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Edizione del 21/01/2022
Estratto da pag. 1
Rinnovo CCNL, Fials: “Un bicchiere mezzo vuoto. Il Governo italiano persevera negli stessi errori”
Roma, 20 gennaio 2022 – È necessario che il Contratto prenda forma al più presto, i professionisti attendono una risposta e di vedere almeno un segnale di cambiamento. Questo rinnovo contrattuale non sarà certo una manna dal cielo, né il miracolo del reale e corretto riconoscimento sociale ed economico che i lavoratori della Sanità aspettavano dopo aver dimostrato tutto quello che rimaneva da dimostrare in questi due anni di Pandemia.

Va

chiarito, perché a volte sfugge che lo stanziamento del fondo atto a finanziare

tutte le varie modifiche contrattuali che servirebbero alla valorizzazione dei

professionisti, non viene contrattato al tavolo con l’ARAN, né con i sindacati.

Il

Governo, assieme alle Regioni non investe sulla Sanità. E non lo fa perché ha

deciso di continuare a condannare ad una carenza cronica di professionisti

tenendo chiusi gli accessi ai corsi di laurea in infermieristica, bloccando la

revisione del profilo professionale dell’OSS, tenendo bloccati per cavilli

burocratici gli incarichi professionali (vedi riconoscimento dei master clinici

e l’attivazione dei corsi regionali).

Le

Regioni non apportano modifiche agli standard di riferimento per la

determinazione degli organici assistenziali nelle corsie come pure sul territorio.

Con la Legge di Bilancio, ci hanno consegnato ancora una volta una coperta

corta, che tentiamo di tirare in ogni modo ma quella è. E allora la scelta è di

rimanere con un Contratto scaduto da più di tre anni o farne uno che non vedrà

grossi risultati economici, ma almeno consentirà di usufruire finalmente delle

indennità specifiche (infermieristica e di cura al malato) di una nuova

classificazione del personale con l’introduzione di un’area ad elevata

qualificazione e di eliminare infine quel cavillo burocratico per cui non è

ancora oggi possibile conferire gli incarichi professionali.

Un

bicchiere mezzo vuoto certo ed è con una grande amarezza che noi stiamo

lottando seduti a quel tavolo. FIALS sta cercando di poter apportare modifiche

ad ogni virgola che possa cambiare in meglio la situazione dei lavoratori di un

SSN oramai allo stremo.

Continuiamo

ad urlarlo a chi dovrebbe prendersi cura di voi, che in questo modo la Sanità

non reggerà. La triste realtà è che il Governo italiano persevera a fare gli

stessi errori, stanziando spiccioli per quello che è il fiore all’occhiello del

nostro Paese ma che continua ad essere bistrattato.

È

ora di dire basta a questi sbagli, almeno le regioni mettano quelle risorse

economiche che la legge di bilancio non ha voluto concedere a coloro chiamati

eroi. Le regioni sono responsabili della sanità, loro hanno in mano i miliardi

definiti con i fondi sanitari regionali, a loro tocca ora investire sugli

operatori sanitari, questo è il momento non un altro. Più risorse economiche

per la valorizzazione di chi sta dando il massimo delle proprie competenze.

Sta

alla sensibilità della Conferenza delle Regioni e di conseguenza al Comitato di

settore riscrivere il proprio atto di indirizzo all’Aran e mettere ingenti

risorse economiche senza le quali il rinnovo contrattuale sarebbe un vuoto a

perdere per tutti, lavoratori, professionisti, sindacati, governo, regioni e

cittadini.

Si

mettano subito le risorse e poi chiudiamo il contratto in tempi stretti i

lavoratori non possono più aspettare. I professionisti sono stanchi di

aspettare.