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Edizione del 11/01/2022
Estratto da pag. 1
Sciolto il nodo delle Asl (ma quanto tempo si è perso...) - la Repubblica
Ci siamo ormai. Domani, mercoledì 12 gennaio, dovrebbe essere sciolto il nodo delle Asl, da consentire in pratica al campionato di Serie A di calcio, come ad altri sport (basket e volley), di poter proseguire la stagione, pur in mezzo a mille problemi. Basta quindi coi Tar, ci sarà un coordinamento. I "tecnici" sono al lavoro da ieri per preparare un protocollo Covid da presentare alla Conferenza Stato-Regioni e da sottoporre poi al Cts nei giorni successivi. Anche oggi si è tenuta una riunione tra il ministro della Salute, Roberto Speranza, quello per gli Affari Regionali, Maria Stella Gelmini, la sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Ieri sono intervenuti anche i tecnici delle Regioni. Domani infine maxisummit "politico": ci saranno anche Gravina, Dal Pino, Petrucci, Manfredi, Gandini, Casasco.

La realtà (vedi Spy Calcio del 10 gennaio) è che soprattutto il mondo del pallone ha perso molto tempo, troppo tempo, fra egoismi e interessi di parte. Lo stesso governo ci ha messo troppo a venirne a capo. Ma adesso, per fortuna, dovremmo davvero esserci. In attesa che venga risolto anche il problema degli atleti No Vax: in Serie A di calcio sono 25, i club devono convincerli se vogliono ancora giocare. Nel basket, il presidente Gianni Petrucci ha chiesto l'obbligo di Green Pass rafforzato: i vaccinati comunque sono moltissimi, intorno al 98 per cento. Ma ci sono 6-7 giocatori irriducibili che non si vogliono arrendere al vaccino: un club di serie A-2 maschile, quindi non professionistico, starebbe pensando di sospendere un suo giocatore, un americano. A meno che cambi in fretta idea.

Atleti olimpionici ai leader di governo: "Vaccini a tutti"

A poco più di tre settimane dall'apertura dei Giochi olimpici invernali di Pechino, il rischio Covid-19 continua ad aleggiare su una Cina impegnata al massimo per garantire la sicurezza dell'evento. Le rigide restrizioni agli ingressi - tra gli strumenti principali adottati insieme con i lockdown locali e i test a tappeto - stanno però determinando conseguenze, come la scelta annunciata oggi dalla Svezia di non mandare a Pechino rappresentanti del governo. Intanto, il Cio ha mobilitato un gruppo di olimpionici, tra i quali Federica Pellegrini, Gianmarco Tamberi e Martina Caironi, per un video-appello rivolto ai governi per dare accesso "equo e libero" al vaccino a tutti in tutto il mondo.

"Come atleti, possiamo unire il mondo attraverso il potere dello sport e ora più che mai siamo uniti per usare quel potere e quello del movimento olimpico e paralimpico per aiutare a vincere la battaglia contro il Covid quando si è insieme siamo più forti", affermano nel video i campioni, che invitano "governi, fondazioni, filantropi, imprese sociali e organizzazioni sanitarie a unirsi per dare libero accesso al vaccino e a proteggere i vulnerabili".

Ferriani: "I Giochi a Pechino? Il posto più sicuro del mondo"

"La cosa più importante è far trovare agli atleti campi di gara perfetti. A Pechino sotto l'aspetto delle restrizioni sarà ancor molto più fluido rispetto a Tokyo. Cina e Giappone sono due organizzazioni molte ligie ai protocolli, non è facile", spiega Ivo Ferriani, membro Cio e presidente della Federazione internazionale bob e skeleton. "E' chiaro a tutti noi che dobbiamo essere autodisciplinati, evitare tutti i contatti 'pericolosi', dobbiamo arrivare accorti alla partenza perché poi i Giochi saranno il luogo più sicuro del mondo essendoci un continuo screening. La preparazione dei cinesi è incredibile. E' tutto pronto, i Giochi si faranno".

Barelli: "La mancanza di un Ministero dello sport si fa sentire"

"La mancanza di un Ministero dello Sport si fa sentire, in questo momento di difficoltà è un problema. Chiaramente non c'è chi in consiglio dei ministri batta i pugni. La Vezzali è una sottosegretario brava ma non è presente nel momento in cui si dividono pani e pesci. In questo momento di sofferenza la mancanza di un ministro dello sport si fa sentire. Lo sport e que
llo dell'attività motoria è quello più debole , la mancanza di un ministero pesante si fa sentire", il pensiero di Paolo Barelli, presidente della Federnuoto ed esponente di Forza Italia espresso a 'La Politica nel Pallone'- Gr Parlamento, la storica trasmissione di successo condotta da Emilio Mancuso. Anche Malagò e Pancalli si erano espressi a favore di un ministero dello sport.