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Edizione del 30/01/2022
Estratto da pag. 1
Mattarella bis, dagli auguri di Acquaroli alla reazione degli onorevoli maceratesi
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"Finisce con questa ottava votazione la mia esperienza da grande elettore. Auguri al Presidente della Repubblica per l'impegno che profonderà al servizio della più alta Istituzione. Viva l'Italia". Così si è espresso il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, di Fratelli d'Italia, grande elettore regionale. Un messaggio molto istituzionale per commentare la rielezione di Sergio Mattarella.

I due governatori di Fratelli d'Italia, Acquaroli appunto e l'abruzzese Marsilio, hanno ricevuto ieri un invito dalla presidenza della Conferenza delle Regioni per un colloquio con lo stesso Mattarella e hanno deciso, per rispetto istituzionale, di prendervi parte.

Il presidente Fedriga ha rappresentato al capo dello Stato che una minoranza delle Regioni non era favorevole a una sua rielezione. Posizione ribadita dagli stessi governatori al presidente Mattarella nel corso di un loro breve colloquio. Due giorni fa Acquaroli aveva postato un'altra sua foto alla sesta votazione: "Spero davvero che questa sia l'ultima volta che il Presidente della Repubblica viene eletto così" aveva scritto.

"Il Parlamento ha espresso la scelta più ragionevole vista l'impossibilità di arrivare a una soluzione condivisa o, anche se meno condivisa, convincente. La destra ha solo propagandato e sbandierato nomi, senza reale confronto. Nomi, in ogni caso, non all'altezza di Sergio Mattarella. Negli ultimi anni, dopo la fine dei grandi partiti, tutti i Presidenti della Repubblica sono stati o espressione diretta della sinistra o con sensibilità riformista, da Ciampi a Napolitano. Evidentemente la destra non esprime figure di questo profilo".

Così, invece, l'onorevole Mauro Morgoni, senatore maceratese del Partito Democratico, commenta l'accordo raggiunto sul secondo mandato del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 

"La politica, in ogni caso, esce male da questa elezione - aggiunge Morgoni -. È evidente che ci sia un problema serio in tutti gli schieramenti. Con queste dimostrazioni di comportamenti di basso profilo e di tatticismi non si va avanti, la politica deve riscattarsi. Ma dico ai cittadini che c'è bisogno anche di loro. Devono tornare ad interessarsi della politica, scegliendo le persone più competenti e oneste. Il populismo ha ridotto il cittadino a spettatore, adesso c'è bisogno che torni ad essere protagonista". 

"Dopo una settimana si è trovata una situazione di equilibrio in un momento difficile per l'Italia, in cui bisogna sostenere la ripartenza del Paese da un punto di vista industriale. Comprendo poco chi sta gridando allo scandalo solo per recuperare qualche voto e chi sta stappando lo spumante come se fosse il più grande successo del secolo". Questo il punto di vista del deputato leghista Tullio Patassini. 

Sull'operato di Salvini, Patassini sottolinea: "È evidente come si sia speso più di chiunque altro per trovare una soluzione. Il Parlamento è ancora espressione del voto nel 2018, con una forte presenza di parlamentari grillini ed ex grillini, esponenti del Partito Democratico e colleghi di Forza Italia. Non rispecchia l'attuale schema nazionale. Oggi è fondamentale ripartire subito, senza alcun indugio. L'Italia ha bisogno di affrontare sfide impellenti, con la questione energia che rischia di bloccare la ripresa in corso sia per quanto riguarda le imprese che per quanto riguarda le famiglie, che non riescono - in qualche caso - a pagare le bollette". 

“La rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale rappresenta in modo plastico l’estrema necessità di equilibrio che ha il nostro Paese: il bisogno di stabilità e certezze dell’Italia ha trovato sostanza nella squadra che ci ha guidato attraverso una crisi pandemica, economica e sociale senza precedenti e, che piaccia o non piaccia, ora questi giocatori non sono sostituibili”. Mirella Emiliozzi, deputata maceratese M5S, legge così la svolta di oggi, che ha messo fine “a una serie di tentativi, più o meno grossolani, di sparigliare il quadro politico” e che ha portato alla rielezione di Se
rgio Mattarella come Presidente della Repubblica.

“Cambiare in corsa, per l’Italia, avrebbe comportato con grande probabilità un effetto domino e il rischio concreto di perdere inoltre ciò che ha conquistato, ovvero i fondi europei del PNRR. Quel che conta - sostiene Emiliozzi - è rimettersi subito a lavorare e usare quest’ultimo scampolo di legislatura per cogliere la più grande occasione di rilancio che abbiamo avuto negli ultimi 40 anni, ma anche per completare il percorso di riforma costituzionale che ha ridotto il numero dei parlamentari, ovvero scrivere e approvare una nuova legge elettorale che garantisca finalmente governabilità e stabilità politica al Paese”.

“Draghi a palazzo Chigi e il bis di Mattarella al Quirinale, infatti, sono una coincidenza eccezionale legata a un momento eccezionale e a un contesto eccezionale. Nulla se non una pandemia mondiale, infatti, avrebbe dato vita all’attuale maggioranza, che resterà, io penso, un unicum nella storia repubblicana. L’unica cosa che ci resta da fare, come parlamentari e come cittadini, è adesso quella di scrivere regole nuove per l’Italia che verrà. Poi - conclude Emiliozzi - saranno i cittadini, con le prossime elezioni politiche, a dire che cosa succederà nel prossimo decennio, quando inizierà definitivamente la Terza Repubblica”.