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Edizione del 31/01/2022
Estratto da pag. 1
Mascherine, Green pass, feste, scuola: il nuovo decreto Covid in arrivo e le regole in vigore da domani
Il Cdm convocato per oggi varerà il Green pass illimitato e prorogherà la chiusura delle discoteche fino a metà mese. La multa di cento euro per i No vax e il certificato obbligatorio sul lavoro dal 15

Le mascherine all’aperto anche in zona bianca, il divieto di feste all’aperto e la chiusura delle discoteche. E poi le nuove regole per la scuola, il Green pass illimitato, le multe per i non vaccinati in vigore da domani. Oggi, 31 gennaio, il Consiglio dei Ministri del governo Draghi varerà le nuove regole dell’emergenza Coronavirus mentre “ballano” ancora due provvedimenti. Ovvero la distinzione tra ricoverati “con” e “per Covid-19” e la cancellazione della zona gialla e arancione. Si pensa anche alla conclusione dello stato d’emergenza il 31 marzo, mentre dal 15 febbraio scatterà anche l’obbligo di Super Green pass per accedere ai luoghi di lavoro.

Cominciamo dai provvedimenti di oggi. Il 31 gennaio scade il provvedimento che ha portato obblighi e restrizioni a Natale. Il Consiglio dei ministri deciderà la proroga di alcune delle misure attualmente in vigore. Ovvero:

Poi ci sono le nuove regole che entreranno in vigore a partire dal primo febbraio. Ovvero:

Ma sul tavolo del consiglio dei ministri ci sono anche le nuove regole della scuola. Dopo le modifiche introdotte con il decreto sostegni – chi ha il pass rafforzato rientra dall’autosorveglianza senza dover effettuare un test del tampone – le ipotesi sono sostanzialmente due. La prima è quella di estendere alle elementari le regole già in vigore per medie e superiori. E quindi la classe va in didattica a distanza a partire da tre contagi mentre con 2 positivi rimarrà a casa solo chi non è vaccinato o chi è vaccinato da più di 120 giorni e non ha fatto il booster o chi è guarito da più di 120 giorni. Per chi andrà in Dad, inoltre, niente più quarantena ma l’autosorveglianza. Ci sarà poi l’equiparazione del sistema delle quarantene scolastiche a quello in vigore per tutti i cittadini.

E quindi niente isolamento per vaccinati da meno di 120 giorni o con booster e guariti, 5 giorni per chi è vaccinato o guarito da più di 120 giorni e 10 giorni per i non vaccinati. È caduta invece l’ipotesi di ammettere in classe un bambino positivo, sia pure vaccinato e asintomatico. Nella valutazione degli infettivologi quel bambino resta pur sempre un diffusore di virus. Per quanto riguarda la richiesta delle Regioni di distinguere i ricoverati con da quelli per Covid-19, Repubblica scrive oggi che il governo va verso l’ok condizionato. Sarà più difficile così “scavallare” da una soglia di rischio all’altra ma nel bollettino continueranno a essere segnati tutti i casi di Covid e nella pratica cambia poco perché gli ospedali dovranno comunque prevedere l’isolamento nei reparti.

Da martedì primo febbraio il certificato verde durerà sei mesi invece che i nove attuali. E dunque chi ha fatto il richiamo a settembre si vedrà scadere il pass a marzo senza possibilità di rinnovo. Il governo ha già deciso che il problema verrà risolto allungandone la durata, visto che al momento non è stata autorizzata la quarta dose, ma la discussione è ancora aperta sulla durata dell’estensione. Ci sono due ipotesi in campo. La prima è quella di renderlo illimitato, la seconda è quella di portarlo fino allo scadere dello stato d’emergenza, al momento fissato al 31 marzo, o fino al 15 giugno, data in cui in base ai provvedimenti in vigore il Green pass non dovrà più essere utilizzato.

Infine le zone. Nel documento inviato

al governo le Regioni sottolineavano anche la necessità di «superare

le zone di rischio concentrando l’attenzione sui cittadini, in

relazione al completamento del ciclo vaccinale». Via dunque il

sistema delle fasce. L’esecutivo vorrebbe mantenere in piedi il

sistema dei colori per l’analisi epidemiologica e per la zona

rossa. Ma restano anche da decidere le attività da chiudere nella

fascia a più alto rischio e se e quali limitazioni debbano valere

per
tutti, compreso chi ha fatto il booster. La discussione potrebbe

essere rimandata alla Conferenza Stato-Regioni convocata per

mercoledì.

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