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Dir. Resp.
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Edizione del 17/01/2022
Estratto da pag. 1
Le Regioni insistono: «Bisogna azzerare il sistema dei colori» Reggio
Continua il confronto con il Governo. I presidenti chiedono più libertà con il Green pass rafforzato per non danneggiare l’economia
il puntoIn zona rossa come in quella bianca, eliminando i colori. Preso atto del momentaneo “no” del ministero della Salute alla loro richiesta di modifica del conteggio dei ricoveri Covid, i presidenti delle Regioni rilanciano una serie di proposte che potrebbe essere discussa nella prossima Conferenza delle Regioni. L’obiettivo è una semplificazione delle norme anti-Covid su quarantene, scuola e trasporti. Ma l’ipotesi più forte, che segnerebbe una rottura con il passato aprendo a un nuovo ciclo, è sicuramente l’intenzione di superare le fasce dei colori, che assegnano restrizioni in base ai numeri su ospedalizzazioni e incidenza dei contagi. «Il nostro è un intendimento di base – spiegano fonti delle Regioni – per garantire la massima possibilità di spostamento e la tutela delle attività economiche. Ed è una valutazione fatta alla luce dell’introduzione del Super Green pass». Si punta quindi a riavviare l’ennesima interlocuzione con il Governo alla luce di una possibile ridiscesa della curva prevista entro le prossime due settimane. Resterebbero comunque da stabilire i tempi di un simile provvedimento e, se il sistema dei colori dovesse effettivamente essere azzerato, cambierebbe in ogni fascia di colore la percentuale di capienza sui mezzi di trasporto pubblico mentre in zona arancione cadrebbe il divieto di spostamento tra Comuni per chi non ha il certificato verde rafforzato. Il cambiamento radicale riguarderebbe però la zona rossa, dove in tal caso gli spostamenti sarebbero possibili ovunque e tutte le attività economiche resterebbero regolarmente aperte (tranne le discoteche) per chi ha il Super Pass. Intanto una serie di richieste sono già arrivate alla spicciolata: si chiede di alzare all’80% la capienza su bus e treni locali anche in zona arancione. Secondo i presidenti delle Regioni, «con le scuole in presenza e il minor utilizzo dello smart working rispetto allo scorso anno, non si è in grado di portare studenti e lavoratori a scuola e sul posto di lavoro, vista l’attuale percentuale del 50%. Su questi aspetti – dicono – il Governo chieda al Cts di esprimere un suo parere». In tutt’altra direzione va invece la Federazione nazionale degli ordini dei medici: «Non abbiamo bisogno di sconti, ma di interventi per ridurre la pressione sugli ospedali. Interventi che devono essere di carattere restrittivo per raffreddare la curva e allentare la pressione sulle strutture», dice il presidente della Federazione, Filippo Anelli. I territori sono invece compatti nel chiedere un cambio di passo e le proposte dei presidenti sono di rivedere le regole su quarantene, Green pass e tamponi, oltre a ridiscutere le competenze sulla sospensione delle attività didattiche in presenza nelle scuole. Tra le richieste di alcuni territori c’è l’eliminazione della quarantena, prevedendo solo auto-sorveglianza per quelle persone positive al Covid ma asintomatiche che hanno fatto la dose booster o, in alternativa, in questi casi imporre una quarantena di soli cinque giorni. L’ipotesi è anche di togliere l’obbligo del test al termine dei cinque giorni di auto-sorveglianza, per coloro che hanno avuto un contatto stretto con un positivo.