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Edizione del 12/02/2022
Estratto da pag. 1
Regione, intervista al capogruppo Pd Luca Garibaldi: "La crisi del centrodestra? Prove di forza sulla pelle dei cittadini" - Sanremonews.it
"La crisi certifica due aspetti: ovvero che il cosiddetto ‘modello Toti non esiste. Inoltre, il modello sanità Toti-Viale è stato giudicato fallimentare dalla stessa Lega"
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A quasi due settimane dall’apertura della crisi del centrodestra è mancato il confronto tra il presidente della Regione Giovanni Toti e i leader dei partiti che compongono la maggioranza, i quali ieri si sono visti, senza Toti.

Se la crisi rientrerà o meno l’abbiamo chiesto a chi da anni contesta l’operato di chi governa la Regione: Luca Garibaldi, capogruppo del Partito Democratico.

“A noi della crisi del centrodestra interessa poco, misurano la forza sulla pelle dei cittadini, la crisi però certifica due aspetti: ovvero che il cosiddetto ‘modello Toti non esiste, lo stesso Toti ha testa a Roma e la Lega in un’altra direzione. Inoltre, il modello sanità Toti-Viale è stato giudicato fallimentare dalla stessa Lega che chiede a Toti di mollare. Francamente credo che tutto si risolverà con qualche riposizionamento, ma il dato politico è la perdita di compattezza e che si dica quello che sosteniamo da anni, ovvero che Toti ha accentrato su di sé la sanità e non sta ricostruendo quella del futuro post covid. Siamo lieti che ci siano arrivati anche i leghisti, le altre regioni si stanno organizzando, mentre qui abbiamo una giunta che se ne occupa part-time, e i risultati sono lunghe liste d’attesa, privatizzazioni e difficoltà di screening e prevenzione”.

Durante la sua visita Draghi però, parlando dei fondi del Pnrr, ha citato Genova e la Liguria come modello per ripartire. “Vorrei non si confondesse centralità territoriale di Genova con chi governa. Genova è una città fondamentale per la sua centralità, ma il compito di chi amministra una comunità è spendere bene le risorse a disposizione, vale per il porto, considerato strategico anche da Draghi, le cui tappe non a caso sono state all’Autorità Portuale e alla radura della memoria, dove è stato fatto un tentativo di ricucire una ferita che forse non si ricucirà mai. Il Pnrr investe risorse sulla Liguria per merito della centralità del porto e delle infrastrutture, il compito è quello di fare progetti e le altre regioni arrivano all’appuntamento più preparate, un esempio? Zingaretti già presenta i progetti, noi siamo alle intenzioni”.

Tornando alla Regione, tra le proposte che avete presentato c’è quella sulla parità salariale. Che fine ha fatto? “Nel frattempo c’è stata una grande evoluzione, perché è approvata una proposta di legge nazionale del Partito Democratico con contenuti analoghi. Noi abbiamo chiesto di integrarla con la nostra proposta di legge, soprattutto per quanto riguarda il controllo alle imprese e l’accesso alle imprese e ai servizi della pubblica amministrazione”. 

Le prossime iniziative che porterete avanti? “Abbiamo presentato una serie di proposte di legge che riguardano l’agricoltura e la presenza di suini. Stiamo valutando se presentare iniziative straordinarie sulle peste. Le altre proposte riguardano il benessere delle persone, la sanità mentale, tematiche ambientali, rider, ludopatia, lavoro, giovani, salute. In un anno e mezzo abbiamo presentato una trentina di proposte di legge, compresa la richiesta di una inchiesta sulle infrastrutture della regione".

La partita più importante per ora si gioca in Comune. Cosa pensa di Dello Strologo? “Mi sembra che si sia ottenuto un risultato molto importante che non va dato per scontato. Cinque anni fa le forze politiche che oggi vanno insieme si presentarono con quattro candidati diversi, ora c’è un campo molto largo costruito in maniera naturale che ha la capacità di parlare alla città, che è quello che deve fare un candidato sindaco. La figura di Dello Strologo è nota e apprezzata in città, insieme si prova a costruire un laboratorio politico di cui la città ha bisogno, incentrato sulla lotta alle disuguaglianze, ai diritti fondamentali e sull’attenzione forte alle politiche sociali dimenticate da quattro anni. E’ paradossale che la sesta provincia più anziana d’Italia non abbia un assessore ai servizi sociali, la destra non vede i bisogni sociali, dall’altra parte c’è un processo di crescita e volontà di co
struire”.

Alla coalizione manca però un pezzo, ovvero Italia Viva che non ha ancora deciso da che parte stare. “Mi sembra che l’atteggiamento da parte nostra sia stato sempre aperto a chi vuole contribuire, in questo caso la scelta non tocca a noi, chi vuole contribuire partecipa”.

Tornando ai temi regionali, quello del Parco di Portofino è terreno di scontro tra il governo e la Regione. “Abbiamo visto che Toti ha pagato una prima cambiale alla Lega, che si è sempre detta contraria al parco. Dopo che Cingolani aveva attuato la sentenza del Tar, la Regione ha convocato i sindaci e i colonnelli della Lega, e ha proposto un parco uguale a quello regionale, e per dire che lo avrebbero fatto più largo, ci hanno messo il mare, dicendo però ai comuni di stare fuori dall'area. Il risultato è che per la prima volta una regione ha sbattuto fuori da un parco comuni che hanno deciso di farne parte con delibere di consiglio comunale, tutto per ragioni politiche, nei giorni in cui il Parlamento ha inserito il tema ambiente in Costituzione”.

Francesco Li Noce

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