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Edizione del 29/12/2021
Estratto da pag. 1
Omicron, oggi il Cts: sul tavolo il super green pass necessario per lavorare. Le regioni chiedono lo stop alla quarantena per immunizzati, governo frena. Viminale: "Più controlli a Capodanno"
Riduzione della quarantena, ma anche una nuova riflessione sull’obbligo vaccinale sul luogo di lavoro, sia nel settore pubblico che privato, e nuove restrizioni per i non vaccinati. Si riuniscono oggi l’ultimo Comitato tecnico scientifico e l’ultimo Consiglio dei ministri del 2021 per decidere le nuove misure da adottare a fronte del picco di contagi registrato in Italia e nel resto d’Europa, con la variante Omicron che ha dimostrato tutta la sua trasmissibilità. Con 2,5 milioni di persone già finite in isolamento e il sistema di tracciamento ormai al collasso per mancanza di tamponi, esperti e governo sono chiamati ad optare per misure che da una parte evitino una diffusione incontrollabile del virus nel Paese e, dall’altra, impediscano un blocco del sistema produttivo e di distribuzione.

Super green pass anche per lavorare

La stagione del green pass come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi potrebbe volgere al termine. Sul tavolo dell’esecutivo ci sono anche la nuova stretta sui no vax, della quale si era già parlato in vista dell’ultimo decreto, e l’imposizione del green pass rafforzato anche sul luogo di lavoro, sia che si tratti di un impiego pubblico che privato. Così, chi non è vaccinato o guarito dal Covid rischierà la sospensione senza stipendio, come già successo nel caso di medici e Oss, oltre che insegnanti e dipendenti della scuola. Una decisione che, se confermata, rappresenterebbe l’ultimo step prima dell’obbligo vaccinale. “Veniamo da una storia di successo, quella del green pass e del super green pass. Ora dobbiamo accelerare sulle terze dosi – ha dichiarato ieri il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta – Ciò a cui io aspiro è applicare il super green pass a tutto il mondo del lavoro, pubblico, privato e autonomo. Domani abbiamo un Consiglio dei ministri, dobbiamo affinare i meccanismi di quarantena. Nessuno ha la soluzione in tasca, il Cts e i ministri guardano i dati e poi prendono le decisioni”.

Resta da vedere cosa uscirà dal Cdm dopo le contrattazioni politiche. Da una parte c’è il fronte rigorista, capitanato dal ministro della Salute, Roberto Speranza, e sostenuto sia dal Pd che, probabilmente, dallo stesso presidente del Consiglio Draghi, dall’altro la Lega e una parte dei Cinquestelle, contrari all’obbligo vaccinale.

Quarantena, le regioni vogliono il modello spagnolo. Dubbi dell’esecutivo

Ciò su cui potrebbe consumarsi lo scontro tra Regioni e governo centrale è il tema al centro del Cdm in programma oggi: la revisione dei tempi della quarantena per i contatti stretti di persone positive. I governatori hanno inviato a Roma un documento con il quale sono arrivati a chiedere â??lâ??azzeramento della quarantena per le persone che hanno copertura vaccinale, in particolare quelle con terza dose effettuataâ?. Una proposta che ricalca il sistema spagnolo, dove coloro che si sono sottoposti al ciclo completo di vaccinazione non sono sottoposti all’isolamento in caso di contatti con un positivo, a meno che non lo siano anche loro.

Ma su questo l’esecutivo frena. Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, giorni fa ha ricordato che â??la variante Omicron è molto più rapida, non solo come numero di contagi ma anche nel suo ciclo allâ??interno dellâ??organismo, quindi è sensato ridurre la quarantena e lâ??isolamento. Oggi si fa molta confusione quando si dice riduciamo, attenzione, dividiamolo per categorie. Câ??è chi è positivo e deve fare lâ??isolamento, poi si può essere asintomatici e sintomatici, invece un contatto stretto deve andare in quarantena. Lâ??ideale sarebbe, sulla base dellâ??evidenza scientifica, ridurre entrambe ma in maniera che possa essere sicuro per la popolazioneâ?. Con lui anche diversi esperti che, pur ammettendo la necessità di una riduzione delle quarantene per evitare di bloccare il Paese, chiedono di non fare passi avanti che possano compromettere il controllo della malattia e la tenuta del sistema sanitario. Stando al documento delle Regioni, inoltre, un positivo può u
scire dalla quarantena dopo 10 giorni dal contagio se da 3 giorni non ha sintomi, senza nemmeno ripetere il tampone. Ma su questo il ministero fa muro.

Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, ha annunciato che “in Conferenza delle Regioni presenteremo un documento per cambiare al più presto le regole delle quarantene e del contact tracing. Non possiamo paralizzare lâ??Italia. Treni cancellati per mancanza di personale, 21mila liguri costretti a casa. Non possiamo bloccare il Paese con le quarantene dei contatti di positivi. Il Covid è cambiato, la maggior parte della popolazione è vaccinata, dobbiamo rivedere anche le misure per affrontarlo”. I governatori, secondo le indiscrezioni che circolano da fonti vicine alla Conferenza delle Regioni, chiedono di azzerare la quarantena per i vaccinati con booster che sono venuti a contatto con un positivo e, in questi casi, effettuare il tampone solo a chi in seguito dovesse risultare sintomatico.

Ed è proprio di queste ore la notizia che Trenord, la società che gestisce il trasporto ferroviario regionale in Lombardia, in questo momento registra tra il personale indispensabile circa il 12% di assenze, con soppressioni forzate di circa 100 corse al giorno su oltre 1.800 programmate nelle settimane di festività, si legge in un comunicato dell’azienda. “La diffusione dei contagi, per la prima volta dallâ??inizio della pandemia, sta incidendo fortemente sul servizio, determinando la previsione di circa 100 corse forzatamente soppresse nei prossimi giorni – si legge – La situazione è in progressiva evoluzione”.

Caos tamponi e mascherine Ffp2

La questione quarantene e alto numero di contagi si ripercuote inevitabilmente anche sulla disponibilità di tamponi, praticamente introvabili in questi giorni di festa, durante i quali i contatti sono stati più stretti e con le persone che preferiscono svolgere controlli preventivi prima di riunirsi con parenti e amici. Inoltre, è ormai evidente che i tamponi rapidi, in special modo quelli fai-da-te, hanno un livello di attendibilità troppo basso per poter svolgere la loro funzione di prevenzione. Per questo le Regioni affermano che “se il governo deciderà di obbligare tutti i lavoratori a vaccinarsi – spiega un ministro secondo quanto riportato dal Corriere – i tamponi antigenici non serviranno più per il green pass base e potranno essere eliminati”. Disagi e problemi anche dall’obbligo di indossare le mascherine Ffp2 sui mezzi di trasporto locali. Il dispositivo è più costoso rispetto alle chirurgiche, per cui si discute della possibilità di calmierare i prezzi.

Scuola, ipotesi rinvio dei rientri? Bianchi frena

Tra i governatori c’è anche chi spinge per un prolungamento delle vacanze natalizie per evitare che il rientro a scuola diventi un fattore di accelerazione del contagio, in un momento in cui si registrano numeri senza precedenti. Ma su questo punto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, non sembra essere disposto a trattare, rimanendo sulla sua posizione di un rientro in presenza il 10 gennaio, tranne che per quegli istituti dove si rilevi un numero alto di contagi. Draghi vuole comunque evitare il ritorno in dad, ma in caso di ulteriore aumento dei casi nella settimana che precede il ritorno sui banchi si potrebbe optare per delle chiusure mirate.

Capodanno, Viminale: “Controlli rafforzati”

Mentre la discussione sui nuovi provvedimenti è ancora in corso, dal Viminale arriva una circolare inviata a tutti i Prefetti nella quale si invitaa svolgere controlli intensificati per Capodanno per verificare il rispetto delle ultime disposizioni anti-Covid, ovvero anche il divieto di feste nei locali e allâ??aperto, per paura di assembramenti, e lâ??obbligo di mascherina. Questo, si specifica, deve avvenire in particolare nelle zone centrali delle città e in quelle dove si trovano più locali.

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