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Dir. Resp.
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Edizione del 02/03/2022
Estratto da pag. 1
Carenza medici di base, “il Pd definanzia l’assistenza sanitaria”
(red.) “In Lombardia operano circa 6000 medici, più della metà dei quali, circa 3.200 i medici nel prossimo quinquennio smetteranno di esercitare: solo
(red.) “In Lombardia operano circa 6000 medici, più della metà dei quali, circa 3.200 i medici nel prossimo quinquennio smetteranno di esercitare: solo quest’anno saranno 700 quelli che andranno in pensione. Ora è necessario adottare ogni strumento per evitare che numerosi cittadini rimangano senza medico di base. Regione Lombardia ha già fatto tanto dal canto suo e la Lega è stata la prima forza politica ad accendere i riflettori sulla questione, attraverso mozioni in Consiglio regionale e in numerosi Consigli comunali. Nell’ultimo decennio il PD e centrosinistra al Governo hanno solo tagliato sulla sanità, come certificato anche dalla Fondazione GIMBE che ha messo nero su bianco il definanziamento alla spesa pubblica sul comparto sanitario di 37 Miliardi di euro, 9 miliardi nel solo Governo Letta. Dal 2010, lo Stato ha attribuito alla Lombardia un numero di nuovi medici di base inferiore ai pensionamenti, tagliando circa 1.000 medici in 10 anni e portando la Lombardia ad essere la regione con meno medici di famiglia in Italia (61/100.000 abitanti rispetto a 74 del Lazio e 80 della Puglia). Pertanto non è accettabile che adesso il Ministro Speranza si sottragga dalle proprie responsabilità”.  Lo dichiara l’On. Fabrizio Cecchetti, Coordinatore della Lega Lombarda per Salvini Premier. “Con la legge di potenziamento della sanità lombarda, approvata a novembre e promossa dal Consiglio dei Ministri – precisa Emanuele Monti, presidente leghista della Commissione Sanità e Politiche Sociali al Pirellone – abbiamo stanziato 2 miliardi di euro per il potenziamento della medicina territoriale, con particolare attenzione alle cure primarie. Abbiamo istituito gli ambulatori sociosanitari territoriali dove i medici potranno lavorare in equipe ed effettuare prestazioni (esami diagnostici, ecc.) a bassa/media intensità. Molto importante anche l’istituzione del fondo per finanziare l’acquisto di strumenti tecnologici per la telemedicina e teleassistenza. Ma non è tutto – aggiunge Monti – Regione ha concesso ai medici di base la possibilità di aumentare il massimale di assistiti e si è attivata in Conferenza Stato-Regioni affinché questo avvenga anche per i medici in formazione, da 650 a 1.000. Molto importante l’attivazione del tirocinio professionalizzante per gli studenti iscritti al terzo anno della scuola di specializzazione, per permettere loro di completare gli studi con la pratica sul campo. La nostra parte è stata fatta. Ora chiediamo con forza al Ministro Speranza di smetterla con questo atteggiamento pilatesco e di impegnarsi ad attuare quanto abbiamo chiesto nelle sedi istituzionali opportune: incrementare i finanziamenti per le borse di studio; rivedere l’Accordo Collettivo Nazionale in funzione di una premialità per gli MMG che decidono di aumentare il massimale assistiti; incentivare il lavoro in equipe con professionisti sanitari come infermieri, psicologi, assistenti sociali e prevedere forme di sostegno all’utilizzo di strumenti quali la telemedicina; aumentare in maniera permanente la quota di assistiti per i medici in formazione al terzo anno da 650 a 1.000 mantenendo la borsa di formazione; valutare una rimodulazione degli accessi alla facoltà di medicina tale da soddisfare le esigenze derivanti alle attuali carenze” conclude Emanuele Monti.