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Edizione del 12/04/2022
Estratto da pag. 1
Consulenti di viaggi, il labirinto delle leggi
Consulenti di viaggi, il labirinto delle leggiConsulenti di viaggi, il labirinto delle leggi12 Aprile 07:00 2022 da Andrea Lovelock Stampa questo articolo • • • • • • Sul fronte distribuzione, ancora una volta la famigerata riforma del Titolo Vdella Costituzione, con il turismo affidato alle Regioni, si abbatte sulleagenzie di viaggi costrette – causa pandemia – a chiudere i punti vendita sustrada. Affitti insostenibili, caro bollette, fatturati a terra hanno obbligatodiversi adv ad abbassare le serrande per trasferirsi negli spazi di colleghisolidali o abitazioni private. Ma questo “reinventarsi” non è possibile ovunquein Italia, perché le diverse leggi regionali pongono talvolta rigidi paletti.In diverse regioni, infatti, il passaggio automatico da agenzia tradizionale aconsulente non è permesso.«E laddove è consentito, bisogna trasferire la sede legale della società emantenere la titolarità del fondo di garanzia. C’è un caos normativo che pesanel settore, crea disparità e rende complicato sopravvivere», denuncia ilpresidente di Assoviaggi, Gianni Rebecchi. Tante le incognite nel Lazio, comespiega Cinzia Renzi, presidente locale di Assoviaggi: «Avevamo chiesto allaRegione una deroga in pandemia che consentisse alle adv di restare chiuse,sospendere adempimenti e lavorare da casa o in coworking. Ad oggi tutto tace».Complessa anche la situazione in Lombardia, secondo Giordano Nobile, presidenteFiavet regionale: «Qui per passare da agenzia fisica a online occorre inoltrareuna nuova Scia con tutte le documentazioni richieste. Comunque, non mi sembrache i consulenti di viaggio siano aumentati in maniera significativa: Chi halavorato in agenzia sa quali sono le difficoltà, un’eventuale trasformazionenon è sinonimo di lavoro e guadagno. Per ridurre le spese, alcune agenzie hannoscelto l’apertura part time, al mattino in negozio, nel pomeriggio da casa; chiaveva dipendenti ha sfruttato cig e ferie. Ora, però, siamo al bivio frariapertura totale o chiusura definitiva».La conferma delle disparità viene dalla Sicilia dove il presidente Fiavet,Giuseppe Ciminnisi, ricorda: «Da noi non è consentito operare oltre il puntovendita per cui è stata certificata la licenza. L’unica differenza riguardal’attività di tour operating, consentita con uffici al piano, rispetto a quelladell’adv permessa su strada. L’attività del consulente che visita a domicilio iclienti è ammessa solo se si svolge assistenza e prenotazione di servizi, nonla vendita degli stessi per cui occorre appoggiarsi a un’agenzia regolarmenteiscritta con codice Ateco 79.10-11. Riguardo poi al rinnovo della legislazione,qui in Sicilia siamo all’anno zero: vige ancora il Regio Decreto del 1936».In Puglia, invece, chiarisce il presidente Fiavet Piero Innocenti, «la leggeconsente alle agenzie online di operare senza negozio, purché si rispettino leregole su direttore tecnico, assicurazioni, fondo, etc. Mentre i consulenti diviaggio non sono normati».In questa che risulta una vera giungla normativa “all’italiana”, la volontà dimolti adv provati dalla crisi è ottenere una sorta di super deroga, condivisada tutte le Regioni, che permetta agli agenti di fare intermediazione da casa eoperare online con le licenze ottenute in precedenza. Una formula “ibrida” checonsentirebbe alle agenzie in difficoltà di proseguire l’attività, congelandoalmeno per un certo periodo il punto vendita su strada, senza perdere laclientela. La soluzione verrebbe da un ipotetico tavolo tecnico tra ministerodel Turismo e Conferenza Stato-Regioni e la decisione dovrebbe essere presa infretta. I tempi (e le imprese) lo impongono.LEGGI “RITORNO AL FUTURO”, IL NUOVO NUMERO SFOGLIABILE DE L’AGENZIA DI VIAGGIMAGAZINE.