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Dir. Resp.
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Edizione del 29/12/2021
Estratto da pag. 1
C'è attesa su che cosa possa rispondere il Comitato tecnico scientifico al governo che, pressato da Regioni e sistema produttivo, chiede di sapre se fosse possibile rimodulare la durata di quarantene e tamponi per evitare il blocco delle attività sotto il peso della pandemia di Covid 19 e in particolare della sua variante Omicron. Riduzione della quarantena, una nuova riflessione sull'obbligo vaccinale sul luogo di lavoro, sia nel settore pubblico che privato, e nuove restrizioni per i non vaccinati. Sono queste le misure al vaglio delle riunioni del Comitato tecnico scientifico e del Consiglio dei ministri in programma oggi. Tra Palazzo Chigi e il ministero della Salute, tecnici e politici sono al lavoro per dosare le nuove misure. E il tema, prima ancora della durata della quarantena, è la stretta sull'obbligo vaccinale: per i 25 milioni di lavoratori, o per tutti gli italiani? Se ne parlerà già oggi in un Consiglio dei ministri convocato con altro ordine del giorno, ma in cui si discuterà della nuova ondata pandemica che sta sconvolgendo l'Europa e l'Italia. La direzione verso cui si muove il governo di Mario Draghi è l'estensione del green pass rafforzato a tutti i lavoratori. Un "obbligo mascherato", che lascerebbe a casa tutti coloro che si rifiutano di sottoporsi al vaccino. "Con i dati di Omicron io applicherei il super certificato a tutto il mondo del lavoro, che conta 25 milioni di persone. Il punto di arrivo è il lockdown per i non vaccinati", ha detto l ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, è molto preoccupato e, come i ministri del Pd, spinge per il massimo rigore. La Lega è contraria all'obbligo vaccinale e molte perplessità mostra anche il M5S, che in asse col Carroccio aveva stoppato l'imposizione del vaccino proposto da Brunetta per la Pubblica amministrazione. Draghi però era d'accordo e vista l'impennata della curva epidemiologica l'obbligo per la P.A. potrebbe essere un primo passo. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha convocato per le 9h30 una seduta straordinaria in cui si è discussa la proposta dei governatori per alleggerire la quarantena e potenziare il tracciamento. "Se gli esperti sono d'accordo, aboliamo del tutto la quarantena", ha detto Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni. Occorre una "nuova organizzazione della macchina, incentrata non piú sul tracciamento ma su una vaccinazione ancora più spinta e su una modifica delle regole dell`isolamento", ha aggiunto Fedriga sottolineando che "se si potesse ampliare ancora di piú questo beneficio, a solo vantaggio dei vaccinati con tre dosi, sarei felice. Ma solo nel rispetto del parere degli scienziati". Anche per il governatore del Veneto, Luca Zaia, è necessario rivedere le regole sulla quarantena anche perchè "tra ospedalizzati, contagiati, contatti stretti e quant`altro rischiamo di mandare in quarantena mezza Italia. Sono migliaia le persone che hanno giá fatto la terza dose e che pur essendo asintomatiche sono costrette a rimanere in isolamento per 7 giorni in quanto hanno avuto un contatto con un positivo". Pertanto, "premesso che da sempre ho un ottimo rapporto di collaborazione con il governo e con gli organismi di cui si avvale, chiedo di valutare se i vaccinati con terza dose, asintomatici, possano evitare la quarantena", ha spiegato Zaia sottolineando che "penso che per chi ha già fatto le tre dosi e non ha alcun sintomo si possa gettare il cuore oltre l'ostacolo". Tuttavia, i tecnici sembrano porre resistenza al pressing delle Regioni e hanno definito come 'irricevibile" la proposta di abolire del tutto la quarantena per chi ha fatto tre vaccini e abbia avuto un contatto a rischio ma anche, tra l'altro, di non fare piú il tampone ai positivi per interrompere l'isolamento. In generale i tecnici sono molto scettici sull'idea di seguire l'indicazione delle amministrazioni locali, che probabilmente verrà trasmessa questa mattina al comitato. "Ne parleremo e vedremo cosa
fare". Il ministero alla Salute ha già pronta la circolare dei 5 giorni, la decisione finale spetterà a Mario Draghi che aspetta il verbale dei suoi esperti, guidati dal presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli.