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Edizione del 26/02/2020
Estratto da pag. 1
LNews-Lombardia CORONAVIRUS Positivi n. 1.520, appello agli anziani di evitare contatti (04/03/20 ore 11.30)
LNews-Lombardia CORONAVIRUS Positivi n. 1.520, appello agli anziani di evitare contatti (04/03/20 ore 11.30)
Aggiornamento 04/03/2020 ore 11.30
I dati contagio Coronavirus della Lombardia provincia per provincia
Lombardia
Bergamo: 372; Lodi: 482; Cremona 287 (in fase di verifica e aggiornamento: 36); Pavia: 122; Brescia: 86; Milano: 93; Monza e Brianza: 9; Mantova: 15; Varese: 7; Sondrio: 3; Como: 4; Lecco: 4; Totale: 1520
Aggiornamento 3 marzo ore 21
In Lombardia ad ammalarsi di coronavirus sono stati 1.326.
È questo dato, prima ancora dell’attesa sui risultati della quarantena e delle misure imposte alla zona rossa e alla zona gialla, che forse si vedranno nel fine settimana, a pesare sugli ospedali. «Lodi e Cremona saranno sostanzialmente dedicati al coronavirus – spiega l’assessore regionale al Welfare, Giulio Galera –. Le medicine diventeranno pneumologia. Ma stiamo lavorando per arrivare a duecento posti in terapia intensiva, su 140 esistenti». Sì, perché i ricoverati per contagio da virus sono in tutto 478, 72 in più rispetto a ieri. E in terapia intensiva, nei reparti di punta, si trovano in tutto 127 pazienti. Ieri erano 106, ventuno di meno.
Crescono per anche i casi asintomatici, 97 in più di ieri, attestandosi a quota 472. I decessi, purtroppo, aumentano ancora.
Ma il salto è inferiore a quello dei giorni scorsi: la Regione conferma infatti 38 vittime. Quattro in più. Tutte persone in condizioni difficili e mediamente in là con l’età.
Che il virus abbia una maggiore aggressività nei confronti delle fasce più anziane della popolazione lo dimostra la statistica confermata dalla Regione Lombardia, secondo cui il 53% dei pazienti ha almeno 65 anni di età. In serata è però giunta la notizia di un neonato contagiato da coronavirus e ricoverato all'ospedale di Bergamo.
Primi contagiati all'ospedale di Baggio di Milano
Un piano per proteggere gli over 65. "Abbiamo invitato gli over 65 a ridurre la loro attività e ad uscire meno da casa perché il 53% dei positivi, 1.254 in Lombardia, ha più di 65 anni ma il 70% di chi va in terapia intensiva» è sopra questa soglia di età «e la fascia più a rischio soprattutto di gravi complicanze.
Zona rossa a Nembro e Alzano? Aspettiamo risposte dall'Istituto superiore di sanità alla luce dell'aumento dei casi. Oggi a Bergamo c'è la crescita più alta di contagi in Lombardia.
I numeri del contagio in Lombardia: Bergamo 372 (+129), Lodi 489 (+ 98), Cremona 287, Pavia 122, Milano 93, Brescia 86.
Aggiornamento 2 marzo ore 21
Coronavirus: 38 i decessi in Lombardia: totale positivi in regione è di 1.254 Negativi gli assessori
"A oggi in Lombardia il totale dei positivi è di 1.254, sono ricoverate 478 persone a cui vanno aggiunte 127 persone in terapia intensiva. I positivi asintomatici sono 472 e i decessi sono saliti a 38".
Lo ha detto l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, aggiungendo che le persone decedute avevano un'età compresa fra gli 81 e i 94 anni, "tutte con patologie correlate".
"Sono tutti negativi gli esiti dei tamponi per l'accertamento del coronavirus effettuati questa mattina ai componenti della Giunta regionale a seguito della positivita' riscontrata nella notte per l'assessore Alessandro Mattinzoli".
