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Dir. Resp.
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Edizione del 12/01/2022
Estratto da pag. 1
Il Covid non molla e il disagio cresce: maxi-assenze, orari ridotti e lezioni in Dad solo per alcuni, "questa non è scuola!" [IL PUNTO]
[apertura-sciopero-300x194]Nel giorno in cui il Covid torna a mietere oltre 300 vittime e a confermarenumeri altissimi, con 200mila nuovi contagiati, trova tutti d’accordo laproposta del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, sull’allestimento diHub vaccinali nelle scuole per accelerare la campagna di immunizzazione deglialunni. Anche le Regioni danno il loro assenso, salvo però subito dopo andare achiedere di rivedere i criteri e le competenze sulle ordinanze che dispongonola sospensione delle lezioni in presenza.In un documento proposto dalla Giunta della Campania (contro la quale si èabbattuta la decisione del Tar che ha messo il disco rosso sull’ordinanza DeLuca che posticipava di due settimane il ritorno in classe) e firmato da granparte dei governatori, viene chiesto al Governo di non dare la possibilità alleRegioni di stoppare la didattica (a favore della DaD) solo nelle zone rosse.IcoteaTante assenzeAnche perché nel frattempo le lezioni in presenza vanno avanti con non pochedifficoltà in tutta Italia: nelle classi si conferma l’assenza media del 10-15%di alunni e continua a marcare visita una percentuale ancora più alta didocenti. Col risultato che le ore di lezione effettive, non potendo i presidiconvocare supplenti il giorno stesso delle assenze, continuano ad essere menodi quelle programmate.Nel Lazio si stima, ad esempio, che proprio per la mancanza di docenti e prof,in un istituto su tre negli ultimi giorni è scattato l’orario ridotto.Lezioni difficoltoseE anche la convivenza nelle aule, con le finestre da tenere aperte per evitareristagni d’aria, ma il freddo che punge, non agevola le lezioni. E anchel’applicazione delle nuove direttive governative, introdotte con l’ultimodecreto del CdM, con quarantene differenziate in base all’età degli alunni, nonsembra essere stata bene tollerata dagli addetti ai lavori.In serata, comunque, il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, MicheleEmiliano, ha tenuto a far sapere che i governatori si sono riuniti senza però“avere preso alcuna decisione, né approvato alcun documento sulla ripresadell’attività didattica nelle scuole o sui criteri delle ordinanze”. Lasituazione appare in continua evoluzione.Studenti sul piede di guerraAnche perché a tre giorni dal rientro generalizzato a scuola dopo le festivitànatalizie, il malessere, anziché ridursi, si sta espandendo.Ad Isernia, ad esempio, è sorto il Comitato “No presenza, sì Dad“. Mentre inSicilia sono andate ad accavallarsi in poche ore decisioni contrapposte: primala Regione, sulla base delle indicazioni della propria task-force, ha deciso difar tornare a scuola gli alunni; nella stessa giornata, però, diversi sindacisiciliani, con proprie ordinanze, hanno deciso di prolungare la chiusura degliistituti per tutta la settimana.Ds e sindacati: non è scuolaAnche i dirigenti scolastici hanno cominciato a remare contro quella che lapresidente Anp Lazio, Cristina Costarella, ha definito “una non scuola, con unaparte degli studenti in presenza e gli altri a casa contagiati”.Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola, ha chiesto un incontrourgente al ministro Patrizio Bianchi per “intercettare il caos e dare rispostepragmatiche”, andando anche a rivedere il protocollo sicurezza che con questidati Covid è diventato inadeguato. Come la stessa “ripresa dell’attivitàordinaria in presenza”, sempre alla luce dalla “quantità di contagi tra glialunni e i docenti in forte crescita”.Sciopero di massa e DaD per chi vuoleL’opposizione alle lezioni in presenza si riscontra anche tra gli studenti.Come quelli delle scuole superiori di Lecce e della provincia, che hannoproclamato uno sciopero di massa a partire da giovedì 13 gennaio.Si tratta di uno sciopero ad oltranza per cercare di ottenere la DaDfacoltativa (mentre ad oggi è riservata solo a chi sta in quarantena e surichiesta del medico di base o pediatra), in modo da consentire a chiunque loritenga necessario la possibilità di seguire le lezioni in modalità telematica.I motivi del disagioI motivi della richiesta sono nell’elevato “tasso di contagio tra i giovani, lam
ancanza di mascherine Ffp2, l’inadeguatezza dei trasporti e, più in generale,il peggioramento della vita all’interno dei plessi scolastici diventati unambiente meno piacevole da vivere causa restrizioni”.Un peggioramento che, come ha detto alla Tecnica della Scuola Live, DavidLazzari, presidente dell’ordine degli psicologi, ha prodotto un disagiopsicologico non solo tra gli studenti, ma anche fra insegnanti e presidi.iscrivitiISCRIVITI al nostro canale YoutubeMETTI MI PIACE alla nostra pagina Facebook[INS::INS] • Live notizie scuola Tutti i fatti del giorno, aggiornati in tempo reale, 24 ore su 24. Le news della scuola in primo piano, oggi: https:// www.tecnicadellascuola.it/le-notizie-del-giorno Segui i nostri live. Partecipa con noi all'informazione. Rimani connesso su Tecnicadellascuola.it Facebook: https://www.facebook.com/tecnicadellascuola Instagram: https://www.instagram.com/tecnicascuola/ Twitter: https://twitter.com/TecnicaScuola #tecnicadellascuola #news #scuola #italia #docenti • TAGS • Assenze • covid scuola • Didattica a distanza • Evidenza • Orario scolastico • Proteste • Studenti