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Dir. Resp.
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Edizione del 03/01/2022
Estratto da pag. 1
Con la Lombardia da oggi in zona gialla insieme a molte altre regioni, arriva sul tavolo dell'esecutivo l'ipotesi di rendere obbligatoria la certificazione verde per il mondo del lavoro. Si lavora per un rientro in classe in sicurezza dopo le vacanza di Natale
Mentre Lombardia, Lazio, Piemonte e Sicilia hanno raggiunto da oggi Liguria, Marche, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, province autonome di Trento e Bolzano e la Calabria in zona gialla, il Governo sta pensando a nuove misure, dopo quelle introdotte prima di Natale e il 29 dicembre scorso per cercare di arginare la nuova ondata di contagi. Allo studio dell’esecutivo ci sarebbe l’idea di rendere il Super green pass obbligatorio per il lavoro pubblico e privato. L'estensione del certificato verde per vaccinati e guariti è un'ipotesi sempre più concreta, come ha affermato in una trasmissione televisiva Andrea Costa, sottosegretario alla Salute. "Ritengo ragionevole l'estensione del Super green pass ai luoghi di lavoro – ha affermato -. E' una misura che può incentivare la vaccinazione". La misura potrebbe già essere all’ordine del giorno della seduta del consiglio dei ministri in programma ancora prima dell’Epifania.
In Italia sono state somministrate circa 19,8 milioni di dosi booster di vaccino, come emerge dall'ultimo report del commissario straordinario per l'emergenza sanitaria. In totale le dosi di vaccino somministrate sono 111,4 milioni nel Paese.
"La terza dose offre una protezione importante nei confronti della variante Omicron, credo fosse giusto dare un segnale ai cittadini che si sono sottoposti al richiamo", dice Costa facendo riferimento alle nuove regole per la quarantena, che alleggeriscono il quadro per i soggetti vaccinati con la dose booster. "La situazione va monitorata e bisogna andare avanti con prudenza, credo che le ultime misure vadano nella direzione della gestione della pandemia. Aumentano i contagi, fortunatamente non c'è una crescita proporzionata dei ricoveri e delle terapie intensive. Bisogna capire quanti di questi sono non vaccinati", aggiunge.
La parola d'ordine rimane 'gradualità. "Il Super green pass e il green pass sono stati provvedimenti che hanno consentito al paese di proseguire il ritorno lento alla normalità. Nel nostro paese continua ad essere tutto aperto, abbiamo adottato provvedimenti dando il tempo per" adeguarsi all'"attuazione. La gradualità ha sempre caratterizzato l'azione del governo. Non escludo che l'obbligo vaccinale possa essere introdotto per altre categorie e che il Super green pass possa essere esteso. L'estensione di fatto elimina il requisito del tampone dal certificato verde, credo sia una misura che alleggerisca per i territori i problemi legati al green pass, creerà benefici", afferma.
Dal 10 gennaio, in attesa di decisioni sul lavoro, il Super green pass si allarga: non solo per trasporti e mezzi pubblici, ma anche alberghi, ristoranti all'aperto, piscine, piste da sci.
Più in dettaglio, Super green pass necessario per utilizzare i mezzi di trasporto pubblico locale e regionale. Dal 10 gennaio il certificato verde rafforzato sarà esteso quindi ad alberghi e ristoranti all'aperto. Fino alla cessazione dello stato di emergenza, spiegano fonti governative, si amplia l’uso ad un serie di altre attività: alberghi e strutture ricettive; feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose; sagre e fiere; centri congressi; servizi di ristorazione all’aperto; impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici; piscine, centri natatori, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto. Il Super green pass verrà applicato anche a centri culturali, centri sociali e ricreativi per le attività all’aperto.
Altro nodo spinoso sul tavolo del governo è quello del rientro in classe dopo le vacanze natalizie, con uno scontro nella maggioranza sull'ipotesi, al vaglio del governo e sostenuta dalle regioni, di una modifica delle regole su Dad e quarantena in vi
sta del rientro in classe. Gli istituti sono pronti a ripartire tra il 7 e il 10 gennaio, ma in alcuni territori la riapertura slitterà a causa dei contagi. Anche per questo il Governo studia regole diverse soprattutto alle elementari e in prima media, visto l'avvio della campagna vaccinale 5-11.
Dopo la proposta delle Regioni, che trova molti punti d'intesa con l'Esecutivo, sembra molto probabile che anche per le scuole elementari e la prima media - così come già succede per quelle successive - si possa prevedere, nel caso di due studenti risultati positivi in una classe, solo l'autosorveglianza di cinque giorni (con test a 10 giorni) per i ragazzi vaccinati (o guariti negli ultimi tre mesi) e la quarantena di 10 giorni con Dad (quest'ultimo caso laddove previsto) per i non vaccinati. Con tre contagi in una sola classe, sarebbe poi la Asl a valutare ulteriori provvedimenti come la sospensione dell'attività in presenza.
Nelle scuole dell'infanzia resterebbe invece la quarantena di dieci giorni per tutti con tampone con un solo caso positivo. Valutazioni, queste ultime, che potrebbero approdare al Cdm del prossimo 5 gennaio.
Il Presidente della Conferenza delle Regioni , Massimiliano Fedriga - che ha incontrato venerdì 31 dicembre Bianchi e Speranza - assicura: "si tratta di ipotesi di intervento che, sulla falsariga di quanto è stato fatto con l'ultimo decreto, alleggeriscono anche il mondo della scuola sul fronte dei protocolli, delle quarantene e dei tamponi attualmente previsti.
Sono proposte tecniche che - aggiunge - vogliamo approfondire e condividere con l'Esecutivo per proteggere gli ospedali gravati sempre più da ricoveri e permettere una ripresa dell'anno scolastico in presenza, considerando l'andamento della curva epidemica che appare trainato proprio da una progressione importante nella fascia che va da 6 a 13 anni".
E dopo l'obbligo vaccinale per il personale scolastico (scattato il 15 dicembre scorso) la prossima misura certa con la ripartenza della scuola nel 2022 sarà l'utilizzo delle Ffp2 da parte degli insegnanti nella scuola dell'infanzia, così come in quelle classi delle primarie e secondarie dove ci sono alunni che non hanno la mascherina perché esentati per specifici motivi. Ma queste nuove restrizioni, con la campagna vaccinale 5-11 cominciata solo due settimane fa e ancora a rilento (senza alcuna dose ancora l'88,4%, secondo l'ultimo report), potrebbero non bastare.