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Dir. Resp.
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Edizione del 03/01/2022
Estratto da pag. 1
Si avvicina il rientro a scuola, previsto nelle diverse regioni tra il 7 e il 10 gennaio, e si torna a discutere di didattica a distanza. L’obiettivo del governo è quello di limitare al massimo il ricorso alle lezioni da casa. Mentre si studiano nuove regole in tema di quarantena, che differenzierebbero tra alunni vaccinati e non vaccinati, le organizzazioni sindacali scolastiche incontreranno domani, martedì 4 gennaio, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, per discutere delle modalità di riapertura degli istituti scolastici. Nuove norme su Dad e quarantena potrebbero essere in arrivo tra i banchi di scuola, in vista della ripresa dell'anno scolastico dopo le feste natalizie. Il governo studia, in accordo con le Regioni, regole diverse soprattutto alle elementari e in prima media, visto l'avvio della campagna vaccinale 5-11 anni.A ribadire la propria linea è il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, per il quale è "prioritario tutelare la didattica in presenza". Dopo la proposta delle Regioni, che trova molti punti d'intesa con l'esecutivo, sembra molto possibile che anche per le scuole elementari e la prima media - così come già succede per quelle successive - si possa prevedere, nel caso di due studenti risultati positivi in una classe, solo l'autosorveglianza di cinque giorni (con test a 10 giorni) per i ragazzi vaccinati (o guariti negli ultimi tre mesi) e la quarantena di 10 giorni con Dad (quest'ultimo caso laddove previsto). Con tre contagi in una sola classe, sarebbe poi l'Asl a valutare ulteriori provvedimenti come la sospensione dell'attività in presenza. Nelle scuole dell'infanzia resterebbe invece la quarantena di dieci giorni per tutti con tampone con un solo caso positivo. Valutazioni, queste ultime, che potrebbero approdare al Cdm del prossimo 5 gennaio.I governatori delle Regioni, al fine di preservare al massimo le lezioni in presenza, puntano a escludere il ricorso alla didattica a distanza per gli alunni vaccinati nel caso in cui vengano riscontrati due studenti positivi nella stessa classe. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga - che ha incontrato venerdì 31 dicembre Bianchi e Speranza - assicura: "Si tratta di ipotesi di intervento che, sulla falsariga di quanto è stato fatto con l'ultimo decreto, alleggeriscono anche il mondo della scuola sul fronte dei protocolli, delle quarantene e dei tamponi attualmente previsti. Sono proposte tecniche che - aggiunge - vogliamo approfondire e condividere con l'esecutivo per proteggere gli ospedali gravati sempre più da ricoveri e permettere una ripresa dell'anno scolastico in presenza, considerando l'andamento della curva epidemica che appare trainato proprio da una progressione importante nella fascia che va da 6 a 13 anni".Le proposte, che si applicherebbe alle scuole elementari e alla prima media, potrebbero essere discusse nel consiglio dei Ministri del prossimo 5 gennaio. Secondo la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia (in foto) “non si può pensare di discriminare i bambini, prevedendo per alcuni la dad e per altri la frequenza in presenza”. Meglio intervenire aumentando le risorse disponibili per la scuola e far sì che gli istituti restino aperti in generale. È della stessa opinione la Lega. Fonti del partito, commentando le ipotesi sulle nuove regole per la quarantena degli alunni, avrebbero detto che “discriminare bambini e famiglie non ha nessun senso”. “Lasciare a casa da scuola 3 milioni e mezzo di bambini a gennaio” non sarebbe una soluzione adeguata, hanno detto le stesse fonti, che propongono di intervenire sull'areazione dei locali scolastici e sull'uso delle mascherine protettive