ilcentro.it
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: 74870
Edizione del 31/03/2022
Estratto da pag. 1
Fino a 33 euro al giorno per chi ospita i profughi ucraini attraverso la rete di accoglienza di comuni e associazioni; 300 euro al mese agli stessi rifugiati dal paese invaso che trovano invece una sistemazione autonomamente. A mettere nero su bianco le cifre è stata ieri un’ordinanza del capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, che ha dato seguito allo stanziamento di fondi sancito nei giorni scorsi dal Governo con il decreto Ucraina. In Abruzzo, sono già potenzialmente interessati dalle due tipologie di contributo i 2.257 ucraini ospitati in alloggi privati o comunali. Di conseguenza è interessato anche chi li ha accolti. Ma i numeri degli arrivi sono ancora in crescita: ieri oltre 200 nuove identificazioni, che hanno portato il totale dei profughi in regione a 3.227.«La logica del contributo di sostentamento nasce così come è stato richiesto dai territori e dalle comunità e consente di sostenersi a chi ha trovato una soluzione di accoglienza parentale e amicale», ha spiegato Curcio in conferenza stampa, «la stragrande maggioranza delle 72mila persone accolte finora si trova ospite di reti di amici e parenti. Si tratterà di una erogazione cash contante da parte di un istituto di credito. Ci sarà chiaramente un sistema di controlli sulla legittimità della richiesta».AUTONOMA SISTEMAZIONe:300 euro al meseL’ordinanza della Protezione civile stabilisce che gli ucraini che hanno fatto richiesta di protezione temporanea e che abbiano trovato un’autonoma sistemazione riceveranno «un contributo di sostentamento una tantum pari a 300 euro mensili pro capite per la durata massima di tre mesi decorrenti dalla data d’ingresso in Italia». In caso con loro ci siano dei minori, «in favore dell’adulto titolare della tutela legale o affidatario, è riconosciuto un contributo addizionale mensile di 150 euro per ciascun figlio di età inferiore ai 18 anni». Chi beneficerà del contributo, però, non potrà accedere ad altre forme di assistenza alloggiativa ma potrà avere i fondi in un’unica soluzione e in forma cumulativa se i tempi delle domande dovessero prolungarsi oltre i 90 giorni dalla data di ingresso in Italia.Il contributo potrà essere erogato anche in contanti presentando un proprio documento di identità e la ricevuta del permesso per la protezione temporanea rilasciata dalla questura competente. Nel caso in cui i profughi trovino un lavoro, recita ancora l'ordinanza, «il beneficiario potrà continuare a fruire della misura in godimento per un periodo massimo di 60 giorni».Come si richiede? C’è ancora da aspettare: «I soggetti aventi i requisiti per beneficiare del contributo di sostentamento possono presentare la relativa domanda accedendo ad una apposita piattaforma informatica», si legge nell’ordinanza.ACCOGLIENZA DIFFUSa:fino a 33 euro al giornoGià il decreto Ucraina dava il via alla nascita di una accoglienza diffusa, cioè una rete di famiglie ed enti che accolgono e assistono i profughi in maniera integrata. Potranno ricevere rimborsi attraverso le associazioni del Terzo settore, che a loro volta avranno un contributo fino a un massimo di 33 euro per ogni persona assistita, come sancisce l’ordinanza. Il primo passaggio sarà la pubblicazione di un avviso rivolto alle associazioni, ai centri per il volontariato e agli enti religiosi affinché comunichino la disponibilità, fino a un massimo di 15mila persone in Italia. Poi verranno attivate le convenzioni tra la Protezione civile, la conferenza delle Regioni, l’Anci e i singoli enti ed elargiti i contributi.ASSISTENZA SANITARIa:fondi alle regioniPer quanto riguarda l’assistenza sanitaria, invece, l’ordinanza sancisce che i profughi ucraini verranno equiparati ai cittadini italiani. Verrà quindi rilasciato loro un codice fiscale e con quello potranno accedere alle prestazioni sanitarie. A ogni Regione, invece, verrà riconosciuto un rimborso di 1.520 euro a profugo, per un massimo di 100mila unità, per l’assistenza sanitaria che garantisce ai profughi ucraini.AUMENTANO GLI ARRIVIIN ABRUZZO: +200 in 24 oreNel frattempo i profughi ucraini identificati in Abruzzo salgono a
quota 3.227: oltre 200 nella sola mattinata di ieri. Tra gli ucraini rifugiati ci sono anche 871 minori, di cui 16 non accompagnati. La maggior parte dei profughi, cioè 2.257, come detto sono ospiti di parenti o amici oppure di strutture comunali, quindi possono rientrare direttamente o indirettamente nell’erogazione del contributo. Altri 819 sono in albergo e 151 nei centri di accoglienza Cas. La provincia che ne ospita di più è ancora quella di Pescara con 1.285. In crescita le altre: l’Aquilano ne ospita 861, il Teramano 575, il Chietino 506.