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Edizione del 13/02/2022
Estratto da pag. 1
Cipollone: «Il Piano Casa della Regione è illegittimo. E sulle accuse non rispondo a De Luca
Il capo ufficio legislativo: «Il governatore può dire ciò che vuole in politica, i miei rilievi tecnici sono fondati»
l’intervista

Mezzogiorno, 13 febbraio 2022 - 08:39

Cipollone: «Il Piano Casa della Regione è illegittimo. E sulle accuse non rispondo a De Luca

Il capo ufficio legislativo: «Il governatore può dire ciò che vuole in politica, i miei rilievi tecnici sono fondati»

di Angelo Agrippa

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Dottoressa Annalisa Cipollone, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, non si è scusato con lei, come pure gli aveva chiesto di fare il ministro Franceschini, ma ha controreplicato e sostenuto che la sua è stata una battuta innocente e non maschilista. Si è sentita colpita? «Guardi, su questo ha parlato il ministro Franceschini e non saprei davvero cosa aggiungere. Non mi sembra assolutamente il caso che vada oltre i miei compiti di ufficio. Ho fatto il mio dovere, il ministro si è espresso e per me finisce qui».

Ma il presidente della Campania insiste sul fatto che nelle contestazioni del suo ufficio alla legge regionale sul Piano Casa e sulla semplificazione burocratica, in vista delle opere del Pnrr, la sua visione “pan-paesaggistica” rischierebbe di bloccare il rilancio degli investimenti. «Io mi limito ad esprimere valutazioni tecniche. Quelle politiche spettano al ministro, che è la persona competente ad intervenire nel merito politico. Peraltro, il Pnrr non c’entra nulla, nel caso della legge regionale parliamo, appunto, del Piano Casa».

C’è il rischio che l’ennesima proroga del Piano Casa possa consolidare la tentazione di bypassare i vincoli su destinazione d’uso e aumenti di volumetrie previsti dai Puc? «Veda, non credo sia opportuno scendere nei dettagli tecnici. Ma posso dirle che abbiamo riscontrato delle difformità. Noi abbiamo prodotto le nostre osservazioni concrete e, riteniamo, fondate. Poi che il presidente della giunta regionale faccia le sue valutazioni politiche o abbia colto l’occasione per esprimere altre sue considerazioni, non è un aspetto che riguarda il mio lavoro di capo dell’ufficio legislativo del ministero della Cultura».

Ma è vero che non vi è stato alcun confronto preventivo con la Regione Campania prima delle contestazioni alla legge? «No, non è proprio così. È stata inviata una prima nota alla Regione Campania, ma finora non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Siamo in attesa, quindi, di ricevere le controdeduzioni. Vediamo cosa e come potranno replicare, dopodiché replicheremo anche noi».

Quindi si è ancora in una fase istruttoria? «Certamente, abbiamo inviato questa prima nota, nei primi giorni di febbraio, per rilevare alcuni elementi di illegittimità presenti nella legge regionale che ci è stata trasmessa. Ci sono sessanta giorni di tempo per controdedurre e siamo in attesa di conoscere le novità argomentative e cosa risponderanno gli uffici della Regione sul piano giuridico, così come ha annunciato lo stesso presidente della giunta nella sua dichiarazione. Ovviamente, posso aggiungerle che le osservazioni che abbiamo mosso sono più che fondate e non riesco ad immaginare come ribatteranno. La procedura prevede che quando è approvata una legge regionale, essa venga inviata a tutti gli uffici legislativi. Ogni ufficio legislativo fa le sue valutazioni. Le Regioni rispondono, in alcuni casi contestano le censure ed in altri propongono di introdurre delle modifiche per evitare che la legge possa essere impugnata. Poi, la proposta di impugnativa del ministero viene portata in Consiglio dei ministri ed è in questa sede che si decide».

Se il testo della legge rimarrà invariato? «Beh, credo che la risposta sia stata già fornita con la prima nota di contestazione».

13 febbraio 2022 | 08:39

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