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Edizione del 26/01/2022
Estratto da pag. 1
Pnrr, allarme rincaro dei prezzi. Giovannini: "Possibile revisione nel 2022"
Il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini apre a possibili modifiche: "Verso nuovi meccanismi di adeguamento dei prezzi a favore delle imprese"
Recovery Plan, l'intervento avviene su due aspetti: prezzi a base d'asta e in corso d'opera 

Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, apre alla possibilità di attuare variazioni al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, a fronte del caro energia e dell'aumento generalizzato dei prezzi che sta mettendo ko sempre più imprese e famiglie (clicca qui per approfondire). "I costruttori hanno ragione a lamentarsi dell'aumento dei prezzi, ma il governo ne è consapevole, è già intervenuto due volte nel 2021, mentre nel decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri la scorsa settimana e che sta per andare in Gazzetta ufficiale sono previsti nuovi meccanismi di adeguamento dei prezzi di aggiudicazione". 

Lo dichiara in un'intervista al Corriere della Sera il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini, il quale osserva che l'intervento avviene su due aspetti: "Il primo è quello dei prezzi a base d'asta. La norma prevede che l'Istat faccia una rilevazione dei prezzi dei materiali e che, entro aprile, previo accordo con la conferenza delle Regioni, e mani linee guida sulla definizione dei prezziari regionali. Il secondo prevede un meccanismo di aggiustamento dei prezzi in corso d'opera molto meno penalizzante per le imprese. Oggi l'aumento dei prezzi è assorbito fino al 10% dalla stessa impresa e per l'eventuale parte eccedente lo Stato interviene riconoscendo solo la metà. Ora col decreto questi parametri vengono rivisti a favore delle imprese".

Le modalità "le stiamo definendo in queste ore" ma "la franchigia a carico delle imprese si riduce in modo consistente. E per l'eventuale parte eccedente la stazione appaltante assorbirà una quota dell'aumento nettamente più alta. Inoltre, il meccanismo di revisione prezzi va specificato in ogni bando, cosa oggi facoltativa", spiega il ministro. Non ci sarà nessuno stanziamento suppletivo ma "si farà ricorso a voci di bilancio esistenti, che verranno potenziate se necessario". E sottolinea: "Per ora interveniamo con un netto miglioramento delle norme a favore delle imprese. E contiamo di riesaminare la questione con la legge delega sulla revisione del Codice dei contratti, entro giugno. Ma non è detto che i prezzi continuino ad aumentare a questi ritmi o restino ai livelli attuali".

E sulla possibilità di un'inflazione non temporanea, e del rischio della messa a terra dei progetti del Recovery, Giovannini replica: "Ricordo che il Next generation Eu, come il resto del bilancio europeo, giù contiene un meccanismo automatico di revisione annuale delle risorse legato all'inflazione, con un tetto del 2%. Inoltre, se ricorrono condizioni eccezionali, il Consiglio europeo può valutare entro il 2022 eventuali proposte di revisione dei Pnrr nazionali. Vedremo come andrà nei prossimi mesi".

"Ma va ricordato che il fenomeno di cui parliamo non riguarda solo l'Italia, perchè  l'aumento dei prezzi delle materie prime per le costruzioni, dal ferro all'acciaio al legno, è un fenomeno internazionale. Infine, per quanto riguarda l'Italia, accanto al Pnrr il governo ha previsto un piano complementare finanziato con risorse nazionali, oltre alle poste gia' previste nelle leggi di Bilancio per gli investimenti. In caso di necessita', quindi, si sono i margini per valutare come intervenire", conclude il ministro delle Infrastrutture.

Intanto, l'Unione europea chiede all'Italia continuità nell'azione di governo. Tra le pagine de La Stampa il Commissario al Bilancio Ue Johannes Hans, dichiara: "Vorremmo che i soldi del Pnrr fossero ben spesi".

Poi, intervenendo sulle questioni del Patto, Hans afferma: "Serve un adattamento degli attuali criteri del Patto" effettuando "una specie di stress test per tutte le finanze pubbliche in modo da identificare i punti di forza e di debolezza dei singoli casi" ipotizzando "una road map su misura" perchè "abbiamo visto che, in caso di crisi, i Paesi con meno debito hanno più armi per aiutare le loro economia e le loro società" e "far
e affidamento sulla situazione attuale, fatta di bassi tassi d'interesse, potrebbe essere pericoloso". 

"Per questo credo, conclude il Commissario europeo al Bilancio, che il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di avere finanze pubbliche sane. Il debito va ridotto anche se in modo realistico. Attraverso il rispetto di una procedura tra gli Stati, ma applicata rigidamente dalla Commissione". 

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