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Edizione del 27/04/2022
Estratto da pag. 1
Secondo il presidente del Consorzio di Tutela Gianni Maoddi, gli sforzi fattiper incrementare la redditività della filiera sono stati azzeratiFonte foto: Consorzio di Tutela del Pecorino RomanoLa guerra in Ucraina che ha fatto volare i costi, la siccità dello scorsoinverno che ha bruciato i pascoli e blue tongue che ha tagliato la resacasearia del latte ovino sardo: è questa la tempesta perfetta che sta mettendoin difficoltà l'intero comparto ovino sardo. "È un momento molto complicato, in cui l'intera filiera è soggetta a pesanti rincari, anche del 100%. Aumenti che vanno dall'energia ai carburanti, dalle materie prime fino ai cartoni per le confezioni, e poi mangimi, concimi e gasolio. Rincari che pesano sugli allevatori, ma anche sui trasformatori, e chedi fatto vanificano tutti gli sforzi fatti finora per portare il PecorinoRomano a un valore mai raggiunto sul mercato, azzerando l'aumentato margine diguadagno per la necessità di dover far fronte a costi di produzione alle stelle". L'allarme è del presidente del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano Dop,Gianni Maoddi. L'iniziativa del Consorzio con le bancheUn'emergenza vera e propria, che potrebbe far precipitare le sorti delcomparto. Perciò il Consorzio sta già facendo la sua parte per provare alimitare i danni. "Abbiamo negoziato con alcune banche l'aggiornamento dei costi di produzione del Pecorino Romano sottoposto a pegno rotativo, in modo dapoter garantire un prestito più adeguato a chi ne faccia richiesta, peraiutarlo ad affrontare gli aumenti che interessano l'intera filiera", spiega ilpresidente. Il tavolo dell'ovicaprinoSu una produzione totale di 540.952 ettolitri di latte certificato per la Dop nella campagna 2021-2022 da ottobre a febbraio sono state prodotte 9.297tonnellate di Pecorino Romano. "Sono numeri importanti che ci permettono diavere un posto da protagonisti al tavolo ovicaprino nazionale, ma che rischianodi essere compromessi da aumenti davvero senza precedenti, che come dettovanificano la maggiore remunerazione", ribadisce Maoddi. Il Tavolo convocato a Roma è stato anche l'occasione per illustrare alcunedelle più importanti azioni messe a punto negli ultimi anni per sostenere,rilanciare e diversificare la Dop, con l'obiettivo di allargare la presenza delprodotto nei mercati internazionali, oltre che in quello nazionale. Intanto lemodifiche al Disciplinare di Produzione, ora nelle mani del Ministero che dovràesaminarlo in Conferenza delle Regioni. "Ci auguriamo che da Roma si pronuncinoin maniera positiva nel più breve tempo possibile, perché ci sono rispostecommerciali importanti che dobbiamo dare al mercato", dice Maoddi. Il calo della produzioneLa produzione di Pecorino Romano nel periodo fra ottobre 2021 e febbraio 2022 segna un calo del 12,9% (-11% a fine marzo 2022, secondo gli ultimi dati delConsorzio Tutela) rispetto a quella della campagna precedente. Il motivo vacercato nella carenza di latte dovuta alla situazione non ottimale dellegreggi, per i ritardi dei parti e soprattutto per la recrudescenza della bluetongue: oltre 123mila casi con sintomi clinici con 41.648 capi morti dallascorsa estate al 21 aprile scorso, secondo l'Istituto Zooprofilattico dellaSardegna. Ma ha inciso anche la carenza di pascoli legata alla siccità invernale e primaverile, ma anche di materie prime sostitutive, che hannogenerato inoltre un calo importante della resa casearia, circa 10mila quintalidi prodotto. I prezzi attuali divorati dai costiSul mercato oggi si rilevano prezzi del Pecorino Romano mai registrati prima,venerdì 22 aprile il formaggio ha confermato i 10,65 euro al chilogrammo suiminimi e 10,95 euro sui massimi in Borsa Merci a Milano, valori influenzatidalla ridotta disponibilità della produzione 2021. E bene o male il latte ovinosardo ha prezzi massimi da 1,10 euro al litro, ma ciò nonostante il margine diguadagno dei pastori è diminuito a causa dell'aumento dei costi, quando non èstato già azzerato. "La nuova produzione sarà vendibile dal mese prossimo e da quel momento potremovalutare esattamente il livello dei consumi e dei prezz
i", spiega Maoddisollecitando però un nuovo corso dell'intera politica agricola. "Oggi più chemai ci rendiamo conto che mancano le materie prime e siamo tutti costretti apagare prezzi esagerati spostando la ricchezza altrove, il sistema deve essererivisto, bisogna incentivare chi produce anziché dare aiuti inutili per nonprodurre e se poi la remunerazione non fosse sufficiente bisogna intervenireper riequilibrare il reddito della produzione primaria. E poi - conclude ilpresidente del Consorzio - urgono incentivi ad agricoltori e allevatori perstare nelle campagne, cosa che risolverebbe il problema dello spopolamento edella disoccupazione creando benefici per l'intera economia della nostraIsola".© AgroNotizie - riproduzione riservataFonte: AgroNotizieAutore: Mimmo PelagalliTag: prodotti tipici latte prezzi mercati formaggi siccità filiera ovini costidi produzione marchi di tutela blue tongueTemi caldi: Prezzo del Pecorino Romano Rincaro dei prezzi delle materie primeGuerra in UcrainaTi è piaciuto questo articolo?Registrati gratisalla newsletter di AgroNotiziee ricevine altriUnisciti ad altre 275.970 persone iscritte!