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Edizione del 05/04/2022
Estratto da pag. 1
Passante di Bologna: primi 50 MW fotovoltaici in autostrada
Primi 50 MW di fotovoltaico sul futuro Passante di Bologna. Il progetto Elgea-Space for Energy di Aspi ne prevede 300 sull''intera rete. 
Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, Roberto Tomasi Ad di Aspi, Matteo Lepore, sindaco di Bologna



Parte con i 50 MW di fotovoltaico previsti sul futuro Passante di Bologna il progetto Elgea-Space for Energy di Autostrade per l’Italia. Nel complesso saranno 300 i MW di capacità installata sui 3.000 km della rete che fa capo ad Autostrade per l’Italia. 

La galleria “fonica” di San Donato. Sarà rivestita di pannelli fotovoltaici

L’ha detto ieri mattina a Bologna l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi, durante la conferenza stampa convocata per annunciare la certificazione Platinum per la sostenibilità e l’innovazione rilasciata al progetto del Passante di Bologna.

Diventeranno 300 MW su tutta la rete. Forse 800

«Ci sono possibilità di sviluppo di rinnovabile limitrofo al sistema autostradale, che un è sistema di connettività» ha detto Tomasi. «I 300 megawatt non risolveranno il problema energetico del Paese – ha concluso l’ad – ma abbiamo bisogno che più soggetti possano concorrere e noi siamo uno degli abilitatori possibili e abbiamo le competenze per farlo».

Rinnovabili Aspi, nasce Elgea-Space for Energy

Elgea-Space for Energy è la newco di Aspi costituita per sviluppare tecnologie di generazione da fonti rinnovabili lungo il tracciato autostradale e nelle aree già di sua  proprietà. E per commercializzare l’elettricità poi prodotta. I primi 150 MW di capacità, che andranno a regime l’anno prossimo, serviranno ad alimentare l’intero fabbisogno elettrico di Aspi. Saranno in gran parte impianti di taglia medio-piccola nelle aree di servizio o di sosta. Sfruttando l’intero sedime autostradale, però, si potrebbero raggiungere 800 MW di potenza.

La società – ha spiegato l’amministratore delegato di Elgea Diego Percopo  in una recente intervista a Milano Finanza  – rimane inoltre aperta alla collaborazione con piccole aziende o proprietari di terreni attraversati dalla rete autostradale per realizzare dei progetti congiunti.

Il progetto del Passante di Bologna realizzato da Tecne, società del gruppo Aspi, è la prima infrastruttura autostradale  in  Europa  a  ricevere la certificazione Envision con il più alto  livello  di  rating raggiungibile, il Platinum. L’infrastruttura sarà capace infatti di rispondere per intero ai requisiti previsti dal   protocollo   internazionale  rigurado a sostenibilità economica,  sociale,  ambientale  durante  l’intero  ciclo  di  vita.

Nuovo Passante, meno emissioni per 1.350 tonnellate

Il potenziamento del nodo autostradale di Bologna, uno dei più critici del Paese,  comporterà riduzioni di  tempo  di  viaggio  di  4,5  milioni di ore circa l’anno. Il taglio alle emissioni di CO2 sarà di circa 1.350 tonnellate l’anno.

Il progetto prevede  il  potenziamento  in  sede dell’attuale  sistema  Autostrada  A14/Tangenziale,  con un allargamento di circa  8 metri per lato su circa 13 km. L’operà sarà circondata da un anello verde di circa 140 ettari, 30 dei quali destinati a parco pubblico. L’anello sarà riforestato con la messa a dimora di 34.400 alberi e 60 mila arbusti e sarà attraversato da una rete di piste ciclabili. Prevede un investimento di 1,5 miliardi di euro. I lavori inizieranno nel 2023 e dureranno 55 mesi.

Cosa c’è per la mobilità elettrica?

UNA DOMANDA AL SINDACO- Fra cotante mirabilia sostenibili, nemmeno una parola è arrivata a favore della mobilità elettrica. Il neo sindaco Matteo Lepore, presente alla conferenza stampa di ieri, in campagna elettorale aveva buttato lì l’idea di dotare un tratto del nuovo Passante di ricarica induttiva, sul modello della lombarda Brebemi. Vabbè: le promesse elettorali sono una cosa, i fatti un’altra. Però, su un miliardo e mezzo di lavori, 140 ettari di anello verde e 30 ettari di parco pubblico, trovare il modo di realizzare due stazioni di ricarica Hpc per auto elettriche era proprio un’impresa impossibile?

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