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Edizione del 15/03/2022
Estratto da pag. 1
`Agriest, incontro al futuro`
Agricoltura e alimentazione nei workshop organizzati dalla fiera di Udine il 16, 23 e 30 marzo
Agricoltura e agroalimentare rappresentano settori fondamentali, spesso “dati per scontati”, ma che sempre più richiedono piani di de-risking e programmi di innovazione. L’attuale conflitto in Ucraina ne è solo un acceleratore. Tra le proposte emerse in questi giorni in Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, presenti anche il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani e il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, spiccano la contribuzione straordinaria al settore primario; il rinvio della nuova Pac; gli incentivi alle aziende alla semplificazione per l'implementazione dell'uso delle fonti energetiche alternative e la nuova taratura del Pnrr.

Anche la Fiera di Udine, insieme alla community “Agrifood” regionale, entra nel dibattito con i tre Meeting di “Agriest. Incontro al futuro. Agricoltura e cibo: innovazione locale e globale”, in programma mercoledì 16, 23 e 30 marzo per riflettere e condividere soluzioni alle contingenze attuali e per aggregare la community con uno sguardo al futuro della filiera integrata e con particolare attenzione alle pratiche buone e innovative già presenti.

I primi due incontri saranno workshop televisivi/digitali mentre il terzo sarà in presenza al padiglione 8 della Fiera con presentazioni case-history aziendali e degustazione “a tema”.

Obiettivo dell’iniziativa: dare centralità al Friuli Venezia Giulia sul tema e a Udine Gorizia Fiere di raccogliere elementi per valutare un format per la “nuova Agriest 2023” compatibile con gli scenari e il contesto regionale.

L’iniziativa è organizzata in collaborazione con: Regione – Direzione Risorse Agricole, Ittiche e Forestali, Camera di Commercio di Pordenone e Udine, Comune di Udine, Università degli Studi di Udine, Fondazione Friuli, Agrifood Fvg, Io sono Fvg, PromoturismoFvg, Intesa Sanpaolo, Federacma nazionale/Confcommercio e Federunacoma nazionale/Confindustria.

La partecipazione è gratuita e a portata di click su: www.versoagriest.it

L’agricoltura del futuro. Da qui al 2030 ci saranno grandi cambiamenti che rivoluzioneranno il settore primario. Se per decenni i governi e le grandi organizzazioni si sono concentrate sulla disponibilità del cibo con l’obiettivo di rendere accessibili in ogni momento dell’anno tutti quegli alimenti che costituiscono la base della nostra dieta, da qualche tempo non è più così: nuovi fattori hanno portato a rimettere in discussione l’intero sistema agricolo.

Come cambierà la produzione alimentare nei prossimi anni? I principali cambiamenti riguarderanno:• Agricoltura bio e nuovi trend: nuove culture per soddisfare le nuove tendenze in materia di dieta • Soluzioni per affrontare il cambiamento climatico• Agricoltura di precisione e nuove tecnologie che prossimamente potrebbero diventare alla portata di tutti.Agricoltura bio e nuovi trend. Le nuove tendenze in materia di dieta esercitano un peso sempre più importante sul modo in cui facciamo agricoltura: sulle tavole dei cittadini aumenta sempre di più la componente vegetale, mentre viene ridotta quella animale. Si inizia inoltre a prediligere la qualità e la diversità rispetto alla quantità.

Come evidenzia il report dell’Unione Europea 2019-2030, i consumatori sono sempre più esigenti quando si tratta di alimentazione e questioni come salute, proprietà nutritive, provenienza, sostenibilità e benessere degli animali stanno diventando fondamentali.

La nuova richiesta esercita un’influenza decisiva su varietà coltivate, metodi di coltivazione, nonché sull’allevamento.

Anche le politiche comunitarie in termini di impatto ambientale hanno portato a incentivare alcune pratiche produttive, come la rotazione delle colture. I costi maggiori legati ad alcuni di questi cambiamenti sono però controbilanciati dal valore aggiunto dei prodotti.

Sempre in questo report, l’agenzia europea prevede che gli spazi dedicati all’agricoltura nel continente diminuiranno di 178 milioni di ettari entro il 2030. I raccolti cresceranno più l
entamente che in passato, anche se i progressi nella selezione e gestione delle sementi aiuteranno comunque gli agricoltori a ottenere un aumento complessivo della produzione.

Affrontare il cambiamento climatico. I cambiamenti climatici cambieranno il nostro modo di produrre in maniera influendo su fattori come piogge, temperature e qualità del suolo. Il nuovo report sul cambiamento climatico dell’Agenzia Europea dell’Ambiente offre alcune raccomandazioni, prima fra tutte il ricorso agli strumenti del precision farming, che permettono di migliorare la produzione, ottimizzare la distribuzione di fertilizzanti e fitofarmaci.

