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Edizione del 09/05/2022
Estratto da pag. 1
"Musumeci fascista", bufera su Miccichè che smentisce. Sicilia, Cdx senza pace - Affaritaliani.it
Non c'e' pace per il centrodestra in Sicilia. A pochi giorni dall'accordo che ha portato la coalizione a convergere su un unico candidato alle amministrative a Palermo, un nuovo 'caso' rischia di fare emergere le divisioni tra Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia e le tensioni interne ai partiti. Ad infiammare il dibattito un'intervista in cui Gianfranco Miccichè, presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana, definisce Nello Musumeci un "fascista", smentita dall'intervistato ma per la quale ora Fratelli d'Italia chiede un "chiarimento politico". "Musumeci? Mai più. Guardi, cinque anni fa subimmo un'imposizione. Ma a condizione che non si ricandidasse" alla presidenza della Regione siciliana, tuona il commissario azzurro sull'isola, nel colloquio con 'La Stampa'. "Musumeci odia partiti, Parlamento, stampa. 'Di lei si occuperanno ben altri palazzi', ha detto a un deputato dell'opposizione. D'altronde e' coerente: lui e' pur sempre un fascista catanese", attacca. Nell'intervista, Micciche' poi sostiene che una ricandidatura di Musumeci alle Regionali d'autunno scontenterebbe tutti i partiti.
"Cuffaro e Lombardo sono pronti ad andare con il Pd, se c'e' Musumeci. Nemmeno quelli di Fratelli d'Italia" lo vogliono. Meloni, prosegue, "da fascista qual e', si e' accodata a La Russa, fascista siciliano come Musumeci". Infine, il forzista sostiene che Berlusconi gli avrebbe detto di fare "la mossa del cavallo" e chiudere l'accordo sul candidato di FdI a Palermo, ma "Musumeci non passerà: mai", malgrado i diktat della "signora Meloni che ci vuole distruggere tutti", avrebbe detto il Cavaliere al suo colonnello. Micciche' smentisce, quantomeno, i toni del colloquio con il quotidiano. "Stamattina ho inviato un messaggio al presidente Nello Musumeci e agli altri citati in questa intervista garantendo loro di non avere mai usato questi toni nei loro confronti, ne' fatto queste affermazioni", dice il presidente dell'Ars, contattato al telefono. "Sono toni esageratissimi, sinceramente non posso che chiedere scusa a chi si e' sentito offeso, certo non era nelle mie intenzioni", continua. "Il fatto che io non consideri Musumeci il miglior candidato e' un conto, ma questi toni non mi appartengono e non mi sarei mai permesso di utilizzarli".
L'intervista intanto pero' solleva un polverone nel centrodestra locale, con il collega di partito di Micciche', Gaetano Armao, che parla di "punto di non ritorno". E l'assessore regionale e commissario di Forza Italia per Catania e provincia, Marco Falcone, che lo definisce "incattivito, in preda allo squilibrio politico, circostanze che lo rendono sempre meno idoneo ai ruoli che ricopre". Mentre, sul fronte opposto, il candidato sindaco dei progressisti a Palermo Franco Miceli dice di "condividere il giudizio di Micciche'". "Osservo soltanto - prosegue Miceli - che il leader siciliano di Forza Italia sta sostenendo la candidatura a sindaco di uno degli assessori di Musumeci". La precisazione di Micciche' soddisfa, anche se non del tutto, Ignazio La Russa.
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