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Edizione del 08/01/2022
Estratto da pag. 1
Bianchi: niente dad perché il Covid è esploso con le scuole chiuse. I governatori s’arrendono, ma il 10 gennaio si prevedono 100mila prof assenti
[deluca-emiliano-300x194]Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e ilpresidente della Regione Puglia, Michele EmilianoIl ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, non arretra di un centimetro:lunedì 10 gennaio gli alunni dovranno entrare in classe. Intervistato su SkyTg24, il numero uno del dicastero dell’Istruzione ha tenuto a dire che sbagliachi pensa che l’esplosione di Covid sia da addebitare anche all’apertura degliistituti scolastici: “L’aumento dei contagi non è avvenuto nelle scuole, maquando gli istituti erano chiusi”, ha tenuto a dire Bianchi.Niente DaD, ecco perchèPoi il ministro ha aggiunto: “Con il provvedimento approvato il 5 gennaio diamola possibilità per una scuola in presenza, in una situazione controllata eregolata”. Niente DaD, quindi: bisogna “insistere sulla presenza, è una misurasanitaria importante”.IcoteaParlando delle nuove quarantene a scuola, introdotte col decreto leggeapprovato dal CdM il 5 gennaio e appena giunto in Gazzetta Ufficiale, Bianchiha detto che “abbiamo approvato una serie di provvedimenti articolati, ancheper la scuola. È stato ribadito il principio base e importante della scuola inpresenza ma abbiamo anche regolato, per casi specifici e mirati, l’uso delladad per 10 giorni. Siamo intervenuti per regolare una situazione che potevaessere fuori controllo come quella della formazione a distanza”.Le ordinanze da impugnareA proposito della volontà, trapelata da fonti di Palazzo Chigi, di impugnare iprovvedimenti di posticipo del rientro in classe, in particolare quello delgovernatore della Campania di introdurre la DaD sino alla terza decade digennaio per tutti gli alunni campani, Bianchi ha dichiarato che “il Governodeve garantire la legalità. Il presidente De Luca ha avanzato un’ordinanza perchiudere le scuole in Campania ma è in esplicito contrasto con la norma oggivigente in Italia, pubblicata già nell’agosto scorso”.Ribadendo che “è fatto divieto di prendere decisioni generalizzate sulterritorio”, il ministro ha detto il Governo sta “studiando il provvedimentodel governatore della Campania che impugneremo”. Nel frattempo, sembra che ilTar abbia già chiesto alla Regione Campania di presentare ulteriori documenti.Il sostegno dei sottosegretariBianchi ha inoltre il sostegno di praticamente tutti i componenti del Governo.Per il sottosegretario all’istruzione Rossano Sasso l’Italia non può“permettersi un nuovo ricorso sistematico e massiccio alla didattica adistanza, anche perché non tutti i nostri docenti sono stati formati per questotipo di insegnamento”.Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, ha specificato che “riaprire lascuola in presenza non significa ‘liberi tutti’, perché ad esempio, per i piùpiccoli basta un contagio in classe per andare tutti in dad” e “averdiversificato il sistema di quarantene, credo sia un tentativo per garantire ilpiù possibile la didattica in presenza”.Sulla decisione della Sicilia di posticipare l’inizio delle lezioni di tregiorni, il ministro dell’Istruzione è stato invece decisamente più morbido: èuna situazione, ha detto sempre a Sky Tg24, ben “diversa” di quella dellaCampania.“Il calendario scolastico dipende dalle regioni. Si deve andare a scuola 205giorni all’anno. In Sicilia era stato programmato tenendo fuori 4 giorni dapoter spendere quando si riteneva e questo ha fatto”, ha concluso Bianchi.Musumeci: no al conflitto col governo centraleAnche dai governatori “ribelli” non sembrano giungere però ripensamenti.“Registro la unanime posizione di rettori, dirigenti scolastici, rappresentantisindacali e delle associazioni familiari, che ci chiedono di farci interpreticon il governo nazionale della necessità di rivedere la attuale posizione sullapossibile scelta della didattica a distanza come strumento di accompagnamentotemporaneo verso la piena didattica in presenza”, ha scritto Nello Musumeci,presidente della Regione Siciliana.Musumeci ha confermato che spostando al 13 gennaio il rientro sono statiutilizzati “i nostri poteri di autonomia primaria sul calendario scolastico”.Di più non si poteva fare: “La sensibilità evidenzia
