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Edizione del 04/01/2022
Estratto da pag. 1
De Luca chiede il rinvio del ritorno a scuola, il Governo dice no
[vincenzo-de-luca-300x336]image_pdfimage_printdi Monica De SantisNessuno slittamento, le scuole di ogni ordine e grado riapriranno come previstoil 10 gennaio. La quarta ondata della pandemia non accenna a placarsi ma ilgoverno conferma il calendario scolastico, seppure probabilmente con alcunemodifiche almeno per quanto riguarda quarantene e distinzioni tra vaccinati enon nelle classi. Le Regioni, che proprio di questo parleranno oggi durante laConferenza, spingono per eliminare il distinguo e aumentare la soglia dipositivi superata la quale le classi finiscono in Dad. A preoccupare, sono idati che riguardano i casi di positività tra i più piccoli, quella fascia dietà, cioè, che per ultima ha cominciato il ciclo vaccinale. Circa un contagiosu quattro, rivela infatti la Società Italiana di Pediatria, riguardanell’ultima settimana gli under 20. In un mese i ricoverati tra gli under 19sono aumentati di quasi 800, 791 per la precisione, passando da 8.632 a 9.423.Dati che fanno il paio con l’andamento della campagna vaccinale, che stenta inparticolare nella fascia 5-11 anni, dove si raggiunge appena il 10% diimmunizzati, contro il 70% tra i 12enni e i 19enni. Proprio per questoierigovernatori e sindaci hanno espresso preoccupazione in vista della riaperturadelle scuole, dove stanno comunque già arrivando le prime forniture dimascherine ffp2. Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, haaddirittura proposto di rimandare di 20-30 la ripresa delle lezioni in presenzaper “raffreddare il contagio”. Un’idea che ha trovato d’accordo anche ilpresidente della Toscana, Eugenio Giani. A chiudere definitivamente le portealla proposta è però palazzo Chigi, la cui linea è quella di tenere aperte lescuole e relegare la didattica a distanza solo alle strette necessità. Proprioper questo, a sette giorni dal rientro in classe, le Regioni provano a mitigarepreoccupazioni e necessità lanciando la proposta di eliminare la distinzione –definita “discriminatoria” da più parti, presidi compresi – tra vaccinati enon. In vista della Commissione Salute che si riunirà oggi, l’idea è quella dirivedere la definizione di un numero minimo di contagi in classe, che permettaindistintamente a tutti gli alunni di andare in Dad. Al momento, suquest’ultimo aspetto l’ipotesi è di valutare tre o quattro contagi e, sottoquesta cifra, prevedere l’autosorveglianza per tutti. Critica la posizionedell’Associazione Nazionale Presidi che, per bocca del presidente di Roma MarioRusconi, denuncia “una serie di mancanze” in vista del rientro. “Era statoannunciato che sarebbero stati organizzati hub per fare tamponi agli studenti –afferma – ma a pochi giorni dalla riapertura non ne abbiamo contezza”. Il temadel rientro sarà comunque anche al centro del confronto di domani tra igovernatori nella Conferenza delle Regioni e nell’incontro in programma tra ilministro Bianchi e i sindacati. Ma non è solo la scuola il tema sul quale siinterroga palazzo Chigi, alle prese anche con l’estensione del super Green passsul lavoro. Sono in corso infatti approfondimenti tecnici per capire la portatadi una decisione simile su tutto il mondo del lavoro, in particolare sulprivato dove potrebbero esserci maggiori criticità e resistenze. I tempistringono e una decisione, soprattutto in vista di una probabile impennata dicasi dopo le ferie natalizie, dovrà essere presa nei prossimi giorni per poipartire già dal prossimo mese, dando il tempo a chi non lo è di vaccinarsi ocompletare il ciclo con seconda dose o booster.Commenta questa notizia su Facebook