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Edizione del 26/04/2022
Estratto da pag. 1
SANITA`. FNOMCEO, IL 24% DEI MEDICI VITTIMA DI BURNOUT
Corsia mediciDisturbi del sonno, stress, ansia, paura: ad esserne afflitti, dopo lapandemia, sono il 24% dei medici di continuità assistenziale, quasi uno suquattro. Lo stesso accade a un medico di famiglia su dieci, al 4% dei mediciospedalieri e al 3% degli odontoiatri.È questo uno dei dati quello relativo alla cosiddetta sindrome da burnout cheemergono dall'indagine conoscitiva 'La condizione dei medici a due annidall'inizio della pandemia'. Realizzata dall'Istituto di ricerca Piepoli, perconto della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degliOdontoiatri (Fnomceo), l'indagine è stata presentata nel corso dellaConferenza nazionale sulla Questione medica, che si è svolta a Roma."I medici sono in difficoltà- spiega il Presidente della Fnomceo, FilippoAnelli- le criticità che già affliggevano la Professione, la carenza dipersonale, i mancati investimenti, la mentalità aziendalista volta a farquadrare i bilanci più che a definire obiettivi di salute, sono state acuitedall'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia. È per sanare questo disagio, eper tornare protagonisti del Servizio Sanitario Nazionale nel momento crucialedella sua riforma che, un anno fa, la Fnomceo, insieme ai Sindacati medici, hasollevato quella che abbiamo definito 'la Questione medica'. Oggi, ciritroviamo qui, tutti insieme, per rivendicare il nostro ruolo, a livelloprofessionale e sociale".[INS::INS]"Secondo l'Istituto Piepoli, oltre 15000 medici e odontoiatri sono colpiti daburnout- aggiunge- Un dato sicuramente sottostimato: secondo una metanalisicondotta su 55 studi pubblicati sui disturbi a carico dei medici dopo il primoanno di pandemia, una percentuale significativa di colleghi sta sperimentandoalti livelli di sintomi di depressione e ansia. La prevalenza di depressione eansia nei sanitari è rispettivamente del 20,5% e del 25,8%". "Sorge spontanea aquesto punto la domanda: chi cura i curanti?- si chiede Anelli- la perdurantementalità aziendalista che pervade il nostro Servizio sanitario nazionale,tutta concentrata solo sui risultati economici, non ha permesso di mettere inatto iniziative tese a rilevare questo drammatico fenomeno, né tantomeno ainterrogarsi su come prevenirlo e affrontarlo. Per questo chiediamo, tra lealtre istanze, il riconoscimento del burnout come malattia professionale".Le richieste dei medici sono sintetizzate in un Manifesto: 20 punti per unprogetto di rilancio del Servizio sanitario nazionale che superi ledisuguaglianze e disomogeneità nelle diverse aree del Paese. A sottoscriverlo,15 sigle sindacali: ANAAO-ASSOMED, l'Associazione dei medici dirigenti; ANDI,l'associazione nazionale dentisti italiani; CIMO FESMED; CIMOP, laConfederazione italiana dei medici dell'ospedalità privata; CISL MEDICI; FIMMG,la Federazione italiana dei Medici di Medicina Generale; FIMP, la Federazioneitaliana dei medici pediatri; FISMU, Federazione italiana sindacale dei mediciuniti; FVM, Federazione Veterinari medici e dirigenti; NUOVA ASCOTI;l'Associazione sindacale chirurghi ortopedici traumatologi italiani; SBV, ilSindacato medici specialisti convenzionati per le branche a visita; SMI, ilSindacato medici italiani; SNR il Sindacato nazionale Area Radiologica; SUMAIASSOPROF, il Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana e Professionalitàdell'Area Sanitaria; UIL FPL MEDICI. Presenti anche il Sindacato FP CGIL Medicie dirigenti SSN, che hanno portato un contributo alla discussione, e ilSindacato AAROI-EMAC, l'Associazione Anestesisti Rianimatori OspedalieriItaliani Emergenza Area Critica. Ad ascoltare e recepire le istanze dei medici,il Ministro della Salute, Roberto Speranza, e il Presidente della Conferenzadelle Regioni e Province Autonome, Massimiliano Fedriga. Presenti all'evento ilSegretario della Fnomceo, Roberto Monaco, il Presidente della stessa Fnomceo,Filippo Anelli, dell'Associazione Gimbe, Nino Cartabellotta, e della FondazioneEnpam, Alberto Oliveti.