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Edizione del 11/01/2022
Estratto da pag. 1
David Sassoli, il cardinale Zuppi celebrerà il funerale a Roma
Matteo Maria Zuppi, cardinale di Bologna, aveva frequentato lo stesso liceo di David Sassoli, presidente del Parlamento europeo: un rapporto di...
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David Sassoli e Matteo Maria Zuppi (foto Arcidiocesi Bologna)



Il cardinal Zuppi, «Matteo», compagno al liceo Virgilio, per telefono ha seguito i giorni di questo gennaio orribile e l’ultima notte: celebrerà il funerale di David Sassoli venerdì nella Capitale: alle 12 nella chiesa di Santa Maria degli Angeli in piazza della Repubblica. Romano Prodi «professore» di Ulivo ed Europa. Giulio, il figlio iscritto all’Università di Bologna, che scelse una casa nella prima periferia operaia. Il dentista in via Indipendenza, attaccato all’Arena del Sole. La Trattoria Tony di via Augusto Righi, menù bolognese, titolare fan. Stefano Manservisi, capo di Gabinetto di Prodi e Monti a Bruxelles, in pensione fra Bologna e Belgio, «non si può perderlo, dobbiamo arruolarlo». Alberto Melloni e la Fondazione per le Scienze religiose di Giuseppe Dossetti, Giuseppe Alberigo, Paolo Prodi. Matteo Lepore, su cui chiese un parere al solito amico prima di andargli a fare da sponsor alla Festa dell’Unità. Lorenzo Sassoli de Bianchi, come lui giurava «non c’entriamo niente», si videro, si unirono in un’antica origine da Sassuolo, l’imprenditore ammonì: «Ora smettila di mettere i tuo nome sotto le mie foto sui giornali». Infine la campagna per Patrick Zaki, che lo piange senza averlo mai incontrato: «In due anni — ha scritto su Twitter lo studente egiziano — non ha perso occasione per parlare di me e per chiedere l’immediato rilascio per tutti i prigionieri di coscienza». E i Colli, una finestra da cui guardarli. Fili di decenni, sempre ritrovati.

Quell’Emilia in David Sassoli C’era un profumo di Bologna ed Emilia in David Sassoli. Come per un altro «presidente», Carlo Azeglio Ciampi, che qui sposò la reggiana Franca Pilla: il Capo dello Stato voleva bene all’allora giornalista Rai toscano come lui, anche se d’accento romanesco alla Zuppi. La moglie chiedeva: «E Romano e Flavia a Bologna?». Con Sassoli presidente del Parlamento europeo, sotto i portici, si rideva e facevano gli scongiuri su «altre presidenze». Incontri per caso con Pier Ferdinando Casini finivano in finte liti calcistiche su Fiorentina e Bologna. Su chi parlasse meglio o peggio inglese e francese.

Il rapporto speciale con il cardinaleSassoli a Bologna era come se girasse sempre con il naso e gli occhi per aria. Per vedere, scoprire. Il dentista lo aveva cercato «vicino alla stazione, all’Università, a Piazza Maggiore». Pranzava e cenava all’aperto con Alessandra, Livia, Giulio. Spesso erano solo lui e la moglie. Livia aveva fatto studi scientifici, Giulio storici. «Se non diventavo prete studiavo astrofisica», gli diceva Zuppi. «E avrei avuto una grande famiglia». Si infilavano fra scienza, umanesimo, fede. Ex studenti del Virgilio, Roma borghese, come il più grande Andrea Ricciardi, sessantottino fondatore della Comunità di Sant’Egidio che li tenne per sempre legati. «Zuppi aveva un anno in più, — raccontava Sassoli — era famoso perché era in un gruppo che lavorava nelle periferie, con i poveri. Quell’esperienza penso sia stata fondamentale anche per la sua vocazione. Era magro magro, con la borsa di Tolfa a tracolla, un maglione spesso bordeaux sostituiva il cappotto. Era un ragazzo con il sorriso e l’ho ritrovato sempre con il sorriso. Dimostra anche fisicamente la felicità di incontrare le persone».

Zuppi e Prodi: due riferimenti bolognesi e non solo Zuppi e Prodi erano i poli in ogni visita. Sassoli li aveva visti a Bologna l’ultima volta a settembre, per il G20 delle Fedi, organizzato dal professor Alberto Melloni con la Fondazione per le Scienze religiose. La prima Bologna per Sassoli fu quella dossettiana, Monte Sole, i frati e le suore. Fede che si irradia sulla politica. Cattolici di sinistra. Lì è cominciato tutto. Lì è finito con la visita a Marzabotto nel 2019 («l’Italia democratica è nata dal punto del massimo dolore»), poi quest’estate al campo di Fossoli con Ursula von der Leyen.

Il ricordo della città «Ci ha insegnato un’idea della politica onesta
e perbene», lo ricorda il sindaco Matteo Lepore. E il presidente Stefano Bonaccini: «Ha avuto l’Europa dei popoli, dei diritti e dell’accoglienza come stella polare». «È stato capace di conciliare due doti difficilmente compatibili in politica: serenità e fermezza nei principi», lo onora Prodi. Sassoli veniva da Bologna quando a un tavolo del ghetto ebraico di Roma annunciò a un giornalista con cui aveva condiviso quarant’anni: «Vado in politica». Rideva, poi partì come sempre serissimo. Le donne lo guardavano sempre, lui guardava solo Alessandra, in Rai sospiravano, gli amici ne gioivano. Uno, portato a una splendida intervista con Franca Valeri, sentì la grande attrice a 87 anni riscoprire il milanese: «Che bel fieul». «Un forte abbraccio. Che sia un anno pieno di entusiasmo», ha salutato il 31 dicembre. Da un letto.

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11 gennaio 2022 (modifica il 11 gennaio 2022 | 20:43)

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