Consiglia inoltre l’impiego di colture più resistenti alle ondate di caldo e di freddo, ma anche alla siccità e ai parassiti. Nel periodo invernale è opportuno fare ricorso alle colture di copertura per proteggere il terreno, mentre in generale ruotare le colture porta dei benefici notevoli per il suolo. Ottimizzare l’irrigazione, produzioni sostenibili in serra e migliore foraggio per gli animali, ecco alcuni dei consigli dell’agenzia europea per affrontare il nuovo decennio.

Nuove tecnologie per l’agricoltura. La tecnologia sta facendo passi da gigante e presto se ne vedranno i risultati. Negli ultimi anni abbiamo visto l’introduzione di molte nuove tecnologie. Fino a 10 anni fa strumenti come Isobus comunicazione tra trattori, software e attrezzature dei principali e guida assistita sarebbero sembrati fantascienza, mentre oggi sono a portata di mano per tutti Per il prossimo decennio le novità sono più futuristiche: i nostri campi potrebbero essere attraversati da robot e droni, capaci di raccogliere dati e prendersi cura delle colture con un’accuratezza sempre maggiore.

Concimazione, diserbo e persino raccolta: gestiti dall’intelligenza artificiale, i robot di nuova generazione saranno anche in grado di fornire suggerimenti per ottimizzare la produzione e aumentare il rendimento delle colture.

I droni agricoli potranno essere impiegati nella mappatura dei terreni e nel rilevamento dei problemi. In futuro saranno probabilmente usati anche per irrorare le colture in maniera rapida e precisa, senza sprecare agenti chimici, grazie ad attrezzature sofisticate.

La raccolta dei dati potrà inoltre essere integrata al monitoraggio satellitare delle colture, per tenere sempre sotto controllo la situazione e avere a disposizione tutte le informazioni necessarie per intervenire rapidamente in caso di necessità.

Ma le nuove tecnologie non riguardano solo macchinari e strumenti digitali. Un ruolo molto importante sarà infatti svolto dall’ingegneria genetica. Se siamo ormai familiari al fenomeno degli OGM, la nuova frontiera sono le New Breeding Techniques. Utilizzando la tecnica del genome editing, che permette di modificare parti specifiche dei geni delle piante, diventa infatti possibile ottenere nuove varietà di piante, più produttive e più resistenti, in tempi molto più brevi rispetto alle tecniche tradizionali di incrocio e ibridazione.

La strategia dal produttore al consumatore. F2F (Farm to Fork) è la strategia “dal produttore al consumatore" che sottolinea l'importanza di regimi alimentari sostenibili, sani e rispettosi degli animali per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo, anche in materia di clima, biodiversità, inquinamento zero e salute pubblica.

Seppure faticosamente e lentamente stiamo andando verso la realizzazione di un sistema alimentare sostenibile, equo, sano, rispettoso degli animali, più regionale, diversificato e resiliente. Si scopre e si auspica che ciò divenga il comune sentire del cittadino europeo, la fondatezza dei legami inscindibili tra persone sane, società sane, animali sani e il pianeta sano.

Collaborazione su tutta la filiera. Affinché l’attuazione della strategia F2F non rimanga un obiettivo velleitario, si tratta di garantire una maggiore sostenibilità alimentare, ambientale e sociale, in ogni fase della filiera alimentare. Ma ciò diverrà possibile solo se saranno resi attivi
i ruoli di tutti gli attori della filiera, dall'agricoltore al consumatore.

Si tratta di assimilare in profondità e con grande onestà intellettuale, che il valore alto della sostenibilità è tale quando è olistico nelle sue tre inscindibili componenti: ambientale, economica, sociale.

Il ruolo chiave la ristorazione. Nell’attuazione della strategia F2F, molto attivo e diligente dovrebbe essere il ruolo della ristorazione di qualità. Se l’impostazione dell’azienda ristorante è già quella giusta, cioè quella capace di interpretare la vision della nuova ristorazione, allora il cammino non è poi così difficoltoso.

Si tratta di attenersi con diligenza, responsabilità e con passione autentica ai principi basilari della filiera corta della tracciabilità, del rispetto (reciproco) verso gli stakeholders, dell’utilizzo consapevole degli strumenti digitali.

Il settore AgriFood in cifre: In Fvg le aziende agricole attive nei settori coltivazione, produzione di prodotti animali, silvicoltura, utilizzo aree forestali, pesca e acquacoltura sono 13.950 con 6.614 addetti. Il settore della trasformazione alimentare e delle bevande è costituito invece da 1.172 unità produttive occupando 8.652 addetti. Il trasformato apporta 80% dell’export della Regione (dati al 30.09.21 ufficio statistica Camera di Commercio Pn Ud).

Le aziende regionali che operano nell’agricoltura biologica sono quasi 1.000 tra produttori, raccoglitori e preparatori mentre erano 125 nel 1997 (dati al 3/2019 – Ersa Fvg).

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