e l’iniziativa “Letture per la pace” (otto incontri spalmati nel mese di maggio), realizzata in collaborazione con Teramo Children e il Comune di Teramo dedicata ai bambini con letture in italiano e ucraino.Domenica 22 maggio la biblioteca aprirà in via straordinaria le porte con visite guidate per la giornata Adsi volta a promuovere le dimore storiche e stanno per ricominciare le presentazioni di libri nella corte interna, dove è stata inaugurata lunedì la mostra dedicata Tom Di Paolantonio. Ripartono anche le iniziative nelle sedi distaccate di Atri e Giulianova: dal 14 maggio “Letture a bassa voce”, quattro incontri per bimbi dai 3 ai 6 anni. Alla “Delfico” in questi giorni, per la prima volta, si è inoltre costituito un gruppo spontaneo di lettura, mentre si sta pensando alla realizzazione di uno spazio dedicato alle associazioni nei locali adiacenti alla biblioteca che guardano su via Carducci.