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Edizione del 07/01/2022
Estratto da pag. 1
Serie A, partite saltate e gare a rischio: le date dei recuperi e cosa cambia col nuovo protocollo - la Repubblica
Trovare spazio nel calendario è difficile, soprattutto per Inter e Atalanta impegnate nelle coppe europee. Ecco cosa potrebbe succedere nella ventunesim…
È tornata la Serie Asl. Quattro partite non disputate nel giorno dell'Epifania. Altre tre non si giocheranno domenica. Un nuovo protocollo approvato d'urgenza. E una cabina di regia per porre fine alla differenza di trattamento delle autorità sanitarie locali. Proviamo a sciogliere i dubbi sul caos che ha paralizzato mezzo campionato.

Quali partite non si sono giocate?

Non si sono disputate quattro partite: Bologna-Inter, Atalanta-Torino, Fiorentina-Udinese e Salernitana-Venezia. Bologna, Torino, Udinese e Salernitana erano state bloccate dalle autorità sanitarie. Era saltata anche Udinese-Salernitana dell'ultima giornata del girone d'andata. Le partite non erano state però rinviate: dunque le avversarie sono state "costrette" a scendere comunque in campo, per evitare di perdere a tavolino, e ad attendere in campo 45 minuti insieme agli arbitri. L'Inter ha fatto una partitella in famiglia al Dall'Ara, la Fiorentina si è allenata al Franchi. E adesso che succede?

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Il precedente di Juventus-Napoli

Stando al regolamento, le squadre bloccate dalle Asl dovrebbero essere punite con lo 0-3 a tavolino e un punto di penalizzazione, salvo poi far valere in appello la causa di forza maggiore, cioè l'ordine dell'autorità. Esattamente come accadde al Napoli contro la Juventus nella stagione passata: il Collegio di garanzia presso il Coni, ribaltando il parere del Tribunale della Federazione, ordinò la disputa della partita.

In realtà nel campionato scorso il Giudice sportivo decise diversamente già per Lazio-Torino: il Toro era stato bloccato dall'Asl, il Giudice sportivo riconobbe subito il legittimo impedimento e ordinò di fissare un'altra data per la partita. Per Udinese-Salernitana del 22 dicembre il giudizio è stato sospeso anche se un vizio di forma dovrebbe portare la Salernitana a perdere il ricorso preventivo.

La domanda è: perché la Lega non rinvia le partite evitando strascichi legali? Semplice: dopo il caso del 2020, quando Sky sospese i pagamenti per lo stop al campionato, la Lega non vuol rischiare di incorrere in nuove tensioni con le tv e difende il principio secondo cui si debba giocare a tutti i costi.

Il nuovo protocollo

Già domenica la questione si riproporrà, identica. Bologna, Torino e Udinese non potranno scendere in campo, non con la squadra titolare almeno. Ma giovedì la Lega ha approvato un nuovo protocollo che impone a tutti i club di giocare purché abbiano almeno 13 giocatori disponibili (di cui almeno un portiere), compresi i Primavera nati entro il 31 dicembre 2003. In pratica, le squadre fermate dalle Asl sono costrette a mandare in campo i giovani se vogliono evitare la sconfitta per 3-0 a tavolino e un punto di penalizzazione.

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Matteo Pinci e Franco Vanni

06 Gennaio 2022

Molte le voci contrarie tra i club di A, preoccupate di offrire uno spettacolo persino peggiore delle squadre rimaste in attesa viste in queste ore, con inevitabili danni dal punto di vista dell’immagine e conseguenze per la credibilità del movimento. Anche perché lo scenario potrebbe verosimilmente materializzarsi in almeno 3 partite in programma domenica: Cagliari-Bologna, Torino-Fiorentina e Udinese-Atalanta. Resta in dubbio Verona-Salernitana: i campani aspettano di conoscere per oggi il proprio destino, dipenderà dai tamponi dei giocatori che hanno avuto contatti diretti con i positivi.

La Lega di Serie A comunque è sicura: "Confidiamo di poter disputare tutti gli incontri del 9 gennaio". Resta da capire se i club coinvolti accetteranno di mandare in campo i ragazzi o proveranno a forzare la mano per poi giocare la propria partita nei tribunali sportivi.

Il problema dei recuperi

In ogni caso, il rischio per la Lega Serie A è di ritrovarsi con 8
o 9 partite da far recuperare. Ma le squadre coinvolte sono quasi sempre le stesse (l'Udinese ne avrebbe tre, la Salernitana due o tre, Bologna, Torino, Fiorentina e Atalanta due, una per Inter, Cagliari, Verona e Venezia). E questo vuol dire che serviranno più finestre.

Il problema riguarda principalmente le squadre impegnate nelle coppe europee, cioè Inter e Atalanta. Per le altre è possibile giocare anche nei mercoledì in cui c'è la Champions. Ovviamente prima di fissare le date però bisognerà attendere l’intero iter della giustizia sportiva, quindi fino al Collegio di garanzia del Coni.

Sono possibili altri cambiamenti?

Mercoledì la Conferenza Stato-Regioni dovrà dettare criteri per una regolamentazione uniforme dei casi in modo da superare le differenze legate ai provvedimenti delle diverse Asl. Il sottosegretario con delega allo Sport, Valentina Vezzali, ha parlato di "cabina di regia permanente". La Federcalcio ha scritto al governo dando la disponibilità ad aprire all'obbligo di terza dose per i calciatori (auspicato dall'ad dell'Inter, Marotta) e al ritorno a una bolla rigida in caso di positività.