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Dir. Resp.
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Edizione del 04/03/2020
Estratto da pag. 1
Coronavirus. Carbone (Fials): “Priorit? ? dotare i professionisti dei dispositivi di sicurezza”
Il segretario della Federazione incalza Governo e Regioni: “Grave che vengariconosciuto solo l’impegno medico, quando anzi, anche in questa emergenzatutti i professionisti sanitari, gli infermieri soprattutto, sono sempre messiin trincea. E’ doveroso che il Governo e le Regioni ricambino l’impegno diquesti professionisti, stanchi di ricevere (quando va bene) solo pacche sullespalle, con soldi per il loro misero e mai dignitoso rinnovo contrattuale”.[front7609633]04 MAR - “Chissà fino a quando si parlerà ancora di Coronavirus. In queste oresono tanti gli infermieri, i tecnici di radiologia e di laboratorio di analisi,gli assistenti sanitari, come gli operatori socio sanitari, insieme agli altriprofessionisti della salute, impegnati in prima linea per far fronteall’emergenza del coronavirus”. Così il Segretario Generale della FIALSGiuseppe Carbone in una nota al Governo e alla Conferenza delle Regioni. “Per loro sono giorni difficili - prosegue Carbone - pieni di sacrifici e dipaure da affrontare, ma ci sono, lavorano senza sosta e competenza, con latesta e il cuore e, come sempre, al massimo delle loro potenzialità e coinvoltinella vita privata, familiare e sociale. Sono giornate intense, fatte di turnifaticosi che, come sempre, vengono affrontati con professionalità e grandesenso di responsabilità”. “Spesso – sottolinea il sindacalista - sono proprio gli infermieri il primocontatto del paziente, e a loro in questo momento è stato chiesto di ripensareanche alla routine lavorativa con orari straordinari e organizzazioni diemergenza. A loro è stato chiesto di rinunciare alle ferie e ai giorni diriposo, weekend, uscite con gli amici e al tempo in famiglia, non possonopartire o allontanarsi dal Paese perché è proprio adesso che l’Italia, vittimadel Coronavirus, ha bisogno di loro. Se da una parte gli italiani, per paura oper disposizione sanitaria, restano chiusi in casa al sicuro, i professionistidella salute ogni giorno devono recarsi a lavoro per contenere e combatterequesto virus che si espande a macchia d’olio nel nostro Paese”. “Ma loro non si arrendono – rimarca - , anzi, nonostante la criticità dellasituazione continuano a sostenere i loro colleghi, perché è solo con l’unioneche trovano il coraggio di andare avanti, giorno dopo giorno. A tutti gliinfermieri che lavorano senza sosta, come agli altri operatori della salute,arrivano attestati di stima, parole di sostegno, incoraggiamento eringraziamento da parte dei rappresentanti (Sua) delle Istituzioni, dalPresidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, dalMinistro della Salute a tutti i Presidenti delle Giunte Regionali, come daparte degli stessi cittadini ed anche attraverso i social network. Eppure sonosempre gli stessi professionisti al fianco di chi ha bisogno rischiando lavita, quelli meno riconosciuti a livello economico in tutta Europa”. “Già – evidenzia - , il Paese sembra essersi accorto che esistono gliinfermieri e gli altri professionisti della salute. Li chiamano EROI, ma sonoprofessionisti che oggi si sentono più che mai soli, abbandonati dal sistema,abbandonati dal governo, dal parlamento, dalle regioni e da tutti i partitipolitici. Pur apprezzando il grosso lavoro ed impegno fatto fino ad oggi dalGoverno e dalle Regioni, non possiamo esimerci dal dire che, ad oggi non vi èun DPCM che preveda investimenti economici per un piano straordinario diassunzioni siano esse a tempo indeterminato da scorrimento di graduatorieesistenti, anche a livello interregionale, o in mancanza a tempo determinato erinnovabili, con bandi a scadenza brevissima salvo quanto previsto dal d.l. 9del 2 Marzo 2020 per le Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Friulied Emilia Romagna”. “Riteniamo – incalza - l’assoluta priorità occuparsi della carenza deidispositivi di protezione sia in risposta ai professionisti della Salute che cichiedono di essere messi in sicurezza e sia per salvaguardare il ServizioSanitario Nazionale dal Collasso “Professionisti infetti equivale a pazientisenza cure” Ma ritengo personalmente vergognoso, la mancanza ad ogg
