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Edizione del 02/01/2022
Estratto da pag. 1
Locatelli: “obbligo vaccinale, condizioni mature”/ “Omicron ridotta con vaccini ma…”
Franco Locatelli (Cts) apre all''obbigo vaccinale per tutti in Italia: "condizioni sono mature. Omicron ridotta con vaccini ma resta rischio per ospedali"
In principio era stato Sergio Abrignani a parlare pubblicamente di obbligo vaccinale: ora però dallo stesso Cts arriva la parola ben più autorevole (politicamente) del prof. Franco Locatelli, principale consigliere scientifico del Premier Mario Draghi. Nell’intervista odierna a “Repubblica” il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, nonché coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, fa il punto sull’attuale ondata “extralarge” di contagi Covid dovuti alla variante Omicron. E sdogana le due parole più “fragorose” dell’intera emergenza Covid in Italia: obbligo vaccino.

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«L’obbligo vaccinale è una scelta che spetta alla politica perché non ha valenze solo sanitarie, ma anche etiche e sociali. Sono sempre stato un fautore del vaccino facoltativo. Ora però da tecnico della sanità dico che le condizioni sono mature per l’obbligo per rispondere alle esigenze di salute dei pazienti con Covid o con malattie diverse»: per Locatelli, insomma, sarebbe giunta l’ora di procedere con l’obbligo vaccinale per tutti i cittadini italiani over-18, a soli pochi giorni dalle ultime regole anti-Covid disposte nel Decreto del 29 dicembre (su quarantene, Super Green Pass e mascherine).

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Gli ultimi dati prodotti dall’Istituto Superiore di Sanità confermano le impressioni delle prime analisi sulla variante Omicron: «L’efficacia nel prevenire la diagnosi e i casi di malattia severa – si legge nel report pubblicato il 1 gennaio – sale rispettivamente al 86,6% e al 97,0% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster». Ma allora perché con una tendenza di emergenza Covid che va sempre più verso maggiore contagiosità ma minore letalità si dovrebbe procedere all’obbligo del vaccino per tutti? Per il prof. Locatelli «Bisogna adottare tutte le misure per la prevenzione dei contagi anche per mantenere gli ospedali funzionali. Non c’è solo il Covid. Le altre malattie continuano ad aver bisogno di risposte adeguate. È importante quindi che tutti usino i dispositivi di protezione. Le Ffp2 sono più efficaci delle chirurgiche. Devono avere un prezzo calmierato e omogeneo sul territorio». Dunque anche l’obbligo vaccinale andrebbe percorsa come ipotesi, conclude il coordinatore del Cts: «Non sposerei assolutamente l’idea di lasciar correre il virus – aggiunge – Anche se i dati dei ricercatori inglesi mostrano che con Omicron i ricoveri sono ridotti a un terzo, un aumento marcato dei contagi avrebbe un impatto pesante sul sistema sanitario e porterebbe a una crescita di ricoveri e vittime. In Italia 1,3 milioni di persone sopra i 60 anni non sono vaccinate. È un gruppo di connazionali che oggi rischia molto». L’alternativa del Governo che rimane ancora in campo è l’obbligo di Super Green Pass (vaccinati e guariti da meno di 6 mesi) per tutti i lavoratori: anche qui le opposizioni interne allo stesso esecutivo non sono state poche (M5s e Lega su tutte) e non sarà scontato l’approdo ad una norma condivisa nel prossimo Cdm previsto per il 5 gennaio. In particolare sull’obbligo vaccinale andrebbero poi comprese a livello pragmatico, oltre che costituzionale l’effettiva praticità di una norma del genere: come già aveva fatto notare a suo tempo il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, andare “casa per casa” ad obbligare i no vax a sottoporsi al vaccino non appare come una opzione realmente fattibile.

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