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Edizione del 01/02/2022
Estratto da pag. 1
Condanne pesca di frodo oloturie, ex consigliere regionale Turco: ?Nel 2016 fummo i primi a porre il tema alla Regione Puglia con atti concreti»
«Finalmente le regole e la legge vengono rispettate: pescare oloturie è un reato: oggi ci sono le prime condanne e pesanti sanzioni» «Finalmente le regole e la legge vengono rispettate: pescare oloturie è un reato. Un reato ambientale ai danni del nostro ecosistema marino. In tutti gli anni della scorsa legislatura regionale avevo posto questo problema mettendo in campo atti concreti. Anche in un iniziale clima di derisione e di scetticismo da parte di chi riteneva che fossero solo semplici “cetrioli marini”. Il tempo invece mi ha dato ragione: oggi ci sono le prime condanne e pesanti sanzioni».Lo dichiara l’ex consigliere regionale (legislatura 2015-2020) Giuseppe Turco commentando le recenti condanne a carico di alcuni pescatori del Salento per attività di frodo di oloturie.«Nel 2016, assieme ad altri colleghi del mio gruppo politico, presentai un’apposita proposta di legge regionale per far sì che questa attività predatoria non fosse più punita con una semplice ammenda. La mia proposta fu poi recepita in una risoluzione, votata all’unanimità dall’intero Consiglio regionale, e che impegnava la Regione Puglia a portare il tema all’attenzione della conferenza Stato-Regioni. E fu il chiaro impulso alla decisione nel 2018 del Ministero dell’Ambiente di stabilirne con apposito decreto il divieto di raccolta. A distanza di quasi sei anni – sottolinea l’ex consigliere regionale Turco – queste condanne, grazie al lavoro prezioso e alle indagini della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, ci dimostrano che intervenire a livello normativo era giusto e necessario. Giusto e necessario per difendere il nostro mare e le sue biodiversità».
«Finalmente le regole e la legge vengono rispettate: pescare oloturie è un reato: oggi ci sono le prime condanne e pesanti sanzioni»

 

«Finalmente le regole e la legge vengono rispettate: pescare oloturie è un reato. Un reato ambientale ai danni del nostro ecosistema marino. In tutti gli anni della scorsa legislatura regionale avevo posto questo problema mettendo in campo atti concreti. Anche in un iniziale clima di derisione e di scetticismo da parte di chi riteneva che fossero solo semplici “cetrioli marini”. Il tempo invece mi ha dato ragione: oggi ci sono le prime condanne e pesanti sanzioni».

Lo dichiara l’ex consigliere regionale (legislatura 2015-2020) Giuseppe Turco commentando le recenti condanne a carico di alcuni pescatori del Salento per attività di frodo di oloturie.

«Nel 2016, assieme ad altri colleghi del mio gruppo politico, presentai un’apposita proposta di legge regionale per far sì che questa attività predatoria non fosse più punita con una semplice ammenda. La mia proposta fu poi recepita in una risoluzione, votata all’unanimità dall’intero Consiglio regionale, e che impegnava la Regione Puglia a portare il tema all’attenzione della conferenza Stato-Regioni. E fu il chiaro impulso alla decisione nel 2018 del Ministero dell’Ambiente di stabilirne con apposito decreto il divieto di raccolta. A distanza di quasi sei anni – sottolinea l’ex consigliere regionale Turco – queste condanne, grazie al lavoro prezioso e alle indagini della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, ci dimostrano che intervenire a livello normativo era giusto e necessario. Giusto e necessario per difendere il nostro mare e le sue biodiversità».