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Edizione del 15/01/2022
Estratto da pag. 1
Cultura: Gibelli, da foto mosaicisti Spilimbergo creatività e lavoro Sat Jan 15 00:00:00 CET 2022
15.01.2022 12:13

Cultura: Gibelli, da foto mosaicisti Spilimbergo creatività e lavoro

Pordenone, 15 gen - "Siamo davanti a fotografie che ci

ricordano come Spilimbergo abbia nel Craf e nella Scuola

mosaicisti due dei suoi principali gioielli, che sono tesori

anche per la Regione". Sono queste le parole con cui l'assessore regionale alla Cultura

e sport del Friuli Venezia Giulia, Tiziana Gibelli, ha portato il

saluto del Governatore Massimiliano Fedriga e

dell'Amministrazione regionale all'inaugurazione della mostra

fotografica "Il Mosaico in bianco e nero", promossa a Pordenone

in collaborazione con il Comune di Spilimbergo, curata da Silvana

Annicchiarico, e volta a raccontare attraverso scatti storici il

percorso umano ed artistico dei tagliatori di pietra e dei

mosaicisti del Tagliamento."Ogni volta che incrocio la Scuola mosaicisti ricordo che la

cultura è un'impresa ed è il primo dei motivi per cui si fa un

viaggio; il mosaico, tra i massimi esempi di arte applicata, ha

esportato lavoro in tutto il mondo. Questo dimostra che l'impresa

culturale è ricchezza tanto più se produce innovazione. Qualsiasi

strumento possa promuovere la creatività che si trasforma in

lavoro è quindi un'opportunità da cogliere".Nel centenario della scuola mosaicisti, il Comune promuove il

progetto "Spilimbergo, Città del Mosaico", che include questa

esposizione allestita a Palazzo Montereale Mantica a Pordenone,

dove resterà visitabile al pubblico fino al 13 febbraio (venerdì

dalle 17 alle 19:30 sabato; sabato e domenica dalle 10.30 alle

12:30 e dalle 17 alle 19:30).La mostra si compone di preziosi scatti fotografici, realizzati

tra gli anni '20 e gli anni '90 del secolo scorso; foto d'autore,

provenienti dall'archivio del Craf, di Antonio, Baldini, Angelo

Borghesan, Mario Cresci, Francesco Nonino, Francesco Radino,

Roberto Salbitani, Carl Shuber, Stephen Shore e Olga Zapariolo

che con l'obiettivo hanno fermato le origini della tecnica

musiva, dai sassi del Tagliamento alla vita dei mosaicisti

migranti, fino all'interno della Scuola Mosaicisti del Friuli

divenuta celebre in tutto il mondo. Le fotografie sono prive di ritocchi, senza nessuna alterazione,

capaci di restituire in bianco e nero la realtà come si era

manifestata davanti all'obiettivo: paesaggi, volti, sassi, opere

musive in lavorazione, ambienti conviviali tra gli emigrati

friulani a New York. Divise secondo un ordinamento che le raggruppa per insiemi

coerenti (territorio, natura, paesaggio, mosaicisti migranti, la

Scuola Mosaicisti ed Aquileia con le origini e le radici di una

tradizione), le immagini esposte costituiscono a loro volta un

piccolo mosaico in cui trova ricostruzione l'arte musiva che ha

reso famosa Spilimbergo a livello internazionale.

ARC/SSA/gg