Lo riferisce l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera. "I test sono stati eseguiti - conclude Gallera - in ottemperanza con le procedure previste dai protocolli di Regione Lombardia, condivise con il Ministero della Salute e l'Istituto Superiore di sanita' per gli operatori pubblici che svolgono funzioni ritenute essenziali".
Gli ospedali di Lodi, Seriate e Crema stanno diventando ospedali a vocazione coronavirus, dove le medicine diventano pneumologie.
Per l’emergenza si stanno incrementando di circa 200 i posti in terapia intensiva. A CASA GLI OVER 65
Il virus colpisce la fascia più debole (quella degli over65), che rappr
esentano il 53% de casi nella regione.
Le persone in terapia intensiva hanno per il 68% più di 65 anni. Per questo la regione ribadisce chi ha più di 65 anni è opportuno che rimanga a casa riducendo i contatti con le altre persone.
Andamento dati nazionali
Aggiornamento domenica 1 marzo ore 21
Continua a essere la Lombardia la regione più colpita dal virus, dove il numero dei positivi è vicino ai 1000. La regione del nord Italia ha anche avuto il maggior numero di decessi: 24. Sono invece 73 le persone guarite già dimesse, 403 i ricoverati con sintomi, 106 quelli in terapia intensiva e 375 quelli in isolamento domiciliare.
Sale a 984 il numero dei casi positivi in Lombardia, di cui 406 ricoverati non in terapia intensiva e 106 in terapia intensiva. È il bilancio del nono giorno dell’emergenza coronavirus secondo quando reso noto in conferenza stampa dall’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera. Si trovano in isolamento domiciliare, cioè positivi asintomatici, 375 persone. I dimessi sono 73, il numero dei deceduti è salito a 31.
Con il prolungarsi delle misure per contenere l’epidemia, in un’intervista ad Avvenire, l’assessore regionale al Welfare, Giulido Gallera, ha intanto annunciato l’intenzione di allestire dei presidi sanitari temporanei in zona militari, nei quali poter impiegare i medici in pensione. Sul piano della Regione è intervenuta anche la professoressa Maria Rita Gismondo, a capo del laboratorio di analisi del Sacco, che ha invece invocato l’assunzione di giovani medici.
Il primario del Sacco di Milano: «Il virus circolava da settimane»
Con l’aumentare dei contagi cresce anche la preoccupazione per la gestione di un’emergenza che si fa sempre più impegnativa ora dopo ora. A dirsi preoccupato è il primario di infettivologia dell’Ospedale Sacco di Milano, il professor Massimo Galli. Perché il Coronavirus in Italia «ha dimostrato di aver eluso i criteri di sorveglianza. L’epidemia ha a tutti gli effetti conquistato una parte d’Italia – ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera – e ci troviamo a dover gestire una grande quantità di malati con quadri clinici importanti».
È altamente ipotizzabile, dice Galli, che il virus «sia entrato in Italia prima che si cominciasse a ostruirgli la strada con la chiusura dei voli dalla Cina – prosegue il primario di infettivologia del Sacco – La penetrazione nel nostro Paese è precedente: circolava già prima della fine di gennaio, anche a giudicare dall’impennata di questi ultimi giorni. Sono tutti contagi vecchi per la maggior parte. Risalgono agli inizi di febbraio, qualcuno anche a prima».
Gallera: «Anticipare le lauree degli infermieri»
«Ad aprile 150 infermieri si dovevano laureare a Milano. Abbiamo chiesto la possibilità di anticipare le lauree per potere immettere subito nel sistema queste risorse». Ad annunciarlo è l’assessore al welfare della Lombardia Giulio Gallera. L’assessore ha spiegato di aver già parlato con con Remo Morzenti Pellegrini, presidente dei rettori Lombardi e rettore dell’Università degli studi di Bergamo, che si è detto d’accordo. A Bergamo, spiega Gallera, «mi ha detto che faranno le discussioni di laurea in teleconferenza, on line. Così già dal 10 di marzo ci sarà la possibilità di avere più infermieri».
