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Edizione del 28/02/2022
Estratto da pag. 1
Nuova sanità territoriale, pronto il Dm 71: il fulcro saranno le Case di Comunità h24
Roma, 28 febbraio –  La nuova assistenza sanitaria sul territorio passerà soprattutto dalle Case di Comunità (che in questi giorni già cominciano a essere aperte in alcune Regioni, come ad esempio la Lombardia: nella foto, l’inaugurazione di quella di Gazzaniga, in provincia di Bergamo), dove i i cittadini potranno trovare assistenza 24 ore su 24 e per tutta la settimana.

Saranno queste nuove strutture la chiave di volta del nuovo sistema sanitario che nascerà anche attraverso l’utilizzo dei fondi del Pnrr e che il ministero della Salute, dopo averlo messo nero su bianco nel Dm 71, ovvero quella che sarà  la magna cartha dei nuovi standard per le cure territoriali, ha già inviato all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni.

Il Dm 71 ridisegna di fatto il decreto precedente, il Dm 70 del 2015 sulla rete ospedaliera italiana e  ridisegna gli standard di salute e assistenza che dovranno essere rispettati dalle Regioni (sarà l’Agenas a verificarne l’attuazione con una relazione semestrale).

L’architettura del progetto è descritto con sufficiente chiarezza nel documento del ministero e ruota, come anticipato, intorno alla centralità delle Case di Comunità, all’interno del Distretto sanitario, mentre resteranno funzionanti gli studi dei medici di famiglia collegati tra loro in rete per garantire una apertura di 12 ore per sei giorni su sette alla settimana. Il nuovo assetto della sanità territoriale valorizza il ruolo degli infermieri: una loro forte presenza è prevista negli Ospedali di Comunità, importanti per fase post ricovero ospedaliero o in quei casi dove è necessaria l’assistenza vicino al domicilio del paziente. Ma non meno  importante sarà la figura dell’infermiere di famiglia, che sarà centrale in molte nuove strutture sanitarie definite nel decreto al vaglio della Conferenza Stato-Regioni.

Nella sanità del futuro i cittadini dovranno imparare un nuovo numero: 116117 è quello da chiamare per richiedere tutte le prestazioni sanitarie e sociosanitarie a bassa intensità assistenziale. Anche in questo caso a coordinare il lavoro delle Centrali operative territoriali sarà il Distretto.

Sintetizzando al massimo lo schema della nuova assistenza territoriale “disegnata” dal Dm 71, essa prevede questi  standard principali:

Ma l’articolazione descritta nel Dm 71 prevede anche interventi sull’assistenza domiciliare, sull’organizzazione della rete delle cure palliative,  costituita da servizi e strutture in grado di garantire la presa in carico globale dell’assistito e del suo nucleo familiare, in ambito ospedaliero, domiciliare e in hospice, sul Consultorio familiare (struttura aziendale a libero accesso e gratuita per servizi di prevenzione, promozione della salute, consulenza e cura rivolte alla donna, al minore e alla famiglia, sul Dipartimento di prevenzione (Dp), che dovrà promuovere azioni per individuare e rimuovere le cause di nocività e malattia di origine ambientale, umana e animale, insieme ai distretti, alle Asl, le aziende ospedaliere e i vari operatori del territorio. Non manca, naturalmente, la

telemedicina, per l’erogazione di servizi e prestazioni assistenziali sanitarie e sociosanitarie a distanza, attraverso le tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La telemedicina rappresenta un approccio innovativo, ormai già abbastanza consolidato in diversi ambiti sanitari, e potrà consentire – laddove inserita in una rete di cure coordinate – l’erogazione di servizi e prestazioni sanitarie a distanza attraverso l’uso di dispositivi digitali, internet, software e delle reti di telecomunicazione

E le farmacie di comunità? Il Dm 71 contempla anche questi presidi di salute: “le farmacie convenzionate con il Ssn ubicate uniformemente sull’intero territorio nazionale”,  si legge nel documento, “costituiscono presidi sanitari di prossimità e rappresentano un elemento fondamentale ed integrante del Servizio sanitario nazionale”.

“In particolare, la rete capillare delle farmacie convenzionate con il Ssn assicura quotidianament
e prestazioni di servizi sanitari a presidio della salute della cittadinanza” continua il Dm 71: “in tale ambito vanno inquadrate la dispensazione del farmaco, per i pazienti cronici la possibilità di usufruire di un servizio di accesso personalizzato ai farmaci, la farmacovigilanza, le attività riservate alle farmacie dalla normativa sulla c.d. “Farmacia dei Servizi” (decreto legislativo n. 153/2009) e l’assegnazione delle nuove funzioni tra le quali le vaccinazioni anti-Covid e antinfluenzali, la somministrazione di test diagnostici a tutela della salute pubblica”.

“Quanto appena descritto circa le attività svolte dalle farmacie – conclude sul punto il Dm 71 – si innesta integralmente con le esigenze contenute nel Pnrr riguardanti l’assistenza di prossimità, l’innovazione e la digitalizzazione dell’assistenza sanitaria”.

 

? “Dm 71” – Nuovi standard per le cure territoriali

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