ta anche dai sindaci dellaSicilia – ha aggiunto Musumeci – non può lasciarci immobili, ma non possiamoneppure alimentare un inutile conflitto con il governo centrale che ha giàannunciato di volere impugnare decisioni in contrasto con la legislazionevigente. Abbiamo adottato la soluzione più ragionevole”.Emiliano: abbiamo chiesto invano…Anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sostiene che igovernatori sono stati praticamente messi all’angolo: su Facebook ha scrittoche in questi giorni “le Regioni hanno, invano, richiesto un posticipo dellariapertura per avere il tempo di completare le vaccinazioni degli studenti e inparticolare quelle dei più piccoli, ma il Governo sul punto è statoirremovibile”.Emiliano ha detto di non poter “intervenire con un’ordinanza regionale, perchélo scorso 6 agosto è stato emanato il decreto legge 111, (poi convertito inLegge con modificazioni) che consente ai presidenti delle Regioni di derogarealle disposizioni nazionali solo quando una regione si trova in zona rossa”.Ha dunque sottolineato che “la Puglia in questo momento si trova in zonabianca, ha un tasso di incidenza dei contagi e delle ospedalizzazioni inferiorealla media nazionale e percentuali di vaccinazione sopra la media. Quindi nonci sono i presupposti giuridici”.“Quello che sicuramente possiamo fare – ha concluso – è spingere al massimosulle vaccinazioni” e anche se “la Puglia è di gran lunga la prima regioneitaliana ad aver protetto i bambini con la migliore copertura vaccinale, almomento” è immunizzato “solo il 25,2% del target”.Zaia: il rientro sarà un calvarioIl governatore del Veneto, Luca Zaia, dal canto suo, ha chiesto “l’autorevoleespressione scientifica del Cts”: la “stiamo ancora attendendo, dopo che su miainiziativa questa richiesta è stata presentata in Conferenza Regioni e portataal Governo”, ha detto Zaia all’Ansa.Secondo il presidente del Veneto, il problema è che dinanzi “all’importanteondata del contagio” e al dibattito conseguente sulla riapertura o meno“abbiamo davanti uno scenario che sarà un ‘calvario’ per la scuola, trainsegnanti colpiti dal Covid, altri assenti per malattia, altri ancora no vax enuove regole della Dad. Insomma quella della scuola rischia d’essere una falsaapertura”.Le preoccupazioni dei sindacatiIn effetti, a sentire Antonello Giannelli, numero uno Anp, interpellatodall’Ansa, lunedì potrebbero essere “assenti 100.000 dipendenti della scuola suun milione – tra docenti e personale Ata – ovvero un 10% del totale, per le piùsvariate questioni legate a Covid, quarantene, vaccini eccetera”.Pure gli altri sindacati, Flc-Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, l’8 gennaio acolloquio con il ministro Bianchi, si sono detti “preoccupati” per la ripresain una scuola: la leader della Cisl, Maddalena Gissi, di comparto ha previstoche “le scuole chiuderanno per difesa della salute perché chi non ci ha pensatoa livello nazionale non sa che purtroppo a livello periferico i dirigenti hannodelle responsabilità”.iscrivitiISCRIVITI al nostro canale YoutubeMETTI MI PIACE alla nostra pagina Facebook[INS::INS] • Live notizie scuola Tutti i fatti del giorno, aggiornati in tempo reale, 24 ore su 24. Le news della scuola in primo piano, oggi: https:// www.tecnicadellascuola.it/le-notizie-del-giorno Segui i nostri live. Partecipa con noi all'informazione. Rimani connesso su Tecnicadellascuola.it Facebook: https://www.facebook.com/tecnicadellascuola Instagram: https://www.instagram.com/tecnicascuola/ Twitter: https://twitter.com/TecnicaScuola #tecnicadellascuola #news #scuola #italia #docenti • TAGS • covid scuola • Didattica a distanza • Evidenza • Patrizio Bianchi • Rientro a scuola • Scuole chiuse