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Dir. Resp.
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Edizione del 30/03/2022
Estratto da pag. 1
Trecento euro al mese, erogati per un massimo di 3 mesi, come contributo al sostegno in favore di ciascun rifugiato ucraino in Italia. Altri 150 euro addizionali verranno assegnati invece a genitori e tutori legali come aiuto per i minori. Un'ordinanza emanata ieri dal capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio fissai dettagli dell'assistenza alloggiativa, sanitaria e del sostegno economico in favore dei profughi arrivati dall'Ucraina, in fuga dopo l'invasione da parte della Russia. Il denaro verrà erogato in contanti da un'istituto di credito previa presentazione del documento di identità e la ricevuta della richiesta di permesso per protezione temporanea rilasciata dalla Questura. «La logica del contributo di sostentamento nasce come richiesto dai territori e dalle comunità, consente di sostenersi a coloro che hanno trovato una soluzione di accoglienza parentale e amicale. Ovvero la stragrande maggioranza delle 75mila persone accolte finora, che si trova ospite di reti di amici e parenti», spiega Curcio presentando i dettagli dell'ordinanza. Dunque un contributo economico, erogato dal governo tramite la Protezione Civile, pensato per fare in modo che i rifugiati non si trovino a gravare sulle spese delle famiglie che li ospitano.
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Al momento è difficile tracciare una mappa su dove i rifugiati ucraini hanno trovato ospitalità. «Si sono aggregati proporzionalmente alla presenza delle comunità nazionali di emigrati maggiormente ampie, quindi in particolar modo in Emilia, Romagna, Lombardia, Lazio e Campania», riferisce il capo della Protezione Civile. «La mappatura precisa non si può fare - specifica - perché ovviamente queste persone per entrare in Italia non hanno necessità né di visto né di altra autorizzazione». Per chi non ha un contatto dove andare, il governo tramite gli enti locali e le associazioni del terzo settore sta costruendo una rete di accoglienza diffusa. Chi ospiterà riceverà un contributo fino ad un massimo di 33 euro al giorno per ogni profugo assistito. Nelle prossime ore verrà pubblicata una manifestazione di interesse rivolta alle associazioni del Terzo Settore, ai centri per il volontariato e agli enti religiosi perché comunichino la loro disponibilità ad accogliere i profughi, fino ad un massimo di 15mila persone. Successivamente verranno attivate le convenzioni tra Protezione Civile, Conferenza delle Regioni, Anci ed enti interessati.
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Curcio sottolinea: «Le misure che sono previste nell'ambito dell'accoglienza hanno dei limiti di capienza perchè dovremo capire come verranno attivati questi nuovi istituti. Capiremo dal numero di attivazioni quali di queste misure "tireranno" di più». Una particolare attenzione verrà riservata ai minori non accompagnati, al momento sono 475 quelli arrivati dall'Ucraina. «Una buona parte è stata affidata alle famiglie, mentre un'altra parte vive in istituti individuati dai comuni che rientrano nei parametri stabiliti», chiarisce il capo del Dipartimento libertà civili e immigrazione del Viminale Francesca Ferrandino.
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