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Edizione del 11/01/2022
Estratto da pag. 1
- Il covid penalizza le vacanze in montagna: si valuta cassa integrazione e nuovi sostegni
Attualitàdi Redazione Cronaca Il 11 Gennaio, 20225Condividi L’Aquila. “Come regioni avevamo già approvato un documento inviato a settembrescorso, prima dell’inizio della stagione, per il rilancio del turismo montano.E’ evidente però che quel testo non poteva prevedere la variante Omicron esicuramente ora è necessario rilanciare la montagna italiana puntando sulconcetto di ‘Italia destinazione sicura’”.Lo ha detto in un’audizione in Commissione attività produttive della Camera,Daniele D’Amario, in rappresentanza della Conferenza delle Regioni, in meritoall’indagineconoscitiva sulle proposte per la ripresa economica delle attivitàturistico-ricettive della montagna invernale, in funzione delle riaperturepreviste a partire dalla stagione 2021/2022. “Dalle imprese – ha aggiuntol’amministratore abruzzese – arriva un appello per ridurre i costi di attività,che riducono di molto la competitività e gli investimenti. Serve un pacchettofiscale specifico per le imprese della montagna, anche per frenare lospopolamento e favorire il lavoro e serve anche un sistema di premialità per ilavoratori stagionali. Bisogna battere la forte incertezza dovuta alla varianteOmicron e le tante disdette che questa ha provocato”, per questo, ha ribaditoD’Amario, “bisogna continuare ad insistere sulla montagna italiana intesa come‘destinazione sicura’”. Anci, valutare cassa integrazione e nuovi sostegni“La montagna invernale è stata per decenni un rilevante elemento di sviluppodel territorio. Nel contesto attuale, con il covid, le attività turistichedella montagna sono state tra le più colpite dalla crisi, aggravata da unnotevole aumento dei costi di gestione delle strutture, comprese le utenze e ilpersonale non utilizzato. Un sostegno utile potrebbe venire dalla Cassaintegrazione – basti pensare ad esempio alla riduzione drastica delle entratedovute alla tassa di soggiorno – infatti sono state moltissime le disdette”.Lo ha detto intervenendo in Commissione Attività produttive della Camera ilrappresentante dell’Anci e delegato alle Aree Interne Lino Gentile, in meritoall’indagine conoscitiva sulle proposte per la ripresa economica delle attivitàturistico-ricettive della montagna invernale, in funzione delle riaperturepreviste a partire dalla stagione 2021/2022. “Il turismo invernale – haaggiunto l’altro esponente Anci intervenuto, Luca Masneri – ha fatto segnare un-30%, dovuto soprattutto al calo delle presenze straniere. Sull’impiantisticaserve un ragionamento di lungo periodo con un supporto finanziario anche pergli impianti in quota, finalizzato anche a un loro ricondizionamento.Servirebbe quindi – ha concluso – una forte campagna di sostegno, anche perfavorire l’innevamento artificiale, almeno nei territori dove questo non èsostenibile”.