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Edizione del 23/02/2022
Estratto da pag. 1
Autotrasportatori in sciopero in Sicilia: rischio supermercati vuoti e cibo buttato
Tir fermi al casello autostradale di San Gregorio di Catania (ANSA)
La protesta degli autotrasportatori inizia a far sentire pesanti effetti sulla distribuzione dei prodotti in Sicilia. La regione da dove è partita la protesta dei camionisti, anche per la natura insulare del territorio, è quella che fa registrare il maggior impatto negativo a livello economico-sociale. In Sicilia vi sono già casi di scaffali vuoti nei supermercati, cibo buttato, ma soprattutto vi sono a rischio le colture agricole del Sud-Est dell’Isola. Si tratta dell’area che ha l’agricoltura più dinamica dell’Isola, dai settori ortofrutticoli e florovivaistici del Ragusano ai comparti agrumicoli del Siracusano e del Catanese (patria delle arance rosse).
caro carburanti
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Il trasporto in Nord ItaliaMa vi sono altri prodotti agricoli siciliani che necessitano di essere trasportati nei mercati del Nord d’Italia. Il punto cruciale, come sottolinea in una nota la Coldiretti, è che «con l’85% delle merci che viaggia su strada lo sciopero dei Tir con i blocchi stradali provoca danni incalcolabili, dal campo alla tavola, con i prodotti deperibili come frutta, verdura, funghi e fiori fermi nei magazzini che marciscono e il rischio concreto di scaffali vuoti anche per la mancanza di forniture all’industria alimentare costretta a fermare gli impianti di lavorazione». In Sicilia gli effetti negativi sono già più evidenti che altrove ed in maniera più diffusa in diverse zone a forte vocazione agricola.
L’aumento del gasolio
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Sofferto il rincaro dei prezzi Gli agricoltori e i produttori soffrono già per il rincaro dei prezzi dovuto ai venti di guerra che spirano dall’Ucraina e che accentuano la problematica della questione energetica. Se i prodotti agricoli rimangono nei campi o nei magazzini i danni diventano enormi. Non a caso sei sindaci del Ragusano (Vittoria in testa, vi è un grande mercato ortofrutticolo) sono scesi in campo in difesa degli agricoltori e contro la protesta. Non tutti gli autotrasportatori aderiscono alla protesta, anzi diverse sigle hanno preso le distanze. I camionisti lamentano l’aumento del carburante e dei costi ma gli agricoltori ed i produttori cercano di far comprendere che non è mettendo in ginocchio l’economia isolana che si risolve il problema.
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La vicenda politica Il caso è anche politico, il presidente della Regione Nello Musumeci (in attesa di essere ricandidato dal centro-destra, allo stato attuale si è espressa per lui solo Giorgia Meloni) si è invece schierato a favore dei camionisti criticando il governo Draghi. Sulla vicenda è intervenuto anche il Codacons: «Pronti a denunciare a Procure e Prefetti della Sicilia gli autotrasportatori che in queste ore stanno protestando sulle autostrade contro il caro-benzina, uno sciopero che rischia di avere ripercussioni pesanti sui consumatori, ma anche su produttori e coltivatori». «Condividiamo le ragioni dei camionisti - osserva l’associazione di consumatori - ma le proteste messe in atto in queste ore rischiano di danneggiare pesantemente i cittadini e realizzare la fattispecie di blocco stradale. I consumatori si ritrovano così a pagare due volte il conto della protesta degli autotrasportatori, subendo disagi sulle autostrade e non trovando i prodotti sugli scaffali dei supermercati». È un caso delicato e nazionale.
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