Aggiornamento domenica 1 marzo ore 10
615 tamponi positivi, ricoverati 256,80 terapia intensiva, 23 i decessi
Dalla Regione la conferma: scuole chiuse per un'altra settimana
Attilio Fontana : "Il virus è ancora presente ed è ancora in fase espansiva. Siamo speranzosi che presto possano iniziare a vedersi gli effetti delle misure che abbiamo preso. Siamo confidenti di vedere effetti positivi nei prossimi giorni. Stando ai dati forniti nel pomeriggio dall'assessore al Welfare Giulio Gallera sono 615 i tamponi risultati positivi al Coronavirus in Lombardia (si tratta del 12% dei tamponi effettuati). Sono ricoverati 256 pazienti più 80 in terapia intensiva . Nel complesso sono 23 i decessi di
persone risultate positive al coronavirus.
Due le note positive: 60 persone sono state dimesse e sono diminuiti gli accessi ospedalieri (il 26 febbraio erano 44, ieri 28).
I casi per provincia
Il 39% dei contagiati per Coronavirus in Lombardia risiede in provincia di Lodi: qui si contano 237 casi. Al secondo posto per diffusione dell’epidemia c’è Cremona, con 136 malati, pari al 22%. Terza la provincia di Bergamo con 100 casi, il 18% della Lombardia.
A Pavia si contano 55 contagi, il 9% della regione. Seguono Milano con 30 di cui 10 in città (5%), Brescia con 14 (2%), Monza con 6 e Varese con 4: entrambe rappresentano l’1%. Tre casi anche in provincia di Sondrio, uno per Como e Mantova. In fasi di verifica - fa sapere la Regione - si contano 18 casi.
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Aggiornamento sabato febbraio ore 11
Il dato di Cremona è di 123 persone (il 23 per cento: 1 su 4), seconda dopo Lodi con 182 persone (34 per cento: 1 su tre); Bergamo: 103 pari al 19%, Brescia: 13, 2% , Monza e Brianza: 6, 1%; Milano: 29, 5%; Pavia: 49, 9%; Sondrio: 3, 1%; Varese: 3, 1%; in fase di verifica: 20, 4% . I decessi di persone con Coronavirus sono 17.
Gallera ha dato alcuni numeri: 531 i casi positivi in regione (il 10% è personale sanitario); 235 i ricoverati di cui 85 nelle terapie intensive (solo ieri 57). La diffusione del virus è al momento circoscritta al 3% della popolazione regionale, concentrata tra Lodi e Cremona.
Inoltre in Lombardia sono circa 8.500 le persone in regime di sorveglianza e isolamento domiciliare, perché sono state a contatto diretto con positivi al Coronavirus. Lo ha riferito l’assessore Gallera durante la conferenza stampa del 28 febbraio ’20
La Regione Lombardia chiede nuovi sacrifici: «Il virus ha viaggiato sotto traccia per un periodo lungo. Siamo ancora nella fase di circoscrivere il contagio. Non è il momento di abbassare la guardia». Perché «l’epidemia ha una crescita rapidissima, bisogna cercare di contenerla». E perché «la prudenza è una buona consigliera». Regione Lombardia ha proposto al Governo di «mantenere per un’altra settimana le misure di contenimento già attuate, sia quelle nei comuni della zona rossa, che quelle previste per tutta la Regione».
Gli ultimi dati raccontano che in Lombardia sono stati eseguiti 4835 tamponi: il 75 per cento ha dato esito negativo, l'11 per cento è risultato positivo e il 14 per cento è in corso di valutazione. Ad oggi, le persone positive sono 531 (il 10 per cento è personale sanitario): di queste, 235 sono ricoverate e 85 sono in terapia intensiva.
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Aggiornamento venerdì 27 febbraio ore 15
LNews-CORONAVIRUS, REGIONE LOMBARDIA: NEL 10% DEI CASI NECESSARIO UTILIZZO TERAPIA INTENSIVA
(LNews - Milano, 28 feb) "In base ai casi accertati la diffusione del virus e' ancora circoscritta e l'incidenza e' alta in alcune aree pari a circa al 4% della popolazione regionale. Il COVID-19 per il 90% dei pazienti e' facilmente risolvibile, ma nel restante 10% dei casi, soprattutto se anziani o con un quadro clinico compromesso, richiede il passaggio in terapia intensiva.
