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Edizione del 13/03/2022
Estratto da pag. 1
Duino Aurisina Città Italiana del Vino 2022
In Castello la cerimonia del passaggio di testimone. Un programma ricco di eventi e collaborazioni su progetti transazionali
Questa mattina è in corso il passaggio di consegne tra Barolo e Duino Aurisina, Città Italiana del Vino 2022, un progetto culturale d’ampio respiro che coinvolge tutte le altre Città del Vino del Friuli Venezia Giulia e della Croazia e istituzioni della confinante Slovenia, in un’ottica transazionale. L’originalità del programma culturale di Duino Aurisina (Trieste) è di rappresentare un intero territorio, mettendo in sinergia altre amministrazioni e dando valore al rapporto di collaborazione consolidato in questi anni tra i Comuni che aderiscono all’Associazione Nazionale (sono 480 in tutta Italia). L’iniziativa ha anche una vocazione transfrontaliera e coinvolge, ad esempio, le Città del Vino istriane della Croazia, come Buie, Verteneglio, Umago e Grisignana.

“Il Carso è da sempre terra d’influenze e scambi tra culture e il titolo di Città Italiana del Vino 2022 vuole essere proprio un omaggio e un impegno a una maggior condivisione di valori, strategie e azioni per uno sviluppo il più possibile allargato e condiviso tra istituzioni, aziende, associazioni culturali, comunità e territori – sottolinea il Presidente di Città del Vino, Angelo Radica -. Ancora una volta il filo d’unione è la cultura del vino e dell’enoturismo, settori che portano ricchezza, benessere, armonia, qualità della vita e dell’ambiente. E che sono poi un terreno di confronto, di collaborazione e di amicizia tra comunità e popoli diversi. Oggi più che mai”.

Il progetto lanciato da Duino Aurisina (Devin Nabrežina in sloveno) è frutto di un lavoro di squadra condotto in questi mesi dal coordinamento delle Città del Vino del Friuli Venezia Giulia (30 soci: di cui 26 Comuni e 4 Proloco) che ha saputo mettere a regime un dossier convincente e di qualità, in un’ottica di sinergia tra Comuni ed enti locali. Il gioco di squadra continuerà sulla progettazione di eventi futuri, tra questi la candidatura per ospitare l’edizione del Concorso Enologico Internazionale delle Città del Vino 2025, quando Gorizia e Nova Gorica saranno invece Capitali Europea della Cultura.

Tante le iniziative in programma come Città Italiana del Vino 2022: dall'1 al 15 agosto, ad esempio, c’è il calendario condiviso tra i Comuni del Friuli Venezia Giulia per un’edizione speciale di Calici di Stelle 2022; da giugno a settembre l’evento Un Calice a Teatro; dall'1 luglio al 15 settembre il Festival Vini Gusti in Musica; inoltre la vendemmia turistica e didattica; e il progetto di sostenibilità Agenda 2030 delle Città del Vino del Friuli Venezia Giulia, con l’obiettivo di condividere e definire le linee guida per i Regolamenti di Polizia Rurale. Proprio di recente è stata sottoscritta la convenzione operativa con l’Università degli Studi di Udine, incaricata di curare la parte di ricerca scientifica ed elaborare il documento finale condiviso. L’attività dell’Università si completerà in 18 mesi.

Tra i rappresentanti delle istituzioni presenti alla cerimonia d’inaugurazione di Duino Aurisina Città Italiana del Vino 2022, che è in programma per l’intera giornata nel Castello, oltre al sindaco Daniela Pallotta e al Presidente di Città del Vino, Angelo Radica, l’assessore regionale alle Attività Produttive, Sergio Emidio Bini.

"Il Friuli Venezia Giulia incarna questa capacità di fare squadra che ha portato Duino Aurisina a conseguire l'obiettivo di essere Città italiana del vino 2022: il risultato di un lavoro tutt'altro che semplice, perché svolto in un periodo complicato come è stato quello dell'emergenza pandemica", ha detto Bini, portando il saluto del governatore Massimiliano Fedriga.

Ed è proprio la capacità di fare sistema - unendo attraverso la progettualità di alto livello gli altri Comuni - ad aver trovato il plauso dell'assessore regionale, il quale ha sottolineato la straordinaria opportunità offerta dal calendario degli eventi legati a Duino Aurisina Città italiana del vino 2022.

"La crescita del numero di turisti che abbiamo registrato in questi ultimi anni in Friuli Venezia Giulia - ha affermato Bini - dimos
tra l'importanza della capacità di intercettare anche quei flussi di visitatori che ricercano le eccellenze enogastronomiche e culturali di cui il nostro territorio è particolarmente ricco".

In questo il ruolo di PromoTurismo Fvg, come ha rimarcato l'assessore, è risultato essere particolarmente incisivo dando slancio all'attrattività del territorio regionale: "allo stesso modo - ha aggiunto - PromoTurismo Fvg affiancherà il Comune di Duino Aurisina nella promozione degli eventi legati a questa importante manifestazione".

Infine l'assessore ha voluto ricordare il dramma del conflitto in Ucraina rivolgendo un pensiero a tutti coloro che stanno soffrendo, con l'auspicio che quanto prima possa tornare la pace.

Sono intervenuti inoltre: Renata Bianco, sindaco di Barolo, Città Italiana del Vino 2021; l’assessore al Turismo di Duino Aurisina, Massimo Romita, ideatore e coordinatore del progetto della Città Italiana del Vino 2022; il coordinatore delle Città del Vino del Friuli Venezia Giulia, Tiziano Venturini; il professore Francesco Marangon dell’Università di Udine e coordinatore per la parte italiana della candidatura Unesco del Brda-Collio-Cuei.

E ancora: Carlo Rossi, Presidente Nazionale degli Ambasciatori delle Città del Vino; Roberto Filipaz, vice presidente regionale Ais Fvg; Antonio Paoletti, presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia Trieste Gorizia.

“In quest’ora difficilissima per il Paese è fondamentale sostenere un settore vitale come l’agricoltura e ci aspettiamo risultati dal dialogo aperto con il Governo per valutare interventi sul comparto. Anche territori come il Carso triestino devono essere accompagnati in un percorso di crescita che la guerra rischia di bloccare: aree che stanno consolidando una missione internazionale sulla qualità di prodotti e ambiente, a partire dall’eccellenza straordinaria del vino e della filiera collegata”, sono i concetti espressi dalla senatrice Tatjana Rojc (Pd).

Ricordando “il valore aggiunto del grande lavoro dei nostri viticoltori”, la senatrice, che ha condiviso in Parlamento iniziative contro la peste suina e le criticità croniche legate agli ungulati, ha invitato “tutti gli attori della politica a farsi promotori di una collaborazione trasversale, sostenendo i piccoli Comuni ad aprirsi allo sviluppo e progetti come il riconoscimento del ‘Brda-Collio-Cuei’ come patrimonio transfrontaliero dell'umanità”.

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