cronachemaceratesi.it
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: 8570
Edizione del 30/01/2022
Estratto da pag. 1
«Ecco perché non ho votato Mattarella Il fantasma della crisi di Governo ha portato due sconfitte» | Cronache Maceratesi
Francesco Acquaroli durante l’elezione del presidente della Repubblica

 

di Luca Patrassi

Grande elettore del Presidente della Repubblica, ma anche governatore della Regione Marche: per Francesco Acquaroli la settimana elettorale appena trascorsa che ha portato al Mattarella bis non è stata esattamente di relax visto che ha fatto il pendolare conciliando gli impegni in Regione con le votazioni a Roma.

Allora, governatore Acquaroli, quali sono i suoi appunti di viaggio, le immagini che le sono rimaste di questi giorni? «Il grande show, inteso come il tentativo di spettacolarizzazione del più grande evento istituzionale del nostro Paese – rileva il governatore delle Marche – quello che si è visto in televisione. Ho fatto avanti e dietro con Ancona. Dal mio punto di osservazione posso dire che ho sempre avuto una propensione amministrativa, sono più vocato a un impegno per il territorio, però seguo anche le dinamiche più strettamente politiche».

Una settimana di votazioni e di divisioni per arrivare al Mattarella bis. «Prima di tutto gli auguri doverosi al nuovo Presidente della Repubblica: detto questo, aggiungo che non ho votato Mattarella (come da indicazione del suo partito, Fratelli D’Italia, che ha votato Nordio, ndr) perché ritengo che si doveva prendere atto del fatto che non voleva essere rieletto, eleggerlo poi all’ottava chiamata è di una debolezza assoluta. Si cumulano due sconfitte, la prima è nel chiamare Mattarella quando aveva detto no, la seconda è nel fatto che si registra la debolezza della classe dirigente di tutto il Paese, come avvenne anche con il bis di Napolitano. Un segnale che è stato colto dagli osservatori internazionali».

Cosa l’ha colpita di questa settimana romana? «Sicuramente interessante sul fronte degli incontri con diversi ministri e con altri colleghi governatori, ho rivisto tante persone che avevo conosciuto quando fui eletto deputato. Per il resto nulla di imprevisto, conosco le dinamiche parlamentari e le immaginavo così».

Il Governatore Acquaroli è stato uno dei tre Grandi elettori indicati dalle Marche assieme a Dino Latini e Maurizio Mangialardi

Da governatore, giustamente, ha fatto i suoi auguri al Presidente assicurando la massima collaborazione. Da politico, come esponente di Fratelli d’Italia, si trova con i vertici dello Stato rappresentati da personaggi (Mattarella al Quirinale, Draghi a palazzo Chigi e Amato alla Corte Costituzionale) non sostenuti, è un problema? «Nessun problema. Sono sicuro che quando si ricopre un ruolo apicale, si rappresenti tutti: ai vertici delle istituzioni non si fa politica: bisogna distinguere il dibattito politico dalle funzioni istituzionali, soprattutto quando si parla dei vertici dello Stato».

Bene, ma nel centrodestra l’elezione di Mattarella avrà conseguenze viste le divisioni ed anche le dichiarazioni di fuoco fatte dai vari leader? « A mio avviso bisogna distinguere le dinamiche parlamentari da quelle amministrative. L’alleanza di centrodestra è un sistema consolidato, rafforzato nei territori dove avviene con l’elezione diretta dei Sindaci, dei Presidenti delle Regioni. Credo che questa fase di elezione del Capo dello Stato riguardi dinamiche politiche strettamente nazionali, che vanno distinte da quelle che sono le dinamiche dei territori».

Il governatore Acquaroli insiste sul centrodestra, alla ricerca di letture diverse da quelle passate sui media nazionali: «Il centrodestra ci ha provato, ha avuto i suoi franchi tiratori quando si è trattato di indicare la Casellati, ma anche sull’altro fronte non si sentivano così tranquilli visto che hanno fatto ricorso all’astensione per paura che qualcuno, anche tra loro, potesse convergere su quel nome. Se si fosse andati alla conta, non so come sarebbe finita. A fare comunque la differenza c’è stato il fantasma della crisi di Governo».

Governatore Acquaroli, da domani, si riparte in Regione? «Non abbiamo mai staccato, si continua ad amministrare la Regione. Tra le altre priorità è fondame
ntale continuare a lavorare sulla riforma della sanità, sul Pnrr e i nuovi fondi europei, le infrastrutture, la ricostruzione post-sisma: si tratta di partite che dobbiamo giocare con intelligenza».

Insomma non teme contraccolpi nella sua coalizione di governo dopo le spaccature per l’elezione di Mattarella? «Sedici mesi fa – rileva infine il governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli – ci siamo presentati come alternativa alla sinistra, non credo che qualcuno abbia cambiato idea e voglia legare le sorti del Quirinale a quelle delle Marche».