i di unprovvedimento concreto, un decreto legge o un DPCM che veda riconoscimentieconomici per chi oggi è in prima linea”. “Non è possibile – precisa - che anche in questa situazione, si chiamino EROIgli infermieri come le altre professioni sanitarie ed operatori socio sanitari,ma poi si faccia una scelta di campo, prettamente politica, con una distinzionedi fondo in professionisti di serie A (medici e dirigenti professionisanitarie) e professionisti di serie B ( gli infermieri, tecnici sanitari, oss,amministrativi, ecc.…) del comparto sanità. Questo Governo e Parlamento hannoriconosciuto ai soli medici e dirigenti delle professioni sanitarie, escludendovolutamente tutto gli altri professionisti della sanità del comparto, la RIA(retribuzione individuale di anzianità) nei fondi contrattuali delle Aziende edEnti del SSN, incrementando il trattamento economico accessorio di ulteriori 14milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2025 e di 18 milioni dieuro annui a decorrere dall’anno 2026. Somme che andranno ad aggiungersi aquelle già stanziate dalla finanziaria 2018 portando il totale delle risorseeconomiche a regione nell’anno 2026 a 188 milioni di euro”. “E’ vergognoso – continua - che venga riconosciuto solo l’impegno medico,quando anzi, anche in questa emergenza tutti i professionisti sanitari, gliinfermieri soprattutto, sono sempre messi in trincea. E’ doveroso che ilGoverno e le Regioni ricambino l’impegno di questi professionisti, stanchi diricevere (quando va bene) solo pacche sulle spalle, con soldi per il loromisero e mai dignitoso rinnovo contrattuale”. “Chiediamo – afferma Carbone - a questo Governo, insieme alle Regioni, diestendere, anche, nei fondi contrattuali del personale del Comparto Sanità laRIA ( retribuzione individuale di anzianità) alla pari della DirigenzaSanitaria, oltre a stanziare risorse economiche e SUBITO a favore del personaledel Comparto per premiare il loro impegno, le loro competenze, il lorosacrificio, il continuo sforzo fisico come il rischio di infezione. Necessitacon un urgente DPCM o decreto legge da estendere a tutte le Regioni le RisorseAggiuntive Regionali nei fondi contrattuali aziendali del personale delcomparto sanità, come raddoppiare quelle esistenti già in pochissime regioni,oltre a riconoscere, finalmente, l’indennità di sub intensiva e di malattieinfettive ai professionisti del pronto soccorso e 118 al personale coinvoltonell’assistenza domiciliare, che oggi come ieri sono i primi a venire acontatto con possibili pazienti infetti e prestano nelle prime ore dell’eventocure intensive al paziente, come investire in prestazioni aggiuntive, in attesadelle assunzioni, per le prestazioni attuali di lavoro straordinario ereperibilità che non possono ricadere sui costi dei fondi contrattuali”. “Ed ancora – rileva - , dare certezza a quanto contenuto nel documento delPatto della Salute 2019-2021 relativo alla destinazione alla contrattazioneintegrativa di risorse aggiuntive, nel limite del 2 per cento del monte salariregionale, da parte delle regioni in equilibrio (lo chiediamo anche per lealtre data l’emergenza coronavirus). Il rischio quotidiano, il tantosbandierato eroismo va riconosciuto e retribuito e va finalmente approvata lalibera professione anche ai professionisti sanitari del Comparto Sanità”. “I professionisti sanitari – conclude - non sono EROI, conclude infine Carbone,sono solo professionisti che da anni aspettano di veder riconosciti i lorodiritti. Ora sta al Governo, al Parlamento, e alla Conferenza delle Regionidimostrare la giusta riconoscenza al ruolo nella tenuta del Sistema SanitarioNazionale”.04 marzo 2020