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Dir. Resp.
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Edizione del 23/02/2022
Estratto da pag. 1
I rischi per la “messa a terra” del Pnrr sanità
Il mancato coordinamento delle scadenze imposte con gli appuntamenti istituzionali (leggi e deliberati) da ossequiare con precisione e tempistica chirurgica, pone a rischio la cosiddetta “messa a terra” delle strutture programmate con il pericolo che le stesse possano rimanere “sotto terra”. Con la conseguenza di perdere i finanziamenti, di restituire quelli investiti male e di lasciare l’assistenza territoriale nelle condizioni pre-Covid
22 FEB - Sabato scorso ho partecipato, da attento uditore, ad una interessante iniziativa, organizzata dalla superattiva libera associazione fra operatori sanitari denominata «Medicina e persona», introdotta da Marco Trivelli, cui ha partecipato, in qualità di relatore, Domenico Mantoan, direttore generale dell’Agènas.

 

Il titolo dell’iniziativa seminariale è stato “La ripartenza del sistema sanitario: in quale direzione?”. Nel corso del suo intervento, il dott. Mantoan ha anticipato il contenuto delle slide, elaborate dalla stessa, sul nuovo modello e sugli standard per lo sviluppo dell’assistenza del territorio, da trasmettere alla Conferenza Stato-Regioni per essere successivamente recepiti, una volta formalizzata la relativa Intesa, in un apposito decreto ministeriale salute, di cui da tempo si parla sotto la sigla di “DM 71”.

 

Molto interessante lo specifico centro di interesse dell’evento informativo, così come è da considerarsi ben fatta la slide riassuntiva delle novellate funzioni e dei nuovi standard attribuiti al Distretto sanitario, che - se correttamente tradotti dalle Regioni in realtà legislativa - renderebbero finalmente comprensibile la non sovrapponibilità delle strutture e iniziative ipotizzate nel PNRR con l’istituzione erogativa coordinata di prossimità più importante dell’intero sistema salutare.