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Edizione del 23/03/2022
Estratto da pag. 1
Omicidio nautico, pene da adeguare al di là della terminologia - La Stampa
La condanna dei turisti che hanno ucciso con un motoscafo Umberto Garzarella e Greta Nedrotti sul Garda il 19 giugno 2021. La legge che equipara l''omicidio nau…
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IL CASO

La condanna dei tedeschi che hanno ucciso con un motoscafo due ragazzi sul Garda sarebbe cambiata con la legge tuttora bloccata alla Camera?

FABIO POZZO

5 minuti di lettura

Il gozzo sul quale navigavano i due ragazzi travolti e uccisi sul Garda

Torniamo a parlare del cosiddetto omicidio nautico. Purtroppo, per un evento tragico, quello dell’incidente in cui il 19 giugno 2021 sono stati uccisi sulla sponda bresciana del lago di Garda, Umberto Garzarella, 37 anni, e Greta Nedrotti, 24 anni. Il primo morì sul colpo, mentre il corpo della giovane venne trovato ad ore di distanza a una profondità di quasi cento metri. I due ragazzi erano su un gozzo di legno che era stato travolti da un motoscafo sul quale navigavano due turisti tedeschi,  Patrick Kassen e Christian Teismann.

Le condanne

Il tribunale di Brescia ha condannato a quattro anni e sei mesi Kassen, che per sua stessa ammissione al momento dell'incidente era ai comandi del motoscafo, e Teismann, suo amico e proprietario della barca, a due anni e undici mesi. Il pm Maria Cristina Bonomo aveva chiesto sei anni e mezzo per chi era al timone e quattro anni e sei mesi per l'amico. Sono state accolte le accuse di omicidio colposo e naufragio colposo, non quella dell’omissione di soccorso.

Kassen, quattordici ore dopo l'incidente, accettò di sottoporsi all'alcol test, che in un primo momento risultò negativo e in un secondo referto positivo con un valore di 0,38 grammi per litro, mentre Teismann rifiutò di effettuare l'accertamento. "Non ci siamo accorti, era buio, pensavamo di aver colpito un tronco" è sempre stata la linea difensiva dei due tedeschi. Per il pm invece, "nessuno avrebbe potuto scambiare l'impatto con altro che non fosse una barca. Solo con una lettura partigiana ed intellettualmente disonesta si può ignorare che la luce del gozzo fosse visibile e la velocità con la quale il motoscafo Riva travolse la barca. Come ha potuto non vedere? Solo una totale assenza di lucidità del pilota Patrick Kassen lo ha reso possibile. Hanno consumato alcolici per tutto il pomeriggio". Un consulente della procura, il capitano Diego Ammirati, ha riferito che l’imbarcazione viaggiava a circa 20 nodi, e cioè quattro volte più veloce del consentito. 

"Un vuoto normativo”

"Solo loro sanno cosa è successo quella sera, ubriachi o no. Io non posso dare giudizi, la loro coscienza rimarrà tutta la vita. Questo dolore rimarrà a loro come rimarrà a me" ha detto Enzo Garzarella, il papà di Umberto. "Non possiamo fare altro che accettare il giudizio, la legge italiana è questa. La nostra condanna è iniziata lo scorso 19 giugno" è il commento dei genitori di Greta Nedrotti. La difesa dei due tedeschi, che aveva chiesto l’assoluzione, ha già annunciato ricorso in appello.

Sull’aspetto normativo è intervenuto il governatore della Lombardia, Attilio Fontana. “È inaccettabile che un vuoto normativo impedisca di infliggere ai responsabili della morte di Greta Nedrotti e Umberto Garzarella una giusta condanna". Il presidente ha detto di aver promesso ai genitori delle vittime che farà tutto quanto in suo potere “affinché venga presto approvata la legge che consenta l'equiparazione del reato di omicidio nautico a quello stradale. Il suo iter è ora fermo all'approvazione avvenuta in Senato lo scorso mese di febbraio, mi batterò, anche in sede di Conferenza delle Regioni, affinché esso possa essere completato”. Il governatore ha anche rinnovato l'invito a sottoscrivere la petizione 'Giustizia per Umberto e Greta', lanciata sul sito change.org da Rossana Seccabiani e Tatiana Tassi, che ha già raggiunto 133.000 firme.

Omicidio stradale

Un po’ di storia, per capire. Nel 2016 viene promulgata una legge che introduce l’omicidio stradale, ipotesi di reato specifico che si colloca tra l’omicidio colposo e quello volontario. Fino ad allora, chi ad esem
pio travolgeva e uccideva un pedone con l’auto rischiava con l'art. 589 del Codice penale da 6 mesi a 5 anni di reclusione, che le aggravanti della violazione di determinate norme del codice della strada e lo stato di ebbrezza e dell’alterazione da droghe potevano innalzare da 2 a 7 anni e da 3 a 10 anni.

