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Edizione del 14/02/2022
Estratto da pag. 1
Liguria. Anche il presidente ligure Giovanni Toti non nasconde la sua preoccupazione di fronte al rischio ormai imminente di una guerra tra Russia e Ucraina. La preoccupazione principale, come in gran parte d’Europa, riguarda le forniture di gas che potrebbero calare drasticamente aggravando ancora di più la crisi energetica che ha già fatto raddoppiare il prezzo delle bollette. Ma il timore è che le dinamiche geopolitiche possano pesare indirettamente anche su altri fronti, ad esempio quello dei traffici portuali.
“È chiaro che, se militarmente siamo lontani dal fronte di guerra, ed è immaginabile che non vi siano danni diretti al nostro Paese da un punto di vista commerciale, credo che, essendo l’Italia insieme alla Germania uno dei principali partner del commercio con la Russia, saremmo uno dei più colpiti – riflette Toti dicendosi “molto preoccupato” in un’intervista a SkyTg24 -. Il fatto che i mercati internazionali restino aperti in un momento di ripresa e già con le difficoltà legate alla crisi energetica è fondamentale. Una guerra o anche solo un aumento della tensione nel cuore dell’Europa, con un partner come la Federazione Russa, che per certi aspetti con la Liguria ha sempre avuto buoni rapporti commerciali e di vicinanza nonostante le sanzioni degli ultimi anni, non va auspicato”.
Venerdì prossimo dovrebbe svolgersi a Genova una delle tappe del Forum Eurasiatico. Tra gli ospiti attesi al Forum il rappresentante commerciale della Federazione Russa in Italia Pavel Dorokhin, il ministro del dipartimento degli Affari esteri e per le Relazioni internazionali del Governo di Mosca Sergey Cheremin, l’ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Federazione Russa in Italia Sergey Razov e l’ambasciatore russo presso la Santa Sede Aleksandr Avdeev. “È ovvio che per noi tutto questo comporti un danno gigantesco, già lo hanno comportato le sanzioni alla Russia durante l’ultimo periodo”, ha aggiunto Toti. La tensione resta alle stelle anche se il ministro degli esteri russo Lavrov avrebbe detto al presidente Putin che ci sono “chance di trovare un accordo con l’Occidente”. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, nella sua conferenza stampa congiunta a Kiev col presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha ribadito che “l’ingresso dell’Ucraina nella Nato non è in agenda” e ha spiegato che “in caso di aggressione militare, saremmo pronti a sanzioni su vasta scala, se la Russia violerà nuovamente la sovranità ucraina, sapremo cosa fare“. Martedì il capo del governo tedesco sarà al Cremlino a Mosca per incontrare Putin dopo aver chiesto “segnali immediati di de-escalation“.
Intanto grande paura e apprensione si registrano tra i membri della comunità ucraina in Liguria. “Le preoccupazioni ci sono dal 2014, da quando è iniziata la guerra – ha spiegato padre Vitaliy Tarasenko, cappellano della chiesa ucraina di Genova, Savona e Chiavari, una delle voci raccolte da Genova24 e Ivg.it -. E ci siamo chiesti come mai solo da poco c’è attenzione su questa vicenda: perché i militari in questi anni venivano uccisi, le tensioni e i conflitti c’erano fin da allora in Ucraina. Solo in questo momento se ne parla in modo forte, ed è un bel segnale. Ringrazio per la vicinanza perché ci fa vedere che non siamo soli, negli anni scorsi invece invece c’era una mancanza. Quello che sta succedendo è il frutto di quello che non è stato fatto prima”.