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Edizione del 13/03/2020
Estratto da pag. 1
Coronavirus. Sicurezza delle cure e rischio clinico. Il documento delle Regioni per gestire l’emergenza
La Sub Area Rischio Clinico della Commissione Salute della Conferenza delleRegioni, coordinata dalla Regione Emilia-Romagna, ha messo a disposizione ditutte le Regioni un documento rivolto in particolare ai referenti regionali eaziendali per la sicurezza delle cure e la gestione del rischio sanitario. ILDOCUMENTO[front6293304]12 MAR - Supporto alle Direzioni regionali e aziendali nella programmazione epianificazione delle azioni stabilite per l’emergenza epidemiologica e per lagestione della crisi; collaborazione per la elaborazione e diffusione dimateriale informativo per le strutture sanitarie e per i cittadini, in coerenzacon quanto previsto dalle raccomandazioni internazionali, dalla normativanazionale e dalle specifiche indicazioni regionali. E ancora, utilizzo di metodi e strumenti del risk management sanitario per leattività correlate alla prevenzione e gestione dell’infezione da coronavirus(Incident reporting, Significant Event Audit per l’analisi di accadimentisignificativi, ecc), ma anche vigilanza attraverso l’utilizzo dei flussiinformativi sulle non conformità.Sono queste alcune delle attività che i referenti regionali e aziendali per lasicurezza delle cure e la gestione del rischio sanitario possono attuare percontribuire allo sforzo comune di contrastare l’emergenza da coronavirus. Attività che la Sub Area Rischio Clinico della Commissione Salute dellaConferenza delle Regioni, coordinata dalla Regione Emilia-Romagna, ha indicatoin un documento puntando i riflettori sul contributo che la rete dellasicurezza delle cure può fornire al Sistema sanitario. “In un momento difficile per tutto il Paese – si legge nel documento – e inparticolare per le organizzazioni sanitarie che stanno fronteggiandol’emergenza epidemiologica determinata dall’infezione da nuovo Coronavirus(Sars-CoV-2), tutti i settori e gli operatori interessati sono chiamati a farela loro parte, continuando nelle loro (stra)ordinarie attività o rimodulandocon la necessaria flessibilità i programmi prestabiliti”. Tra le attività che i referenti regionali e aziendali per la sicurezza dellecure e la gestione possono realizzare, si legge nel documento, ci sono: pianidi formazione ad hoc basati sulla simulazione e la formazione sul campo anchecon la presenza di tutor, la produzione di strumenti di comunicazione (poster,checklist, algoritmi) per gli operatori sanitari; attività queste da realizzarein stretta collaborazione con le altre professioni interessate. E poi il supporto al monitoraggio in tutti i setting della correttaapplicazione delle pratiche promosse per garantire sicurezza a operatori epazienti, per favorire una migliore adesione ed evidenziare le possibilicriticità.12 marzo 2020