Con l’introduzione dell’omicidio stradale le pene sono state inasprite. In sintesi. 

L’articolo 589 bis del codice penale punisce con pena da 2 a 7 anni chi cagioni la morte per colpa in violazione della disciplina della circolazione stradale; da 5/10 anni se in stato di ebbrezza alcolica media (0,81 a 1,5 g/l) o per aver commesso particolari imprudenza, come ad esempio il superamento dei limiti di velocità;  da 8/12 anni se il conducente è alterato, sotto effetto di droghe o in stato di ebbrezza alcolica grave (superiore a 1,5 grammi per litro). Pene che aumentano ulteriormente alla presenza di altre circostanze,  ad esempio se non si è in possesso della patente, oppure se si provochi la morte di più persone (fino a 18 anni: in precedenza era fino a 15 anni). O se ci si dà alla fuga senza soccorrere.

L’articolo 589 bis inasprisce le pene anche in caso di lesioni, che con le varie aggravanti possono andare da 9 mesi a 7 anni. Così anche per quelle accessorie, della sospensione della patente.

L’estensione alla nautica

Nel luglio 2019 è presentata una nuova proposta di legge per la modifica del 589 bis del Codice penale, affinché la stessa disciplina dell’omicidio stradale sia estesa anche in ambito nautico. In realtà, già si era pensato in precedenza di introdurre l’omicidio nautico insieme con quello stradale, ma poi il primo era stato stralciato, rimandandolo a un adeguamento del Codice della nautica che non c’è stato. E così l’omicidio nautico era rimasto in stallo.

Il disegno di legge del 2109 è stato approvato dal Senato nel febbraio 2021 (280 voti a favore, il no di Gregorio De Falco) e lì s’è fermato. Giace alla Camera. La domanda: perché?

Andiamo oltre. Alcuni addetti ai lavori non sono d’accordo sull’adozione della terminologia “omicidio nautico”. Questo, non perché non siano favorevoli al punire il reato posto in essere, quanto perché sostengono che in realtà esiste già un’ipotesi di omicidio colposo, che prevede anche circostanze aggravanti, e che per tanto non sia necessario specificare ulteriormente. Che sia su strada, mare, neve (travolti durante una discesa da un altro sciatore), dicono, sempre omicidio colposo è. 

Il che non significa che non debbano esserci degli adeguamenti delle pene (c’è anche l’aspetto dell’arresto in flagranza o in quasi flagranza, facoltativo o obbligatorio, che in verità non è stato qui affrontato, ma che è parte dell’art. 589 bis). Laddove si riscontrino violazioni gravi, lo stato di ebbrezza, l’alterazione da droghe, la fuga senza il soccorso, si può rivedere la pena edittale, aggiornarla, appunto adeguarla. Anche ai fini deterrenti. Ovunque.

Ma, è l’estrema sintesi, non dev’essere considerata un’aggravante il mero fatto che l’evento da perseguire sia “nautico”. Anche perché, diversamente, parlando di equiparazione tout court, ad esempio all’omicidio stradale, bisognerebbe aprire allora il discorso alle diverse condizioni, mezzi, segnaletica che ad esempio differenziano l'andare in barca dall’andare su strada. Materia per giuristi.

La condanna di Brescia

Torniamo al caso della morte dei due poveri ragazzi sul Garda. Il tribunale ha applicato l’articolo 589. Non entriamo nel merito della decisione dei giudici, anche perché il procedimento non si è ancora concluso.

I dati oggettivi. L’articolo 589 prevede una pena per omicidio colposo compresa tra 6 mesi e 5 anni, che può aumentare fino a un massimo di 10 anni se sono provate violazioni e lo stato di ebbrezza. E che lo stesso articolo in caso di morti plurime prevede fino a 15 anni di carcere. C’è poi il naufragio colposo,  che chiama in causa l’articolo 428 (naufragio, da 5 a 12 anni) e la forma colposa (da 1 a 5 anni)./>
L’ articolo 589 bis parte da una pena compresa tra i 2 e i 7 anni e, nel caso di stato di ebbrezza alcolica media (da 0,81 g/l a 1,5 g/l) da 5 a 10 anni. Va detto, che per Kassen, il conducente del motoscafo, si parla di una concentrazione alcolica nel sangue di 0,38 grammi su litro (testata14 ore dopo l’incidente), che dunque sarebbe inferiore a quella prevista dal 589 bis. Essendoci poi più vittime, la pena è aumentabile fino a 18 anni. A ciò, va infine aggiunto il naufragio colposo, che resta tale nell’ordinamento e non è soggetto a modifiche.

La domanda

Sarebbe cambiata la condanna inflitta in primo grado dal tribunale di Brescia ai due tedeschi con la disciplina del cosiddetto omicidio nautico in vigore?  

Codice Fiscale 06598550587

P.iva 01578251009