«La rielezione di Mattarella, svolta che ha messo fine ai tentativi di sparigliare il quadro politico»

«Mattarella e Draghi, ciò di cui abbiamo bisogno Ma serve una rivoluzione della politica»

Alla fine è Mattarella bis, la resa dei partiti

Quirinale, Mangialardi attacca Salvini: «Ha umiliato la Casellati»

Quirinale, l’analisi di Mangialardi: «Il gioco di Salvini è fallito, questo pantano figlio della sua forzatura»

«Draghi sarebbe il presidente perfetto» «No, ci vogliono competenze politiche» I nostri sindaci a confronto sul Quirinale

Quirinale, seconda fumata nera Morgoni: «Più giorni passano meno possibilità per Draghi o Mattarella»

Quirinale, prima fumata nera Acquaroli: «Emozionante tornare qui Serve un nome che dia credibilità»

«Il percorso per l’elezione del presidente della Repubblica inizia tra i lavoratori Caterpillar»

Verso le presidenziali, Cavallaro: «Mi votarono in 5 per il Colle» Manzi: «Capolavoro eleggere Mattarella»

Mattarella non è mai stato sopra le parti, ma ha sostenuto ogni politica proveniente dalla mafia del Potere Mondiale. Ha sostenuto e sostiene Draghi, che sta sperimentando una politica nazi-bolscevica veso le minoranze e la piccola e media industrial, l’artigianato, il piccolo commercio, le piccole iniziative, i lavoratori, i pensionati da fame. Finito Salvini, speriamo nella Meloni e nella nostra voglia di lotta.

NON MI PREOCCUPANO LE ESTERNAZIONI DI ACQUAROLI. SONO I LINEA CON I SUOI COMPARI. MI PREOCCUPA IL NAZI DI RAPANELLI QUI SOPRA…

Posizione incontrovertibile e sincera. Io mi occupo di poesia e di critica letteraria e, dunque, mi sono divertito, poiché tutto era scritto. Mi veniva in mente, mentre guardavo la Tv ( univoca) o leggevo le testate ( univoche) dei giornali, l’avvertimento di Leopardi rispetto alla “Funesta voce delle Gazzette” e alla sua eroicomica “Batracomiomachia”, ovvero la “Battaglia tra rane e topi”, ma anche Pirandello, “Stasera si recita a soggetto” o ancora “Così è se vi pare”. Ma ho preso in mano, per meglio decodificare, il saggio teorico dell’insuperabile Propp la “Morfologia della fiaba”. Tutto era scritto. C’è il lupo buono\cattivo, Berlusconi che con inganno “boccia” la sua Casellati, poi va in clinica.C’è Salvini che tenta l’ultima mediazione con Letta e Conte: costoro gli danno i nomi, tra i quali la “sinistra” (dice) vuole la presidente dei servisi segreti.Salvini ne prende atto. Chiede agli “alleati” se il nome è di gradimento. La Meloni dice di si, la Lega pure, ma il lupo buono\cattivo dice no, dice ( con e “insieme” a Renzi che questa alta carica dello Stato è “pericolosa”. Salvini, fidandosi del gatto e la Volpe, letta e Conte, fa due conti fa due conti e pensa: ” anche se Forza Italia non vota insieme a Renzi, poco importa,tutti insieme abbiamo una maggioranza del 70%”. Il conto non fa una piega, matematicamente parlando. Nel frattempo , sale non al Colle, ma alla Presidenza della Corte Costituzionale il giovane Giuliano Amato. Come a dire: non si sa mai… Salvini è sicuro, Letta e Conte sono galantuomini, suppone, e annuncia che l’indomani si farà un subito subito un nuovo Presidente donna. Ma la notte, qualcosa accade rispetto a quel patto siglato la mattina. la notte, si dice, porta consiglio. Non rimane che far votare Mattarella, imponendogli, ob torto collo, di far rientrare i mobili che giustamente aveva portato fuori per “scasare”. Ritengo che q
uesta decodifica della fiaba abbia un senso. Magari evangelico, come a dire “chi ha “orecchi per intendere, intenda”. Ora vado a rileggere “I miserabili”.

C'è da essere fieri di aver votato la Casellati dopo che vi è andata male con Berlusconi, Mattarella non lo ha votato perché glielo ha ordinato il suo capo la meloncina

Non l'ha votato perché l'ha detto Gioggia su

Ma quale fantasma si sapeva che i 3 presidente di Regione hanno seguito la linea del partito ma che in ogni modo sono andati dal Presidente Mattarella con tutta la conferenza delle regioni.

Non è che perché si ritiene di essere sedicenti maggioranza del paese che si può ritenere di avere diritti di prelazione. Questo è un aspetto molto preoccupante, non solo per la destra, ma anche per la borghesia che rappresenta

Una brutta pagina....da ovunque si guarda

Parola di Giorgia Meloni! Quando mai la sua, giusto fa da eco

Grande Presidente

La rielezione di Mattarella è stata la svolta della gente italiana stanca di politici che giocano sulle loro teste e sulla loro salute. La gente, intendo la base elettorale a trecentosessanta gradi, tranne i fanatici, rumoreggiava e quello che inizialmente era solo un brusio pian piano è diventata una rivolta ed i politici, di tanti partiti, hanno "ricordato" che non sono li per grazia divina o calati dall'alto, ma sono espressione della gente che li ha votati e li ha delegati a rappresentarli per il raggiungimento del bene loro e dei loro figli. Grande lezione di maturità che si è elevata dai cittadini e rivitalizzazione della democrazia vera da parte di molti dei loro rappresentanti. Certo, questo non era per tutti.

Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.



Effettua l'accesso oppure registrati

Cambia impostazioni privacy