Nelle zone ad alta incidenza gli ospedali (Codogno, Lodi, Cremona, Alzano) hanno dovuto affrontare situazioni emergenziali sia per l'elevato numero di casi, sia perche' l'11% delle positivita' riguarda operatori sanitari. Fino ad oggi il resto della rete ospedaliera e' ancora in grado di dare risposta".
Lo comunica - in una Nota - Regione Lombardia sottolineando come "dalle prime evidenze ogni soggetto positivo trasmette il COVID-19 ad altre 2 persone (r0=2). Se la diffusione si estende, gli ospedali andranno in grave crisi non solo per i ricoveri da Coronavirus ma per tutti i pazienti. Infatti, sono numerose le patologie che richiedono il ricorso alle cure intensive ma i posti disponibili sono limitati". "Le malattie che richiedono un ricovero in terapia intensiva - prosegue la Nota – sono molteplici e possono verificarsi in tutte le eta';
possono interessare i neonati, i pazienti malati da molto tempo o persone che poco prima stavano bene, come i soggetti traumatizzati o quelli sottoposti ad interventi chirurgici difficili ed impegnativi".
"Per questo - conclude la Nota - e' stato necessario adottare le misure restrittive previste dal DPCM del 25 febbraio che, alla luce dei dati ad oggi disponibili, si sono rivelate corrette in quanto consentono di contenere, o perlomeno rallentare, la diffusione del virus. (LNews)
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Aggiornamento giovedì 27 febbraio ore 18
A livello regionale si arriva a 403 casi complessivi.
Secondo Gallera, “la stuazione inizia a strutturarsi. Sono 37 le persone dimesse per un forte miglioramento del quadro clinico. A oggi le persone che sono in ospedale sono 216, mentre risulta stabile il numero dei minori colpiti dal virus”. Una delle cose che si sono osservate in questi giorni, ha spiegato Gallera, è che “diversi pazienti avvertono un rapido peggioramento della situazione: all’inizio sembra che i sintomi non siano particolarmente gravi, poi la situazione degenera rapidamente”.
Gallera, “diversi pazienti avvertono un rapido peggioramento della situazione: all’inizio sembra che i sintomi non siano particolarmente gravi, poi la situazione degenera rapidamente”.
Il presidente Attilio Fontana, in collegamento Skype, ha annunciato che “dopo 5 giorni dall’inizio della situazione emergenziale la Regione Lombardia è riuscita ad acquistare 4 milioni di mascherine e presidi medici, che distribuiremo domani per tutelare maggiormente la salute dei cittadini e dei nostri medici”.
Secondo il vice presidente del Consiglio regionale, Fabrizio Sala: “ci troviamo in una situazione di emergenza sanitaria mai il sistema Lombardia deve andare avanti. Le misure prese per contenere il virus sono concertate con tutte le istituzioni e con il Governo. E’ presto per dire se verranno prorogate o meno ma abbiamo segnali comunque positivi. L’importante è dare l’idea che la vita continua. Dobbiamo andare avanti e convivere con questo virus che per la prima volta ha toccato l’occidente e il nostro Paese. La Lombardia ha agito velocemente e ha avuto un impatto economico negativo a favore non solo dell’Italia ma anche del mondo. Per questo chiederemo degli aiuti volti a un senso di solidarietà per i sacrifici che il popolo lombardo ha fatto per contener il virus”.
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Aggiornamento mercoledì 26 febbraio ore 10,30
LNews-Lombardia CORONAVIRUS, 259 I CONTAGIATI, FRA LORO ANCHE 4 MINORI
(LNews - Milano, 26 feb) Nella notte e' salito a 259 il numero delle persone contagiate da Coronavirus e, fra loro, ci sono anche 4 minori, di cui una bimba di 4 anni.
Altri 2 hanno 10 anni e uno 15. Due sono gia' stati dimessi e gli altri due stanno effettuando gli accertamenti del caso. (LNews)